Made in Italy: le etichette di tutti gli alimenti dovranno indicarne la provenienza
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Arrivano nuove regole di etichettatura degli alimenti che interesseranno tutti gli italiani. Per contrastare eventuali inganni sulla provenienza dei cibi sarà in auge, a partire da aprile 2020, l’obbligo di indicare, in tutti i prodotti, la provenienza geografica degli stessi.
Con il decreto “Semplificazioni” recentemente approvato, diventa infatti legge l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari, col fine di valorizzare e tutelare le produzioni nazionali e in modo da favorire acquisti consapevoli e responsabili.
Nessun alimento straniero, quindi, potrà ‘passare’ come italiano con etichette ingannevoli ed in caso di mancato rispetto delle norme sono previste sanzioni che vanno dai 2 mila ai 16 mila euro, salvo che il fatto non costituisca reato di frode penalmente rilevante.
“E’ una grande vittoria per gli agricoltori e consumatori – si legge dalle considerazioni di Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – ben il 96% degli italiani, che hanno partecipato all’ultima consultazione pubblica del Ministero delle Politiche Agricole, ha richiesto che su tutti i prodotti alimentari ci fosse l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica.
In questo, dunque, l’Italia si pone all’avanguardia in Europa nella battaglia per la trasparenza dell’informazione ai consumatori”.
A quale tipologia di prodotti fa riferimento l’obbligo? Attualmente la ‘corretta’ modalità di etichettatura è applicata su carne di pollo, di suino e bovina, olio extravergine di oliva, frutta e verdura fresche, uova, miele, pesce, derivati del pomodoro e sughi pronti, tartufi e funghi spontanei, latte, formaggi, pasta e riso; con le nuove regole sarà imposta anche su salumi, carne trasformata, marmellate, succhi di frutta, fagioli, piselli in scatola, pane (anche precotto) e frutta secca.
Sarà così possibile, ad esempio, conoscere la reale provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti che, finora, è ‘nascosta’ ai consumatori.
In una nota stampa, la Coldiretti ha inoltre sottolineato come la questione ‘etichettatura’ sia in ballo da lungo tempo: “La norma – viene precisato nel comunicato – consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto con l’Unione europea oltre 15 anni fa”.
In particolare, si individuano disposizioni nazionali autorizzate nell’ambito di una consultazione con la Commissione sulla base del Regolamento quadro sull’etichettatura n. 1169 del 2011, in ragione della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale e di repressione della concorrenza sleale”.
“Possiamo finalmente concludere il percorso per tutelare le nostre produzioni e per conoscere la provenienza della frutta Made in Piemonte impiegata in succhi, conserve o marmellate o dei legumi in scatola. In un momento difficile per l’economia – concludono Moncalvo e Rivarossa – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti in una situazione in cui ad oggi sono stati fatti molti passi in avanti per garantire ai consumatori di poter scegliere consapevolmente cosa portare in tavola”.
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