Dall'Homo sapiens all'Homo ridens: una proposta per la ri-evoluzione delle specie
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“Ridere è il linguaggio dell’anima”, diceva Pablo Neruda. Con questa dedica si apre il libro “Dall’Homo sapiens all’Homo ridens”, ultimo lavoro su carta di Leonardo Spina, sceneggiatore, attore e autore teatrale e pioniere della gelotologia, e di Sonia Fioravanti, psicoterapeuta, saggista e ricercatrice nel campo della psicologia energetica e delle nuove scienze.
Coppia nella vita e insieme fondatori della Comunità ospitale La Terra del sorriso, dell’associazione Ridere per Vivere, dell’istituto di ricerca, documentazione e formazione Homo Ridens, a cui sono dedicate alcune delle nostre video storie, Leonardo e Sonia sono prima di tutto amici che è sempre un piacere incontrare e con i quali anche una chiacchierata di aggiornamento on line, come in questo caso, si trasforma in un nutriente incontro e confronto sul terreno comune del cambiamento.
L’occasione è stavolta la pubblicazione del loro terzo libro, un libro che intreccia i loro interessi, ricerche e professioni, muovendosi lungo un percorso costruito insieme negli ultimi 30 anni di vita. L’intento è quello di offrire strumenti di crescita personale e formazione a operatori sanitari, scolastici e singoli individui.
Una proposta per la ri-evoluzione delle specie che ci invita a passare dal Paradigma della Valle di Lacrime, proposto dalla genesi biblica, in cui l’essere umano è maledetto dalla divinità e costretto a vivere un’esistenza all’insegna della paura, del senso di colpa e del dolore”, al Paradigma della Gioia. E la gelotologia,la comicoterapia, l’arte di ridere, traducono perfettamente la frequenza, la vibrazione della gioia.
Le parole sono importanti. Come dare appigli culturali alla speranza
“Le parole sono importanti – dice Sonia – abbiamo sentito la necessità di tradurre, con parole che diano immediatamente delle emozioni, quelle azioni che sentiamo necessarie oggi. La parola auto-guarigione, ad esempio, è una parola che viene prima percepita dal cuore e dall’anima, solo dopo dalla parte razionale. Le persone attivano, di fronte a parole come autoguarigione, trasformazione della specie da Homo sapiens a Homo ridens, ri- evoluzione, paradigma della gioia, un ascolto che non è passivo cognitivo ma un ascolto profondo. Nella nostra cultura le parole hanno una valenza ipnotica, non sono neutrali, dietro la parola ‘tumore’, c’è una profezia. Molto spesso la nostra spinta al cambiamento viene imprigionata dal significato delle parole”.
Non basta infatti dire che “si può cambiare” e passare ad un nuovo paradigma, anche se renderci conto di questo è già un passo importante. “C’è bisogno di dare appigli culturali alla speranza. L’intento che ha mosso la realizzazione di questo libro è quello di tirare fuori alcuni elementi di speranza, di fiducia e di coraggio, che possano sostenere questo percorso”, prosegue Leonardo.
Questo riflette anche il percorso che gli autori si sono trovati ad affrontare nella propria vita, dove spesso è stata l’intuizione – il “senso dell’anima” che collega il nostro io cosciente all’io animico, dice Sonia – a condurli a scelte inusuali e contro corrente, per poi scoprire attraverso lo studio e la ricerca, ad esperienza compiuta, il senso di quella scelta. Da lì è nata la strada che li ha condotti nel versante delle nuove scienze, della fisica quantistica, della psicologia energetica, della nuova biologia, della medicina vibrazionale.
“Siamo partiti sempre dalle azioni. Dalla scelta nella malattia di cure alternative, all’apertura della Terra del sorriso, al nostro impegno nella creazione di reti e relazioni validanti. Abbiamo fatto tutto questo in pratica ma non sempre è stato sufficientemente tradotto. Adesso, a distanza di 30 anni, in cui abbiamo creato una metodologia olistica, che uso in psicoterapia e insieme nelle formazioni, abbiamo sentito il bisogno di tradurre questo nella maniera più sistematica possibile, perché siamo molto preoccupati e sentiamo forte la spinta ad unirci ai simili, a tutti coloro che entrano in risonanza perché quelle cose già le hanno dentro. Ma il poterle vedere tradotte e confermate anche dalle nuove scienze, dà una maggiore speranza e nutre, in modo olistico anche la nostra parte razionale”.
PERCS (Pensiero-Emozioni-Corpo-Spirito-Relazioni). Comicità è salute!
“Ci siamo presto posti il problema di come supportare il cambiamento nelle persone, basta ridere? No, non è sufficiente. Perché ci sia un cambiamento su una problematica è necessario capire e conoscere la problematica. Capite le cause è possibile provare emozioni diverse, contrastanti anche. Oggi sappiamo che le emozioni diventano corpo, su di esse si costruisce la fisicità. Per i primi 15 anni abbiamo testato sperimentalmente che considerare queste tre funzioni (pensiero-emozioni-corpo) contemporaneamente creava cambiamento, negli stati di malattia fisica, mentale. Oggi possiamo dire che il ridere veicolato attraverso la consapevolezza che coinvolge il pensiero, l’intuizione, le emozioni, cambia il corpo e il sentire.
Negli ultimi anni a pensiero emozioni e corpo abbiamo aggiunto la funzione dello spirito e delle relazioni. È fondamentale che nel cambiamento vengano coinvolte, attivate e mobilitate tutte le sfere dell’umano. Nel laboratorio che proponiamo, le persone conoscono, in sessioni teoriche di 20 minuti che si ripetono durante le due giornate, i supporti scientifici con cui poi andremo a fare giochi, improvvisazioni, simulate, scrittura creative, permettendo loro di comprenderne il senso. Le emozioni vengono approcciate con gli esercizi, che sono divertenti, che danno allegria, quindi le persone vivono l’emozione gioia e vivono relazioni nel gruppo. La parte dell’anima, dello spirito, la contattiamo attraverso meditazioni. È un metodo integrato, un approccio olistico”.
Così i partecipanti hanno poi la possibilità di accedere a un laboratorio di secondo livello con un metodo acquisito e lavorare su una problematica personale, fisica, mentale o di relazione, in gruppi omogenei per problematiche. “Queste cinque componenti determinano le cinque parti del libro, a cui se ne aggiunge una sesta e alcune appendici di approfondimento. È stata una scelta anche per facilitare la scrittura, ma abbiamo cercato di non considerare questi cinque piani separatamente, che sarebbe una contraddizione rispetto all’approccio, in ognuna di esse non si parla solo di quel tema. Si approfondisce facendo riferimento alle nuove ricerche e approcci in quel campo”.
Gioia e Felicità, Divertimento e Allegria
“Quando penso alla felicità mi viene in mente il modo di dire ‘la felicità è un attimo’. E mi fa rabbia, perché io son stato felice un quarto d’ora una volta! – esclama Leonardo ridendo – Le persone non si danno il permesso di essere felici, perché se lo fanno arriva il senso di colpa, la paura. Ma la gioia è ancora di più. La gioia ha a che fare con la creatività. Il gaudium latino, è il sentimento che si prova nel momento in cui stai modificando la realtà in modo creativo. Questo vale per qualsiasi forma di creatività. La parola divertimento, viene invece da dèvertere, che significa volgere altrove, pensare ad altro. Potremmo privilegiare leggerezza e allegria, una parola che ha nella sua radice a che fare con “alacre”, significa essere vigili, svegli, pronti a fare di più. C’è il concetto di attivazione, di forza”.
La Gioia in movimento
È questo il titolo del tour di presentazione del libro che prevede anche la formula del laboratorio e la conferenza spettacolo “Lavoro batte riposo 6-1 (ma l’arbitro era di parte)” . Prossimo appuntamento il 22, 23, 24 marzo a Roma e dintorni. Il sogno è che questi laboratori e presentazioni siano occasioni per ragionare sul da farsi, tutti insieme, per realizzare un mondo nuovo.
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