Attitudine Mindfulness: coltivare la pazienza
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Continuiamo ad approfondire la mappa che la Mindfulness Transpersonale ci offre per navigare nella nostra quotidianità attraverso gli atteggiamenti Mindfulness. Negli articoli precedenti abbiamo integrato questi atteggiamenti: imparare ad accettare, lasciar andare, fiducia, mente del principiante. Oggi ti invitiamo a integrare la pazienza.
La completa apertura al momento presente richiede pazienza e l’accettazione che ogni evento accade secondo il proprio ritmo. L’esperienza Mindfulness, attraverso gli atteggiamenti, propone di sperimentare in modo diverso il nostro consueto approccio a “ciò che accade”. “Odio che mi facciano perdere tempo”. “Devi vedere com’è lenta la gente!”. “Veloci, siamo in ritardo!”; “Perché non mi ha ancora chiamato?”; “Non vedo l’ora che sia venerdì!”; “Non sopporto che mi facciano aspettare”; “Lo voglio subito!”; “Vediamo se arriva il fine settimana e dimentico tutto”…
Pensiamo a una situazione o ad una persona davanti alla quale mostriamo impazienza e riflettiamo: cosa c’è davvero dietro? Sulla superficie dell’impazienza troviamo, più o meno sottilmente, l’intensa energia del rifiuto, del rifiutare le cose così come sono, e diamo a qualcuno o qualcosa la colpa. La mente anticipa continuamente e diventiamo impazienti per il desiderio che le cose accadano in modo diverso. È necessario riconoscere che nulla di essenziale può essere spinto e alterato e che l’anticipazione produce sofferenza e frustrazione.
Ogni volta che ci invade l’impazienza, è come se prendessimo una piccola tazza di cianuro, versando veleno sulla nostra mente e sul nostro cuore.
Borja Villaseca
L’impazienza non ha tanto a che fare con la velocità, ma con la mancanza di accettazione. L’impazienza parla il linguaggio della resistenza e dell’incoscienza, del rifiuto e dell’intolleranza, mentre la pazienza si esprime nell’accettazione e nella lucidità. Quando ci concentriamo su ciò che non dipende da noi, otteniamo impotenza e la protesta ci invade. Se poniamo lo sguardo su ciò che realmente dipende da noi, evitiamo che sgradevoli compagni di viaggio ci infastidiscano la giornata: le emozioni tossiche che scatenano l’impazienza restano con noi più a lungo e non sono la soluzione. Internamente sappiamo che tutto si svolge secondo la propria natura. Sta a noi tenerlo presente e permettere che le nostre vite si svolgano allo stesso modo.
Hai la pazienza di aspettare che il fango si depositi e l’acqua si schiarisca? Sei in grado di rimanere immobile finché l’azione giusta non emerge da sola?
Lao Tse
Prima dell’agitazione e del turbamento compulsivo della mente, la pazienza è un’alternativa sempre possibile. Questo non significa che rendiamo la vita più lenta. Possiamo scegliere di agire rapidamente e con pazienza, con piena attenzione, ma con proattività e leggerezza. La pazienza è una forma di saggezza, è la capacità di affrontare l’esperienza con calma, specialmente se è difficile. Richiede di coltivare la tranquillità interiore e una certa gentilezza e compassione verso noi stessi e verso l’esperienza.
La pazienza è una forma di saggezza. Dimostra che comprendiamo e accettiamo il fatto che le cose accadono quando è il loro momento. Un bambino può provare ad aiutare una farfalla ad uscire, rompendo la sua crisalide, anche se, in genere, alla farfalla non risulta nessun beneficio da quello sforzo. Qualsiasi adulto sa che la farfalla può uscire solo quando arriva il momento e che il processo non può essere accelerato.
Jon Kabat-Zinn
Sappiamo che coltiviamo la pazienza quando affrontiamo un ritardo o una situazione problematica senza lamentarci, fissando obiettivi e impegni fino a quando non li raggiungiamo e senza drammatizzare se qualcosa sfugge al nostro controllo. Saremo in grado di coltivare la pazienza con gli altri quando lo faremo prima di tutto con noi stessi.
La Mindfulness ci aiuta a prestare attenzione alla nostra impazienza, a distinguere se siamo impazienti con noi stessi, con gli eventi o con gli altri. Ci invita a grattare la superficie per trovare le nostre resistenze. Rilevando l’impazienza in noi, possiamo contemplare la situazione dal punto di vista dell’osservatore, lasciando che le impurità si depositino sul fondo in modo che l’acqua limpida appaia. Con piena attenzione possiamo ora coltivare il seme della nostra pazienza, non come rassegnazione passiva, ma come profondo rispetto per la vita che fa il suo corso. Ricorda che la farfalla non diventerebbe mai ciò che è se non accettasse il suo stadio di crisalide.
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