14 Mar 2019

15 marzo, l’Italia che Cambia sciopera per il clima

Scritto da: Ezio Maisto

Lanciato dall’attivista adolescente Greta Thunberg, ora candidata al Nobel per la Pace, il movimento di sensibilizzazione sulla crisi ambientale e i cambiamenti climatici “Friday For Future”è pronto per la sua prima mobilitazione generale. L’Italia è la seconda nazione per numero di adesioni allo sciopero globale del 15 marzo, dopo la Germania e prima degli USA. A scendere in piazza è tutta l’Italia che Cambia.

Salva nei preferiti

La redazione di Italia che Cambia aderisce allo sciopero globale per il clima e venerdì 15 marzo scende in piazza insieme a studenti e cittadini di tutto il mondo per il Global Strike For Future (it. Sciopero Globale per il Futuro) contro le mancate politiche per fermare i cambiamenti climatici e le crisi ambientali in genere. Una grandissima mobilitazione guidata da giovani attivisti di tutto il mondo. Sono i membri del movimento spontaneo Fridays For Future, nato dalla protesta iniziata lo scorso agosto dalla 15enne Greta Thunberg davanti al Parlamento svedese a Stoccolma e, da allora, proseguita ogni venerdì un po’ dappertutto, prima in Europa e poi nel mondo.

Foto tratta dalla pagina Facebook di Greta Thunberg

Foto tratta dalla pagina Facebook di Greta Thunberg


Molti di noi prendono parte alle iniziative previste nelle varie città italiane: ad esempio Daniela Bartolini, Andrea Degl’Innocenti e Alessandra Profilio parteciperanno alla manifestazione a Roma, Francesco Bevilacqua a Bologna, Daniel Tarozzi sarà a Savona, dove farà un intervento; Paolo Cignini a Milano, Lorena di Maria a Torino.

 

Io invece vi scrivo da Udine, dove – insieme a Luca Bonfigli di Baburka Production – ho iniziato le riprese del documentario promosso da Italia che Cambia e da Baburka, una giovane (per data di costituzione e per l’età del suo team) cooperativa di produzione cinematografica indipendente di Roma.

 

Si sono mobilitati anche i nostri Agenti del Cambiamento, che per l’occasione sono i nostri inviati in moltissime città italiane per raccogliere, con i loro smartphone, le testimonianze di questa storica giornata: immagini e parole che andranno a confluire nel nostro documentario, del quale vi aggiorneremo presto (scriveteci su redazione@italiachecambia.org per segnalarci eventi, iniziative o attivisti che ritenete particolarmente interessanti). Siamo coperti a Roma, Milano, Bologna, Torino, Savona e Udine, come vi dicevamo, ma anche a Perugia, Sassari, Lucca, Cagliari, Firenze, Rimini, Macerata, Modena, Catania, Trento, Gorizia, Isola d’Elba, Arona (Novara) e Mortara (Pavia).

Ezio Maisto e Luca Bonfigli a Udine per il documentario su Fridays For Future

Ezio Maisto e Luca Bonfigli a Udine per il documentario su Fridays For Future


Gli appuntamenti in programma sono tantissimi: se ne contano 140 lungo tutto lo stivale. L’Italia è la seconda nazione per numero di adesioni, dopo la Germania (190), mentre a seguire ci sono gli Stati Uniti (136). Nel mondo, i dati parlano, di 1325 eventi in 98 paesi. Ma altri se ne stanno aggiungendo.

 

Chi volesse partecipare ma non sa ancora dove si svolge la manifestazione nella sua città, può cercare su Facebook la pagina “Fridays For Future + nome della città” e prendere informazioni da lì. In questi giorni non sono attendibili le informazioni provenienti invece dalla pagina “Fridays For Future Italy” e dal sito italiano di fridays for future a causa di un problema di hackeraggio avvenuto nei giorni scorsi.

 

E mentre l’adesso 16 enne Greta Thunberg viene candidata al Nobel per la Pace e nominata donna dell’anno in Svezia, segnaliamo come, accanto al crescente interesse per il movimento, i media tradizionali – a cominciare da TV e giornali nazionali – stiano cercando con insistenza di scoprire chi possa incarnare la Greta italiana fra gli studenti più attivi.

 

A questo proposito condividiamo con voi una riflessione di qualche giorno fa del fondatore di Italia che Cambia, il giornalista Daniel Tarozzi: “Abbiamo bisogno di simboli e Greta, in qualche modo, ora incarna un simbolo positivo. Il problema è che un simbolo, per restare tale, deve essere uno stimolo ad un’assunzione di responsabilità. Siamo noi, poi, a poter cambiare o non cambiare le cose. Se cerchiamo leader, cerchiamo qualcuno a cui delegare e la storia insegna che questi delegati prima o poi deludono. Sempre. Oggi la vera rivoluzione passa dalla vita quotidiana. Per cui ben vengano le Greta del mondo se ci aiutano a trovare forza, a incontrarci, a non sentirci soli. Ma non dimentichiamo che l’unica Greta che può davvero cambiare il mondo è quella che vive dentro ognuno di noi.”

 

Appuntamento in una qualsiasi delle tante piazze dell’Italia che prova a cambiare.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni
Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

Come sta Valencia un mese e mezzo dopo l’alluvione che ha provocato 220 morti?
Come sta Valencia un mese e mezzo dopo l’alluvione che ha provocato 220 morti?

C’è anche l’Università di Sassari alla COP16 sulla desertificazione di Ryadh
C’è anche l’Università di Sassari alla COP16 sulla desertificazione di Ryadh

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Dopo i droni, le radiazioni: che succede negli Usa? – #1034

|

Il Comitato per la liberazione di Assange: “Julian è libero, ma l’informazione no”

|

A Campobello di Licata c’è un forno di comunità in cui lavora tutto il paese

|

Buon Natale globale, tra riti solstiziali e consumismo moderno

|

L’archeologia lo mostra: la cura è stata centrale nella storia della civiltà

|

I rifiuti elettronici sono un grosso problema. La soluzione? Riparare invece che ricomprare

|

Perché dire basta ai botti di Capodanno: petizioni e proposte sostenibili

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

string(9) "nazionale"