L’Idea Toscana della cosmesi unisce natura e innovazione – Io faccio così #240
Seguici su:
Firenze, Toscana - Si potrebbe dire molto sui toscani e su cosa sia la toscanità, per molti nel mondo è un paradiso di eccellenza e bellezza, arte e cultura, per chi è toscano è anche sinonimo di perfezionismo. Ce lo racconta Antonio Pieri, toscano, co-titolare di Idea Toscana che incontriamo a Sesto Fiorentino durante il nostro viaggio nella Toscana che Cambia.
E da toscana non posso fare altro che sorridere ascoltandolo spiegare al nostro Daniel Tarozzi come per noi toscani sia così importante fare bene le cose e poter dire che il nostro prodotto è eccezionale. Certo, questo stimola un po’ anche il nostro ego, ma porta con sé anche una possibilità di miglioramento e innovazione essenziale.
“Una delle tradizioni artigianali toscane è legata anche alla cosmesi, c’era un saper fare tutto toscano legato all’antica saponeria fiorentina da recuperare”, prosegue Pieri. L’avventura di Idea Toscana parte da qui, dal confronto tra due imprenditori toscani, Antonio Pieri e Ludovico Martelli, da generazioni conosciuto in Italia per un famoso prodotto della cosmesi maschile (Proraso). Nel 2002 inizia a nascere nelle loro menti l’intenzione di creare qualcosa di nuovo, un prodotto veramente toscano, radicato nel territorio e innovativo.
Poi arriva l’intuizione: l’olio di oliva toscano. “L’olio d’oliva è sempre stato usato nella cosmesi anche se è molto grasso e non penetra bene nella pelle, la vera scoperta è stata che l’olio toscano ha caratteristiche chimico fisiche straordinarie non solo a livello alimentare. È particolarmente ricco di antiossidanti, il che gli permette di auto preservarsi che è già una caratteristica importante per un prodotto cosmetico; ha composizione che lo rende altamente privo di acidità, e quindi facilmente assimilabile dall’organismo umano anche per contatto. È ricco di polifenoli, tocoferoli, vitamina e, che riesce a rallentare l’insorgere delle rughe, combattendo i radicali liberi. Così nel 2006, dalla certezza della potenzialità di questo principio attivo, nasce l’idea di creare una cosmetica vegetale basata sull’olio d’oliva”.
Pieri non si riferisce però ad un olio qualsiasi ma all’olio d’oliva IGP toscano. Un prodotto straordinario, l’unico olio ad avere l’indicazione geografica protetta (gli altri 39 olii italiani denominati sono Dop), che comporta un disciplinare molto rigido di produzione e lavorazione a filiera completamente toscana. Qui inizia un iter di oltre un anno per ricevere l’autorizzazione del Ministero delle politiche agricole e forestali all’utilizzo cosmetico di un principio attivo denominato, richiesta mai avanzata prima ma accolta anche grazie al sostegno del Consorzio dell’olio extravergine di oliva toscano che raccoglie oltre 11000 produttori.
“Nel 2008, in tempo per festeggiare i 100 anni dello stabilimento di produzione Ludovico Martelli, creiamo il primo prodotto della linea Prima Spremitura. Usando la parola chiave per noi ‘spremitura’, che negli anni precedenti era stata abrogata dall’alimentazione in quanto l’olio non veniva più prodotto per spremitura ma per centrifuga. Una linea completamente vegetale, non testata sugli animali, e questo 5 anni prima dell’avvento della legge europea sui test animali”.
Da allora Prima Spremitura continua a realizzare prodotti di eccellenza e innovativi. “Abbiamo scelto di togliere tutto ciò che di chimico c’era all’interno delle formulazioni, sono prive di sls, parabeni, siliconi, coloranti, profumi sintetici. Per far capire la nostra volontà di fare una cosmetica vegetale ‘priva di’, inventammo la dicitura ‘no’ sulle confezioni. Oggi però c’è una maggiore consapevolezza, molte persone hanno un’attenzione maggiore, sanno leggere l’inci di un prodotto, per cui abbiamo deciso di realizzare una nuova etichetta dove non diciamo più ciò che non mettiamo ma ciò che c’è.
Un’altra svolta significativa è stata quella di certificare una linea viso biologica dall’ente di certificazione NATRUE, l’ente più selettivo del mondo, che per la purezza dei nostri formulati ci ha riconosciuto il grado organic. Il 95% delle materie prime naturali sono certificate biologiche.
Abbiamo anche un’attenzione maniacale al packaging, abbiamo un disciplinare di produzione per far sì che l’impatto di produzione del nostro prodotto sia più basso possibile. Siamo anche attenti all’impronta del carbonio. Abbiamo quindi deciso di passare, nella linea viso bio, dal fare prodotti in vasetti di vetro a confezioni con creme in bustine monodose. Il prodotto che prima pesava intorno ai 230gr adesso pesa 120gr, ed è stata abolita la filiera di stoccaggio e riciclo del vetro. Il packaging residuo da smaltire oggi è il 50% del vecchio tappo in plastica.
Vogliamo lasciare meno traccia di carbonio e più traccia di toscanità nel mondo. È più faticoso pensare a quanto sia difficile farcela che provarci.” – conclude Antonio.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento