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Ha 16 anni compiuti lo scorso 3 gennaio ed è già un simbolo del Cambiamento possibile. Dal 20 agosto scorso, infatti, ogni venerdì mattina si presenta armata solo di cartelli e della sua determinazione davanti al Parlamento svedese per protestare contro lo scarso impegno della politica sui cambiamenti climatici. Una protesta che l’ha resa celebre al punto da essere invitata a intervenire durante la Cop24, la Conferenza Mondiale sul Clima svoltasi dal 3 al 14 dicembre 2018 a Katowice, in Polonia.
Stiamo parlando di Greta Thunberg, la studentessa svedese che, proprio dal palco della Cop24, ha accusato i rappresentanti dei governi in platea di continuare a perseguire la crescita economica come soluzione e non come causa dei cambiamenti climatici. “La nostra civiltà e la biosfera stanno per essere sacrificate per continuare a garantire a un piccolissimo numero di persone di accumulare enormi quantità di denaro e vivere nel lusso”, era stato il suo durissimo monito che abbiamo raccontato in questo articolo. A distanza di due mesi da quell’evento, Greta diventa sempre più popolare e sono tanti i giovani da tutto il mondo che hanno iniziato a emularla.
Ispirato dall’impegno di Greta, infatti, è nato il movimento internazionale Friday For Future, che riprende su scala globale le proteste settimanali della giovanissima “change-maker” scandinava. In diversi paesi d’Europa i venerdì di protesta vedono l’adesione di un numero sempre più alto di persone. Il record fino a questo momento risale a venerdì 1 febbraio, quando nella sola Germania si sono contati circa 30mila manifestanti. Ma tutto lascia pensare che questo record sarà battuto molto presto.
Ora Friday For Future è arrivato anche in Italia. I primi sit-in si sono svolti lo scorso dicembre a Milano, di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune. E se all’inizio i presenti si contavano sulle dita di una mano, a distanza di poche settimane – potenza del passaparola – si può già dire che nel capoluogo lombardo è operante una solida base di attivisti, composta di diverse decine di giovani. Dopo Milano, si sono attivati gruppi a Pisa, Torino, Roma, Brescia, Genova, Taranto, Bari, Napoli, Como, Udine, Brescia, Treviso, Vicenza, Venezia, Padova, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Catania, Varese e presto anche a Messina e Arezzo.
https://youtu.be/EAmmUIEsN9A
Greta Thunberg racconta a TED com’è nato il suo impegno (attiva i sottotitoli)
La formula è quella classica del flash-mob. Non c’è un coordinamento centrale; c’è solo un appuntamento per il venerdì successivo davanti al luogo prescelto – generalmente un palazzo che rappresenta le istituzioni – diffuso via Facebook. A quel punto chiunque può presentarsi con il proprio cartello e aggregarsi al gruppo.
A chi chiede come fare per partecipare se si vive in una città in cui non c’è ancora nessun gruppo, gli attivisti più esperti – che in Italia hanno aperto una pagina Facebook chiamata Gruppo FFF Strikers italiani – rispondono che la mobilitazione è libera e spontanea. Per esempio, Sarah di Roma replica in questo modo a Elena di Arezzo, che vorrebbe attivare un gruppo nella sua città: “Devi solo andare in piazza, meglio se davanti alla sede del comune, con qualche amico; preparare dei cartelli colorati, magari prendendo spunti fra i tanti presenti sul web; farvi scattare una foto e pubblicarla sui tuoi social personali taggando Greta Thunberg e amici vari. Il passo successivo è aprire una pagina Facebook “Fridays For Future Arezzo” e cominciare a impegnarti come striker organizer”.
I membri di Fridays For Future sono per la maggior parte giovani liceali e universitari, segno che il movimento potrà contare su grande energia e lunga vita, ma gli adulti che si attivano sono sempre più numerosi. In Italia, fra gli adulti che sostengono l’iniziativa c’è anche il noto meteorologo e divulgatore scientifico della RAI Luca Mercalli, che ha pubblicato un video nel quale esorta ad aderire alla prima grande iniziativa mondiale di FFF: lo sciopero mondiale della scuola per il clima previsto per venerdì 15 marzo e chiamato SchoolStrike4Climate al quale hanno già aderito le scuole di più di 40 paesi da tutto il mondo.
La speranza di Greta e di tutti gli attivisti di FFF è che, di fronte a una diffusione così virale della protesta, i governi occidentali – ossia i maggiori responsabili dell’emergenza clima e, al contempo, i detentori delle ultime leve rimaste affinché si inverta la tendenza attuale – cessino di affrontare la questione con la timidezza e l’inconcludenza che hanno mostrato nel corso degli ultimi decenni. E si convincano che, se non le danno la priorità che merita, nel giro di pochi decenni potrebbero sparire tutte le altre urgenze che sono state ritenute più importanti di questa. Per ritrovarci alla fine, nessuno escluso, con un’unica emergenza ma senza più leve per affrontarla.
Vuoi sapere se esiste una protesta vicino alla tua città o come organizzare uno sciopero o un evento Fridays For Future (FFF)? O vuoi dare una mano al movimento? Iscriviti su Facebook al Gruppo FFF Strikers Italiani.
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