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Torino - “Prendi una giacca se hai freddo, lascia una giacca se non ti serve più” è il motto che nella città di Giaveno ha dato vita ad una bellissima iniziativa che coinvolge i cittadini e che rappresenta un esempio virtuoso che stimola alla solidarietà e al senso di comunità.
Lo chiamano per l’appunto “Il riciclo della solidarietà” e consiste nel donare e mettere a disposizione di chi ne ha bisogno giacche, cappotti e abiti pesanti che chiunque può prendere nel momento di necessità.
Un gesto di umanità e di pura bellezza che vede allo stesso tempo tutti protagonisti e tutti vincitori.
Quante volte troviamo il nostro armadio di casa colmo di indumenti accumulati e ancora in buono stato che potrebbero fare la felicità di chi vive nel bisogno, non molto lontano da noi?
Che senso di gratificazione proviamo quando compiamo un piccolo gesto di generosità ed altruismo nei confronti di un amico o di uno sconosciuto?
L’idea alla base dell’iniziativa è di Marta Bertola del Cafè delle Arti che, in collaborazione con l’Assessorato all’Ecologia del Comune di Giaveno e l’Ufficio Turistico, ha dato avvio alla proposta che dà nuova vita alle giacche e ai cappotti usati, con grande entusiasmo e partecipazione di tutti i soggetti coinvolti.
Punto di consegna degli indumenti destinati alla donazione è l’Ufficio Turistico del Comune, che, aperto tutti i giorni della settimana, sarà a disposizione di tutti gli abitanti.
L’obiettivo è garantire un ricambio costante di indumenti, attraverso un esperimento positivo capace di creare maggiori sensibilità sul tema della povertà e dell’uguaglianza e stimolando nuovi legami che favoriscono forme di partecipazione attiva.
In Svezia ed in particolare nella città di Uppsala, quest’iniziativa prende nome di “The wall of kindness”, il muro della gentilezza che viene allestito nel periodo invernale con abiti donati da coloro che non li usano più e destinati a chi ne ha bisogno. Ancor prima, l’esperimento ha avuto luogo nella città di Mashhad in Iran, dove è bastato un muro, dei ganci ed una scritta che invitava gli abitanti donare un proprio abito, a generare un effetto di grande risonanza tra la popolazione del luogo.
L’iniziativa rappresenta nel complesso un esempio di condivisione e collaborazione reciproca che sta prendendo piede in sempre più città e capace di indirizzare verso una maggiore attenzione e sensibilità alla condivisione, stimolando piccole pratiche di inclusione sociale ed un maggior senso di gratitudine e riconoscenza verso il prossimo.
Sarà possibile consegnare i capi tutti i giorni dalle ore 15,30 alle ore 18,30 nell’apposito locale messo a disposizione dall’Ufficio Turistico di Giaveno.
Foto copertina
Didascalia: Donazione abiti usati
Autore: Pixabay
Licenza: CCO Creative Commons
Articolo tratto da Piemonte che Cambia
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