L’Ecomuseo del Casentino e l’Agricoltural Heritage Systems
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Domani un gruppo di studenti selezionati in 18 paesi del mondo visiteranno l’Ecomuseo della Castagna, nel comune di Ortignano Raggiolo. Il master, che nel suo programma comprende anche l’Ecomuseo, è gestito dal dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali ed è organizzato con l’Agenzia di Cooperazione Italiana all’Estero. L’obiettivo è quello di formare competenze per la preparazione dei dossier relativi alle candidature di siti potenziali per il Globally Importtant Agricultural Heritage Systems (GIAHS) della FAO.
L’accoglienza e la visita di domani saranno a cura dell’associazione “La Brigata di Raggiolo” soggetto gestore dell’antenna ecomuseale, da anni impegnata in percorsi di animazione cultuale e tutela attiva del patrimonio.
La giornata, che avrà un carattere seminariale, alla quale prenderà parte il coordinatore dell’Ecomuseo del CasentinoAndrea Rossi, sarà incentrata sul tema delle “Mappe di Comunità”, di cui quella di Raggiolo rappresenta una delle prime realizzate in Italia. “Le mappe di comunità – specifica Andrea Rossi – veri e propri inventari partecipativi realizzati grazie al concorso diretto degli abitanti, rappresentano degli strumenti preziosi ed efficaci per il riconoscimento e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale e per la messa a punto di progetti concreti di salvaguardia delle specificità locali. Il metodo di lavoro, sperimentato in Casentino in diversi contesti territoriali, è maturato ed è stato condiviso nell’ambito della comunità di pratica degli ecomusei italiani. La mappa, da concepire quale innesco di percorsi di sviluppo sostenibile “dal basso” può rappresentare una risorsa utile e strategica anche nell’ambito del progetto promosso dalla FAO”.
L’incontro è stato promosso dal professor Marco Fioravanti del dipartimento titolare del modulo formativo relativo ai “Sistemi di conoscenza tradizionali e lo sviluppo dei territori”. Il master formerà i futuri esperti, che saranno in grado di ideare modelli gestionali del territorio agricolo e di progettare strategie che implementano pratiche sostenibili, che preservano i prodotti agricoli di alta qualità, i valori bio-culturali legati al paesaggio, promuovendo sistemi a basso input energetico in grado di mitigare il riscaldamento climatico, le conoscenze delle popolazioni locali per l’adattamento ai cambiamenti climatici e minimizzare il rischio idrogeologico. Inoltre, avranno le competenze per migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali.
Il master è stato istituito sulla base di un protocollo d’intesa tra Fao e Governo Italiano, grazie anche alle esperienze dell’osservatorio nazionale del paesaggio rurale che ha stilato il registro nazionale del paesaggio storico rurale e delle pratiche agricole tradizionali. Il corso fa parte di un più ampio progetto triennale finanziato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per istituire a Firenze un polo di alta formazione per la gestione dei sistemi agricoli del patrimonio mondiale e per l’identificazione di siti potenziali al livello mondiale da inserire nel programma Giahs.
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