Le Api, sentinelle ambientali per monitorare la qualità dell’aria
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Cuneo - Quanti di noi, da piccoli, hanno avuto paura delle api? Una paura spesso ingiustificata dal momento che questi piccoli ed affascinanti insetti hanno un potenziale sconosciuto ai molti, rappresentando i guardiani della nostra sopravvivenza. Protagoniste indiscusse dello stato di salute dell’ambiente e portatrici di equilibrio nel nostro ecosistema, sono grandi amiche ed alleate dell’uomo.
Inquinamento diffuso, cambiamenti climatici, uso di prodotti fitosanitari, ma anche presenza di metalli pesanti e polveri sottili: dalle api abbiamo tanto da imparare per indagare lo stato dell’ambiente e dell’aria che respiriamo.
Le cosiddette “sentinelle ambientali”, in virtù della loro organizzazione sociale e della loro sensibilità, rappresentano alcune tra le specie più affidabili per il ruolo di bioindicatori della qualità dell’aria e per tal motivo è fondamentale monitorarne costantemente la salute.
A Bra, in provincia di Cuneo, si è dato vita ad una vera e propria alleanza tra uomo e api a partire dall’idea di Giuseppe Piumatti, titolare dell’azienda Bra Servizi, che ha voluto scommettere sull’enorme potenziale di questi piccoli insetti.
Si tratta di un’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti, un luogo sensibile e soggetto ad un maggior rischio di inquinamento.
All’interno dell’Azienda, in prossimità dei capannoni, è ora possibile trovare un preziosissimo tesoro. Sembrano delle semplici scatole colorate e posizionate una di fianco all’altra, un vero e proprio regalo per la salute dell’intera azienda. Si tratta di cinque arnie contenenti 40 mila api che hanno il compito di monitorare e verificare la qualità dell’aria che si respira e la salubrità del luogo.
Obiettivo dell’iniziativa è proprio quello di tenere sotto controllo il livello di inquinanti attraverso l’analisi in laboratorio del miele prodotto dalle api, a maggior ragione in un’area critica per via della forte presenza di rifiuti da smaltire, che necessita continui ed accurati controlli.
L’idea nasce dalla forte volontà e curiosità di Giuseppe Piumatti e della figlia Sabrina di verificare maggiormente la quantità di inquinamento e la salubrità dell’area circostante all’azienda attraverso un esperimento che coinvolge alcuni dipendenti esperti in apicoltura. Il miele prodotto dalle api, raccolto e analizzato in laboratorio, si è rivelato fino ad ora di buona qualità, escludendo la presenza di sostanze nocive.
Un esperimento che mette in luce un nuovo ed alternativo modo per le aziende di rilevare biologicamente l’inquinamento. “Abbiamo scoperto che il nostro esempio è stato seguito anche da altre aziende italiane: non può che farci piacere”, racconta Sabrina Piumatti.
Il biomonitoraggio delle api rappresenta in questi termini uno strumento innovativo applicato a studi ambientali che permette di verificare le possibili variazioni ecologiche dovute all’effetto di sostanze inquinanti presenti specialmente in aree complesse come quelle di tipo urbano, industriale o agricolo.
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