20 Dic 2018

ZAC! Rigenerazione ed economia solidale al Movicentro di Ivrea

Scritto da: Alessandra Profilio

ZAC! è un progetto di rigenerazione urbana nato con l’intento di recuperare il Movicentro di Ivrea, un immobile della città da anni inutilizzato per restituirlo ai cittadini e sperimentare percorsi di socialità e convivialità. In collaborazione con il Gruppo d'Acquisto Solidale Ecoredia, contribuisce alla valorizzazione del territorio e ad un’economia solidale.

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Ridar vita e restituire ai cittadini un immobile inutilizzato per farne un luogo di collaborazione e sperimentazione di percorsi legati alla rigenerazione urbana, alla comunità e all’economia solidale. È questo l’obiettivo della cooperativa sociale “ZAC! Zone Attive di Cittadinanza“. Per saperne di più su questa realtà che sta per celebrare con una grande festa il suo quarto compleanno, abbiamo intervistato Lucia Panzieri, presidente della cooperativa sociale ZAC! e socia del Gruppo d’Acquisto Solidale “Ecoredia“.

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Cos’è Zac? Come e quando è nato?
Lo ZAC! è un progetto di rigenerazione urbana, nato con l’intento di recuperare un immobile della città non utilizzato, il Movicentro di Ivrea, per restituirlo ai cittadini come una casa accogliente, popolare, plurale e innovativa. Lo ZAC! è un luogo di collaborazione, aperto alla città, dove sperimentare percorsi di socialità, di convivialità e di economia solidale.
La collaborazione con il Gruppo d’Acquisto Solidale Ecoredia permette di mettere l’accento sulle buone pratiche di consumo consapevole e sulla valorizzazione del territorio, con un bar/ristoro e un piccolo spaccio per i produttori locali, che favoriscono la filiera corta e la diffusione di nuovi stili di vita.
L’intento primario del progetto è la creazione di un centro di aggregazione che offra spazi di autogestione per ragazzi, famiglie, associazioni e gruppi informali, restituendo alla città un luogo di coesione sociale e di incontro. Lo ZAC! è nato a dicembre 2014 ed è una cooperativa sociale.

Cos’è il Movicentro?
Il Movicentro è un immobile adiacente alla stazione ferroviaria di Ivrea, con funzione di interscambio modale tra treni e autobus, costruito nei primi anni 2000 come nuova biglietteria e annessi spazi commercial. Di fatto l’immobile è rimasto vuoto e inutilizzato per più di dieci anni, simbolo del degrado e dello spreco, e nel 2014 il Comune di Ivrea ha deciso di aprire un bando, per un comodato di uso gratuito degli spazi utilizzati a fini sociali e culturali. Da allora si è avviata la trasformazione degli spazi da un vuoto a un luogo di bellezza e condivisione.

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Qual è l’obiettivo?
Le parole chiave del nostro progetto potrebbero essere rigenerazione urbana, comunità, economia solidale. Ridare vita a un immobile inutilizzato, restituendolo ai cittadini, mettendoci dentro idee, ragazzi e ragazze giovani, bellezza e voglia di futuro, nel rispetto dell’ambiente e delle persone è stata una testimonianza forte che il cambiamento è possibile, soprattutto se arriva dal basso e se è fondato su valori forti di condivisione e solidarietà.

Quali attività porta avanti e a chi sono rivolte?
Lo ZAC! gestisce un bar/ristorante e un negozietto attraverso i quali valorizziamo i prodotti locali naturali e il commercio equo e solidale. Il bar è il cuore del nostro progetto, e ha il compito di educare, attraverso il cibo, ai valori della sobrietà e della sostenibilità. Su questi temi sono nati anche i mercatini di prodotti a kmzero, in collaborazione con il GAS Ecoredia.

Gli altri spazi che gestiamo sono uno spazio ragazzi, che può essere utilizzato liberamente come aula studio, con piccoli progetti di affiancamento allo studio, come luogo di ritrovo e gioco, come spazio di progettazione per attivare percorsi di protagonismo giovanile e di cittadinanza attiva.
Abbiamo anche uno spazio per corsi e laboratori, e uno spazio per le associazioni, che è un invito, a chi si riconosca nei principi della pace, della nonviolenza, della legalità e della tutela dell’ambiente, a partecipare alla programmazione e alla gestione del centro, per sperimentare percorsi di partecipazione e di trasformazione sociale. Dal 2017 abbiamo avviato un percorso di riflessione sui temi della politica, “La Palestra di Politica dello ZAC!” che sta riscuotendo un grande successo, soprattutto per le giovani generazioni.

Il grande atrio della stazione ospita musica, spettacoli, mostre ed eventi culturali capaci di contaminare uno spazio comune che non vuole essere luogo di fruizione per pochi appassionati, ma residenza culturale per tanti. La promozione culturale e la programmazione dello ZAC! mirano al consolidamento della comunità e al rafforzamento dei legami, in un luogo che è crocevia e scambio tra generazioni, provenienze e fasce sociali.

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Collaborate con altre realtà della zona?
Molte associazioni del territorio sono socie della cooperativa e usano i nostri spazi come sede per le proprie riunioni o per organizzare eventi in collaborazione con lo ZAC!, come Legambiente, Intercultura, ACMOS, Arci Servizio Civile, Osservatorio Migranti, Eporedianimali, ANGSA, Comunità Creativa e tante altre. Siamo partner del Festival della Lettura, La Grande Invasione e della rassegna teatrale Morenica Festival.

Cosa si festeggia sabato 1 dicembre? Cosa avete organizzato?
Sabato 1 dicembre festeggiamo il quarto compleanno dello ZAC! con una grande festa per tutti. Ci sarà teatro per bambini, il coro dello ZAC! in concerto, cibo a kmzero, gara di torte e poi si balla!

Che riscontro state avendo?
Nel 2018 abbiamo vinto La grande sfida Fairtrade, come realtà che meglio ha saputo promuovere i temi del commercio equo e solidale. L’esperienza dello ZAC! è stata individuata da Legambiente come una delle 101 storie di cambiamento e di impegno sociale e ambientale nel nostro paese. Per questo siamo stati inseriti nel libro di Vittorio Cogliati DezzaAlla scoperta della green society” e siamo stati anche invitati a Roma a raccontare lo ZAC! alla presenza della Presidente della Camera Laura Boldrini. Alla fine del 2017, siamo stati selezionati da Banca Etica come uno dei migliori 13 progetti in Italia per il recupero e la riqualificazione di beni comuni, e quindi abbiamo avuto accesso a un finanziamento per un progetto di crowdfunding. Questa iniziativa ci ha permesso di conoscere molte realtà in Italia che operano sui temi della riqualificazione urbana e ci ha dato visibilità all’interno della rete della finanza etica.

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A quattro anni dal lancio del progetto, qual è il vostro bilancio?
Sentiamo intorno a noi tanto affetto e tanta collaborazione, ci sembra di essere diventati un punto di riferimento in città per una riflessione comune su tanti temi che come cittadini ci interrogano, dall’integrazione alla sostenibilità ambientale, e al ben-vivere nelle nostre città. In 4 anni abbiamo raddoppiato i posti di lavoro (da 5 a 10), quindi di certo adesso è molto forte il tema della sostenibilità economica del progetto e della responsabilità di tutti i soci lavoratori.

Inoltre, la nostra cooperativa cerca di trovare risposte ad alcune situazioni di disagio, giovanile e non, che spesso agli occhi della città sono invisibili, ma che al Movicentro di Ivrea, come in tante stazioni di tante città, diventano concrete e con cui è necessario, anche da semplici cittadini, fare i conti. Anche se è più difficile, a noi interessa tutelare tutti i ragazzi, senza discriminazioni, con tutte le loro difficoltà, cercando di essere il più possibile inclusivi e propositivi, qualificando il Movicentro, da semplice luogo di transito, a presidio sociale e culturale, di grande umanità e solidarietà. Su queste grandi scommesse, e tante altre idee che abbiamo in testa, continuiamo a lavorare con molta gioia.

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