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Toscana - Nata e cresciuta in una famiglia contadina di Massa Carrara, Francesca Pachetti vive a contatto con “la terra” da sempre, anche se ogni tanto se ne è allontanata. Da undici anni la terra è diventata il suo lavoro e la sua sussistenza, ma anche fonte di vita in senso più ampio, intesa come serenità e pace interiore. Da un anno ha deciso di portare avanti un blog su Facebook con il nome di La Raccontadina, dove parla della sua vita da contadina e di ciò che la natura ogni giorno insegna.
“Io già a cinque anni lavoravo nella terra come ci lavoro ora, ma era molto dura e per questo mi sono allontanata una volta cresciuta, scegliendo di diventare educatrice”, spiega Francesca parlando dell’inizio di questo suo profondo rapporto con la natura. Un rapporto che però non si è mai interrotto davvero: “Lavoravo negli asili nido e nelle strutture per disabili psichiatrici adulti, eppure un piede nella terra l’ho sempre lasciato: ad esempio facevo delle coltivazioni particolari per conto mio che poi vendevo”. Undici anni fa, poi, un grosso cambiamento: l’arrivo di un bambino e la necessità di coniugare i tempi frenetici del lavoro con l’impegno dell’essere madri. “Da lì mi sono detta ‘Torno alla terra’ e l’ho fatto”.
La terra di cui Francesca si occupa è fatta di cinquemila metri di terra davanti casa sua, nel paese di Montignoso, a Massa Carrara. Qui Francesca si occupa di orti e di alcune colture estensive. Il suo rapporto con la terra è quotidiano e segue il ciclo delle stagioni, così come la sua vita. È una relazione fatta di amore e cura, ma soprattutto fiducia. “Perché se hai tanta fiducia nella terra – ci spiega – lei ti gratifica e i miei raccolti sono sempre forti e abbondanti”. Senza per questo dimenticare che le difficoltà, anche qui, sono tante: portare avanti una coltivazione assolutamente naturale, da sola, basata sulla stagionalità non sempre è facile.
Così come non è facile ritrovarsi poi in un “mondo esterno” apparentemente schizoide: “Nei supermercati ci vedo completamente la pazzia e l’assurdo di questo mondo: dai supermercati in quanto capannoni finti e completamente innaturali ai prodotti malsani che ci sono dentro per finire alla gente che ci lavora e che spesso non arriva a fine mese con quello stipendio. A volte mi sento disorientata”.
Il rapporto con la natura e con la terra, oggi, è sempre più distante dalle vite quotidiane, a volte idealizzato in senso positivo, altre completamente negato. Anche per questo Francesca promuove una sorta di laboratorio didattico per bambini attraverso gli orti: ogni sabato del mese i bambini si riversano lì e ognuno si occupa del proprio pezzo di terra e della propria gallina. Anche loro seguono, assieme all’aiuto di Francesca, tutto il ciclo dalla semina al raccolto alla vendita dei prodotti al “mercato contadino dei bambini”. E questo serve non solo a riacquistare il legame con la natura, ma può anche essere terapeutico: “Ad esempio ci sono tanti bambini che hanno delle diagnosi di iperattività e disturbi dell’attenzione che ne beneficiano. E qui in campo sono tutti uguali: la terra pareggia tutti, è evidente. In più ci sono lo spazio aperto, la gratifica del lavoro che fai, lo spendere delle energie che devono uscire. Sto tenendo duro perché so che i bambini ne hanno bisogno”.
Accanto agli orti didattici, c’è il tentativo di fare rete attraverso la natura: Francesca concede gratuitamente dei pezzi di orto del suo terreno ad alcune famiglie, che possono così coltivare autonomamente il proprio terreno. L’idea è quella di condividere ed aiutarsi reciprocamente, formare un insieme di persone che cooperano in autonomia.
La natura è il fulcro della vita e delle attività di Francesca. E attorno alla terra ruota anche il blog “La Raccontadina”. Non c’è un progetto ben preciso né una direzione: “La Raccontadina” nasce per l’urgenza di scrivere. “Non so di preciso perché; ho sempre scritto ma poi, poi per un esubero di amore, ho aperto la pagina ‘La Raccontadina’. Secondo me si può dire che parlo di agricoltura applicata alla vita e cioè ciò che la terra insegna”. Foto, video e brevi o lunghi racconti che illustrano gli orti e le attività di Francesca o anche semplicemente pensieri sulla vita. È qui che Francesca ha avuto piacevoli sorprese (come persone che trovandola su Facebook sono venute a trovarla dall’altra parte dell’Italia o l’essere chiamata a partecipare ad un festival).
Ma il blog è soltanto una piccola parte collaterale della sua vita, che rimane a stretto contatto con la natura. La natura è maestra di vita e, spiega Francesca, insegna innanzitutto come stare al mondo: “Essere contadina incide sulla mia vita perché è la mia pace, la mia serenità, è essere dentro di me e non fuori di me. Essere dentro ai cicli significa essere dentro di te e capire te stessa. Se ti comprendi, riesci a comprendere di più gli altri. E questo mi dà un sacco di pace”.
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