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Torino - Come unire il cucito e il riuso creativo, l’attenzione all’ambiente e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate? Una risposta arriva dalla storia che vi raccontiamo questa settimana.
Laborabilia è un progetto, con sede a Torino, della Cooperativa sociale di tipo B Eta Beta scs, attiva dal 1987 nel settore del sociale. Nello specifico, si tratta di un laboratorio di cucito creativo nato nel 2015, che utilizza materiali di recupero per creare manufatti come borse, grembiuli, pochette, camicie ed altri oggetti accomunati da una caratteristica: sono tutti provenienti da tessuti e materiali di scarto. Un ottimo esempio di economia circolare.
“Ho due passioni principali nella mia vita: quella per il cucito e per la cura dell’ambiente. Il mio sogno era quello di dare vita ad un luogo che le contenesse entrambe”. Giulia D’Ursi, oltre che socia lavoratrice della cooperativa Eta Beta, è la responsabile di Laborabilia e ci accoglie, emozionata, all’interno dello spazio, animato da un andirivieni di persone: “Il nome ricorda il concetto di meraviglia perché, per noi, far incontrare persone differenti, creare sinergie, coinvolgere le aziende del territorio, abbattere le barriere e sgretolare i confini è uno dei tanti modi per esprimere chi siamo veramente”.
Il laboratorio di Laborabilia coinvolge attualmente circa cinque persone ma nel corso di questi tre anni sono stati oltre trenta coloro che hanno preso parte alla realizzazione dell’ambizioso progetto e delle diverse attività: sono infatti numerosi gli artigiani della città e i fashion stylists che nel tempo hanno collaborato alla creazione dei manufatti e dei prodotti artigianali.
All’inizio il progetto prevedeva la presenza, in laboratorio, di soli ragazzi affetti da disabilità intellettiva, puntando successivamente su una maggior eterogeneità.
Il materiale di riuso utilizzato per le creazioni proviene dalle donazioni degli abitanti della città che lo portano direttamente in laboratorio e molto spesso viene donato dalle aziende del territorio: “essendo Eta Beta una cooperativa sociale di tipo B, dunque fortemente orientata all’inserimento lavorativo, abbiamo creduto fortemente nella creazione di relazioni e rapporti con le aziende del territorio” ci spiega Giulia.
Grazie a ciò, molte aziende hanno dato e danno la possibilità a Laborabilia di esporre i propri manufatti nei loro spazi o hanno acquistato alcune delle creazioni come doni destinati ai propri dipendenti o ai propri clienti.
“Lo scorso anno, qui a Torino, abbiamo collaborato con il Salone Internazionale del Libro realizzando alcune Borse del Lettore. Le borse sono state realizzate con del materiale proveniente dalle tute utilizzate nella Formula Uno e l’azienda che ci ha donato il materiale ci ha permesso anche di utilizzare i propri macchinari per ricamare i disegni realizzati dai ragazzi del Laboratorio” ci racconta Giulia.
L’intento di Laborabilia è anche quello di sensibilizzare le persone verso l’arte del cucito: all’interno del Laboratorio vengono realizzati workshop e corsi sul riciclo e sul cucito creativo, dove si impara a utilizzare la macchina da cucire e produrre, per sé o per altri, accessori di moda.
Inoltre Laborabilia, con l’obiettivo di rivolgersi ad un maggior numero di persone, cura un blog online con numerosi video tutorial dedicati al cucito creativo, i quali facilitano l’apprendimento personale di coloro che hanno il desiderio di mettersi in gioco attraverso nuove tecniche.
Alcuni dei prodotti creati dalle ragazze e dai ragazzi all’interno del laboratorio si possono trovare nella Bottega “inGenio”, promossa dal Comune di Torino e situata nei pressi della Mole Antonelliana, in via Montebello. La bottega rappresenta uno spazio aperto a tutti dove curiosare ed acquistare prodotti di artigianato, favorendo momenti di integrazione e scambio culturale con il territorio.
Sin dal principio l’obiettivo del progetto è quello di “perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”. Proprio per questa ragione Eta Beta non si occupa solamente di progetti di inserimento lavorativo, ma anche di progetti in collaborazione con il carcere e di integrazione con i migranti”, offrendo a tutti la possibilità di sperimentarsi in nuove attività costruttive, aggregative e condivise.
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