Seguici su:
Pavia - «Il domani si costruisce oggi», ci ha detto Giorgio Boatti quando lo abbiamo incontrato in Oltrepo’ per farci raccontare una delle tante iniziative che stanno consentendo a questo bellissimo territorio di rialzare la testa dopo anni di oblio.
Ma se il futuro è stretto nelle mani dei nostri bambini e ragazzi, è oggi nostro compito prepararli educandoli alla sostenibilità, alla libertà, al rispetto e alla creatività. Proprio in questa direzione va il programma Oltrepò(Bio)Diverso, voluto da Fondazione Cariplo per dare nuova vita a una delle culle della biodiversità italiana.
Vogliamo raccontarvi tre progetti, quelli che in maniera più forte e chiara comunicano il senso di questa missione e la connettono saldamente con un’altra missione – quella educativa – che fra queste valli ha assunto un significato particolare.
Siamo a Varzi. Qui le prime due classi del locale istituto comprensivo sono a indirizzo montessoriano (qui il programma della presentazione che si terrà il 12 gennaio). Il metodo di Maria Montessori – una delle educatrici più influenti della storia della scuola – si fonda sulla libertà di espressione e sullo stimolo della creatività dei bambini. «È una scuola a misura di bambino», spiega Federica Lazzati, una delle insegnanti. «L’ambiente è strutturato a isole dove loro possono lavorare insieme. Noi dobbiamo osservarli e partire dal presupposto che l’artefice del percorso di apprendimento è il bambino stesso».
Affinché questo metodo sia efficace e dia i frutti immaginati da Maria Montessori, bisogna ovviamente che gli educatori siano preparati nel migliore dei modi. Questo a Varzi è stato possibile grazie a un corso interamente finanziato da Fondazione Cariplo attraverso Oltrepò(Bio)Diverso ed erogato dalla Fondazione Montessori Italia. Si è trattato di un passaggio fondamentale, perché diventare insegnanti montessoriani è difficile: «Bisogna fare un grande lavoro su sé stessi, mettersi in discussione», aggiunge Federica.
Ma cultura ed educazione non si fanno solo nelle aule di scuola. Spesso viaggiano… su ruote! È il caso del Bibliobus, che da sempre fra le sue fermate storiche annovera la scuola elementare di Varzi. Quando il Bibliobus arriva i bambini salgono e scelgono un libro, per poi restituirlo dopo un paio di settimane. Il progetto esiste dal 2004 ed è portato avanti da Alberto Cau. Ma l’iniezione di risorse resa possibile dal programma Oltrepò(Bio)Diverso è stata fondamentale e si è legata in particolare a un’idea per promuovere l’eccellenza naturale del territorio.
«È nata una biblioteca – spiega Alberto – dedicata al tema della biodiversità. Per ogni libro ci sono quattro copie, che vanno ai due Bibliobus che circolano in Oltrepo’ e alle due biblioteche di Santa Maria della Versa e Varzi, i due centri che rappresentano le due zone collinari in cui è diviso l’Oltrepoì pavese. Questi libri ci danno tantissime opportunità in più».
Ci spostiamo infine a Serra del Monte, piccola frazione di Cecima. Dal 2008 questo centro ospita un osservatorio astronomico con planetario realizzato grazie ai contributi di Fondazione Cariplo e Comunità Montana. «Dopo tanti anni questa struttura ha la necessità di espandere i suoi spazi», ci racconta Massimo Rigoni, presidente della società cooperativa Teti. «Ci sono tantissime scuole che ci chiedono di venire a fare un’esperienza da noi».
Da poco è stata inaugurata la struttura sorta negli edifici che una volta ospitavano la scuola elementare del borgo. L’obiettivo? Accogliere di nuovo bambini e ragazzi proponendo loro percorsi formativi come esperienze in planetario, scuola di astronomia e visite naturalistiche nei boschi attorno all’osservatorio.
«In un programma intersettoriale come AttivAree le azioni sull’educazione rappresentano un tassello importante accanto a quelle dedicate alla ricerca applicata, alla conoscenza e cura del territorio e delle sue produzioni e all’attivazione di servizi di welfare», conclude Lorenza Gazzerro di Fondazione Cariplo. «Qualificare l’offerta educativa e culturale dell’Oltrepò pavese contribuisce a trattenere gli abitanti, trasmettendo ai residenti il valore del proprio territorio e facendo crescere le nuove generazioni consapevoli delle sue potenzialità e capaci di trasmetterle e comunicarle anche all’esterno».
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento