#divietodiplastica: in Piemonte la campagna contro l'inquinamento dei mari
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L’ambiente ha bisogno di noi, ora più che mai. Lo raccontano gli ultimi importanti avvenimenti di questi giorni, il cui eco risuona nelle nostre coscienze. La dibattuta Cop 24, conferenza mondiale sul clima appena conclusa a Katowice è stata un momento di confronto cruciale sul futuro del pianeta, così come il recentissimo accordo Ue che prevede il divieto di commercializzazione ed uso di alcuni oggetti monouso in plastica a partire dal 2021. Sono notizie che fanno riflettere sui nostri stili di vita e sulle nostre abitudini quotidiane, indirizzandole verso nuovi e più sostenibili comportamenti da adottare.
La Regione Piemonte ha lanciato la campagna sociale #divietodiplastica, in collaborazione con Legambiente ed ERI – European Research Institute. Una campagna che parla delle ricadute e degli effetti dell’inquinamento da plastiche ed in particolare da microplastiche, che rappresenta ormai un’emergenza su scala mondiale.
L’attenzione è rivolta in particolare ai mari e agli oceani: concentrazioni sempre più elevate di plastiche, rischio per gli animali marini causato dall’ingerimento accidentale di materiali dannosi alla salute, alterazione degli ecosistemi e sostanze nocive che entrano direttamente nella catena alimentare. E’ un circolo vizioso con catastrofici impatti sull’ambiente, come testimonato dall’esemplare Pacific Trash Vortex, il più grande accumulo di spazzatura al mondo situato nell’Oceano Pacifico, che ha attualmente raggiunto una dimensione smisurata equivalente all’intera penisola iberica.
“Se non si inverte la rotta – afferma il presidente del Consiglio Nino Boeti – nel 2050 l’oceano conterrà più plastica che pesci; già oggi oltre l’80 per cento dei rifiuti marini è costituito da plastica. Son dati allarmanti, che non dobbiamo e non possiamo ignorare”.
La campagna prevede diverse iniziative rivolte ai cittadini ed in particolare ai giovani. Un esempio è rappresentato dal progetto che coinvolge i ragazzi delle scuole aderenti alla campagna #divietodiplastica che affiancheranno Legambiente nel monitoraggio delle analisi condotte sullo stato di salute dei laghi italiani.
Un’altra interessante iniziativa è il progetto VisPO, che per tre anni coinvolgerà 230 volontari tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in Piemonte.
Vengono inoltre proposte attività che prevedono la possibilità di partecipare ad incontri proposti da Legambiente ed Eri che vedranno la partecipazione di esperti, docenti universitari, aziende che investono nella green economy e in tecnologie innovative per ridurre l’impatto dei rifiuti plastici.
In particolare lo European Research Institute, ente no profit con sede in Italia e in Ungheria, si occupa di promuovere la ricerca e l’innovazione in ambito scientifico e sociale e tramite la campagna promossa dalla Regione Piemonte, lavora alla progettazione, divulgazione e promozione della cittadinanza attiva. “Ci occupiamo dal 2016 di ricerca, in particolare sulle plastiche – racconta Federico Floris, vicepresidente ERI – Abbiamo preso parte a due spedizioni scientifiche nel mare Artico per raccogliere dati sulla presenza di plastiche e microplastiche anche in quei luoghi remoti e preziosissimi per la fauna marina e l’ecosistema. Abbiamo scoperto che grandi oggetti e frammenti di plastica sono arrivati anche a ridosso del ghiaccio della banchisa polare Artica”.
Si tratta nel complesso di informare, sensibilizzare e proporre soluzioni alternative capaci di concorrere alla salvaguardia del nostro ecosistema, in un’azione che coinvolga tutti. “Servono nuove strategie – racconta il consigliere segretario Giorgio Bertola – dobbiamo ridurre la produzione di plastica ed aumentarne il riciclo prima che sia troppo tardi: si tratta già di un’emergenza, per questo abbiamo voluto adottare una linea di azioni plastic free sulla scorta delle iniziative lanciate dal Ministero dell’Ambiente e della Direttiva Europea che vieta l’uso della plastica monouso dal 2021. Insieme è possibile ottenere grandi risultati, per l’ambiente, per la nostra salute”.
Articolo tratto da Piemonte che Cambia
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