"Siamo fatti per questi tempi?": riflessione sul sentiero dell'economia
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“Vogliamo godere di una vita ricca, abbiente, il che ci ha orientati ad assumere come principale indicatore l’acquisto, lo shopping. Pare che tutte le strade che portano alla felicità portino ai negozi. Ciò sottopone il sistema economico, e più in generale il nostro pianeta, ad una pressione enorme. Ciò è disastroso per le nuove generazioni; è evidente che stiamo vivendo al di sopra dei nostri mezzi, sulle spalle dei nostri figli. Possiamo trovare delle alternative alla crescita della produzione e dei consumi per trovare soddisfazione, in definitiva per essere felici? Ciò è necessario se non vogliamo distruggere il nostro habitat e generare fenomeni catastrofici come le guerre”.
È questo l’incipit dell’intervento di Zygmunt Bauman al festival dell’economia di Trento 2015, parte del testo dal quale prenderà il via l’incontro di questa sera di “Siamo fatti per questi tempi?” dedicato all’economia.
“Siamo fatti per questi tempi?” è un percorso di riflessione condivisa la cui metodologia si ispira alle pratiche filosofiche. Un percorso giunto alla sua sesta tappa, proposto da Monica Laura Smith e Maya Cristiano, ispirato ai Sette Sentieri di Italia che Cambia: sentieri di transizione verso una società più equa, giusta e sostenibile, che evidenziano come quello verso il “cambiamento” sia un percorso collettivo, fatto di molte strade che vanno nella stessa direzione pur partendo da posizioni e punti di vista differenti.
Persona, scuola, relazioni umane, cibo e salute, territorio e ambiente, economia, politica, sono i sentieri. Sentieri che si intrecciano perché profondamente interconnessi, che si arricchiscono, temi sui quali il vero confronto, fuori dai luoghi comuni è più che mai necessario. La sfida del vero confronto per trovare nuove soluzioni alle sfide che la contemporaneità ci propone.
“Siamo fatti per questi tempi?”, il titolo di questi incontri porta con se un punto interrogativo non casuale, perché il confronto su questi grandi temi, passa dal formulare le giuste domande e perché implica un interlocutore, un gruppo di persone che abbia il desiderio di percorrere la strada della riflessione e delle possibili risposte, insieme.
Per uscire dal nostro “pensiero usuale” e uscire dal vicolo cieco del già noto, le organizzatrici ci propongono un testo che diviene pretesto e spunto dell’indagine. Un modo per stare insieme, per pensare insieme. Un testo non tanto descrittivo quanto di ispirazione, da decostruire e ricostruire insieme per facilitare la scoperta collettiva. Le domande che sorgono sono domande filosofiche perché sono domande sulla vita.
L’incontro di questa sera, alle ore 20 presso la Equamente Bottega del Mondo di Torino (via Fratelli Vasco 6/b, angolo via Verdi), parte dunque dal testo di Bauman alla ricerca delle alternative per essere felici.
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