7 Nov 2018

Comunità energetiche, avanti tutta. Al via il progetto nel Pinerolese

Scritto da: Alessandra Profilio

Dopo l'approvazione della norma regionale che regola le comunità energetiche di condivisione e scambio di energia prodotta da fonti alternative, al via il primo progetto nel Pinerolese. Verso le Oil Free Zones in Piemonte.

Salva nei preferiti

Torino - Scambio, unione e condivisione. È qui che spesso risiede la forza dei nuovi progetti e dei processi trasformativi dal basso che mirano ad una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale. E proprio questi elementi possono guidare quella transizione energetica sempre più urgente.

In questa direzione va la legge sulle comunità energetiche di cui, per prima in Italia, si è dotata la Regione Piemonte e alla quale ha fatto seguito il progetto pilota di rilancio sostenibile del territorio del Pinerolese che, presentato qualche settimana fa a Torino, prevede lo scambio dell’energia autoprodotta.

La nuova norma regionale permette infatti a comunità di persone, enti e imprese di scambiare tra loro l’energia prodotta da fonti alternative. L’idea alla base è quella della cooperativa di produzione e consumo di energia per ottenere elettricità e calore da fonti rinnovabili disponibili localmente e forme di efficentamento e riduzione dei consumi.

Quella approvata a luglio in Piemonte è la prima norma che definisce nel dettaglio le modalità di implementazione dello scambio di energia autoprodotta da fonti rinnovabili in un contesto di comunità locale. Sebbene manchino ancora alcune definizioni attuative, il Pinerolese si sta intanto muovendo per porne le basi attraverso il Consorzio CPE nell’ambito del progetto di rilancio del territorio voluto da Acea Centro Sviluppo Innovazione. L’obiettivo è far sì che lo scambio di energia autoprodotta da fonti rinnovabili da Aziende, Comuni aderenti al CPE e da privati cittadini possa contribuire a rilanciare economicamente e in modo sostenibile il territorio.

comunita energetiche avanti tutta progetto nel pinerolese 1541579102

Come ha spiegato Angelo Tartaglia, Senior Professor del Politecnico di Torino, “la chiave di un simile ente associativo è la possibilità di scambiare energia tra soggetti diversi, cosa che fino a qualche mese fa non era prevista dal nostro ordinamento, salvo che in un numero ben definito e limitato di casi. Oggi – ha aggiunto Tartaglia – si è aperto uno spiraglio normativo che, partendo dalle Oil Free Zones, ha portato la Regione Piemonte a varare una legge la quale consente esplicitamente la costituzione di comunità energetiche senza fini di lucro. Nel Pinerolese il Consorzio CPE e le aziende socie sono pronte a dar vita ad un primo esempio di comunità energetica di scala vasta”.

Peraltro, il Politecnico di Torino, socio del Consorzio CPE, sta anche portando avanti nel territorio piemontese un’azione di mappatura energetica del territorio per permettere alle Comunità Energetiche di organizzarsi al meglio. Verrà sfruttata in particolare l’energia fotovoltaica, già ampiamente utilizzata nella zona, e per il futuro si prevede che l’energia pulita ricavata dal sole possa soddisfare le necessità di tutta l’area.

La costituzione delle comunità energetiche dovrebbe e potrebbe tradursi infatti nella creazione di cosiddette “Oil Free Zones” ovvero aree indipendenti totalmente per il loro fabbisogno energetico dalle fonti fossili.

Anche di questo si parla proprio in questi giorni a Rimini dove è in corso il Key Energy, il Salone dell’Energia e della Mobilità Sostenibile, che si tiene in contemporanea ad Ecomondo. Si è tenuta lo scorso martedì, in particolare, la conferenza di presentazione del primo impianto eolico collettivo, un progetto per l’indipendenza energetica lanciato da ènostra, fornitore cooperativo di energia elettrica rinnovabile.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
“Ecco come ho salvato il Giardino Epicureo dall’alluvione”
“Ecco come ho salvato il Giardino Epicureo dall’alluvione”

Adattamento climatico: come provare a prepararsi a nuovi eventi estremi
Adattamento climatico: come provare a prepararsi a nuovi eventi estremi

Nuova alluvione in Emilia-Romagna: rimuovere il problema non ci salverà dagli eventi climatici estremi
Nuova alluvione in Emilia-Romagna: rimuovere il problema non ci salverà dagli eventi climatici estremi

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Elezione Trump: che leggi farà su clima ed energia? – #1015

|

Un festival in Sicilia sta radunando persone da tutta Europa per parlare di economia solidale

|

Taxi (poco) accessibili e diritto alla mobilità delle persone con disabilità

|

Luigi Mantegna, il pugile che non vince mai: “Ma faccio ciò che amo e sono felice”

|

GPA, aborto, maternità, diritti. No, io non sono un’incubatrice

|

“Ecco come ho salvato il Giardino Epicureo dall’alluvione”

|

Eticar: “Ecco come rendere le assicurazioni auto più economiche e sostenibili”

|

Marika Camposano e il “silent reading”: la lettura come momento intimo di connessione con se stessi

string(8) "piemonte"