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Tra i moltissimi cereali che compongono la nostra dieta, quelli senza glutine sono una risorsa importante e spesso sottovalutata. Al giorno d’oggi, il consumo di prodotti ricchi di glutine come prevalenza della nostra alimentazione ha causato diversi effetti negativi: il primo è la scarsa varietà sulle nostre tavole, il secondo è un’alterazione del benessere intestinale.
Il glutine, seppur parte nobile del grano e di molti altri cereali, parte proteica essenziale, ha assunto col tempo delle caratteristiche “antipatiche” nei confronti della nostra mucosa intestinale. Come ho sicuramente già detto nell’articolo “Celiachia e sensibilità al glutine: perché aumentano i casi?” l’eccesso di glutine nella nostra dieta quotidiana può portare ad un’infiammazione intestinale che successivamente apre le porte a patologie più importanti. L’equilibrio che deve esserci tra cereali con glutine e cerali che ne sono naturalmente privi è una danza importante per il nostro benessere. In passato, trovare sulla tavola questa alternanza era cosa normale grazie alla varietà di cereali che veniva consumata.
Siccome sono sempre alla ricerca di cereali “nuovi” o da riscoprire, recentemente mi sono imbattuta nel Sorgo. Il Sorghum vulgare è un cereale molto antico, di origini africane, che aveva diverse varietà utilizzate per più scopi: veniva solitamente destinato all’alimentazione degli animali per ricavarne un foraggio oppure era conosciuto come saggina da cui si ricavavano le scope. Tra le tante varietà, quella del “sorgo bianco” (o sorgo da granella) era utilizzata a scopo alimentare in località il cui clima era particolarmente arido. Proprio per questa resistenza la sua coltura si è diffusa velocemente in tutto il mondo.
Avendo delle ottime proprietà nutrizionali è recentemente tornata alla ribalta nel mercato alimentare. Ha un discreto contenuto di ferro e calcio e una buona quota di proteine. Dal punto di vista più culinario si presenta con un chicco piuttosto grosso e tondo che a me ha ricordato molto la forma della fregola sarda.
Per questa somiglianza, e dato che qui da me non è facile trovare questo tipo di pasta, ho riadattato una ricetta che ultimamente è entrata nelle mie top ten e che originariamente era pensata appunto per la fregola: cotto in casseruola di coccio con pomodorini e ceci. In questo modo, grazie alla presenza di legumi, viene bilanciato anche l’apporto proteico del piatto.
RICETTA per due persone:
Ingredienti:
140 gr di sorgo (da tenere in ammollo due ore prima di cuocere)
una scatola di ceci lessi
pomodorini ciliegini
aglio
sale
pepe
olio evo
Preparazione
Schiacciate l’aglio e mettetelo a rosolare in una casseruola con un po’ di olio. Quando imbiondisce aggiungete i ceci scolati (e lavati) e i pomodorini tagliati in spicchi. Fate saltare aggiungendo un po’ di sale e unite poi il sorgo ben scolato. Aggiungete acqua fino a cottura (circa 15 minuti), poi fate asciugare il liquido rimasto mescolando di continuo. Servite aggiungendo pepe e un goccio di olio a crudo.
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