MITO SettembreMusica 2018
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Torino - È dedicata alla danza l’edizione 2018 del Festival MITO SettembreMusica, un tema che permette di ripercorrere la storia della grande musica e di svelare l’intima relazione tra due diverse arti. La danza da sempre feconda l’arte dei suoni, anche quella dove il movimento non si vede.
La rassegna – in programma dal 3 al 19 settembre – ancora una volta con la Presidenza di Anna Gastel e la Direzione artistica di Nicola Campogrande, unisce le due principali città dell’Italia settentrionale confermando il desiderio condiviso di sviluppare la cultura musicale, facendone davvero un bene comune.
In calendario 125 concerti – 63 a Torino e 62 a Milano – tutti con programmi appositamente ideati e proposti da alcuni dei più importanti musicisti del panorama internazionale, alternati alle forze musicali torinesi e milanesi di maggior prestigio. Particolarmente apprezzate negli anni scorsi, sono confermate le introduzioni all’ascolto – quest’anno affidate a Gaia Varon e Luigi Marzola a Milano, e a Stefano Catucci e Carlo Pavese a Torino – per offrire al pubblico il piacere di una comprensione più profonda delle musiche proposte.
I prezzi sono gli stessi sia a Torino sia a Milano, e rimangono particolarmente contenuti, stesso costo per i biglietti degli spettacoli per bambini e per tutti i ragazzi sotto i quattordici anni. I biglietti per i concerti serali vanno da 10 a 30 euro. I concerti pomeridiani sono proposti gratuitamente o a 5 euro; mentre quelli per i concerti diffusi nel territorio metropolitano costano 3 euro.
«Una vera festa della musica “popolare”, ossia davvero accessibile a tutti – osserva la Presidente Anna Gastel – a partire dal prezzo dei biglietti fino alla conoscenza e fruibilità di luoghi “altri” e diversi nei quali si suonerà: non solo conservatori o teatri e non solo zone centrali di Milano o Torino, ma in ogni punto della città. Concerti al pomeriggio, alla sera, ad ore diverse, durante i weekend soprattutto per gli spettacoli dedicati ai bambini».
«MITO SettembreMusica si rinnova annualmente – dichiarano i sindaci di Milano e Torino, Giuseppe Sala e Chiara Appendino – nel segno del dialogo tra due metropoli italiane che, proprio nella musica, hanno reinventato il rapporto tra città, pubblico e territori. Di volta in volta le tematiche di fondo di MITO hanno portato la musica in ogni angolo di Milano e Torino mostrando come questa forma d’arte e civiltà possa indicare nuove soluzioni di convivenza, di fruizione del territorio, di dialogo. La medesima vocazione civile e culturale torna a concretizzarsi nell’ormai consueto spirito interdisciplinare, associandosi quest’anno alla danza (ma anche al ballo, al ritmo corporeo, al moto armonicamente organizzato dei corpi), per un connubio che, ne siamo certi, “muoverà” decine di migliaia di cittadini e turisti verso le diverse sedi dei tanti appuntamenti in programma. MITO 2018 sarà quindi una grande e caleidoscopica Suite in cui le forme di danza del passato e del presente torneranno a essere metafora sociale, fonte d’ispirazione, motivo di confronto, di scoperta (tanto dei celebri luoghi di spettacolo quanto di più inconsueti spazi urbani), d’incontro e crescita collettiva intorno ai valori della diversità».
Il programma del Festival percorre anche quest’anno un arco temporale molto ampio: dalla musica del Due e Trecento a Bach e Zelenka, da Boccherini a Beethoven e Brahms, fino al Novecento di Gershwin e Bernstein, per arrivare ad oggi, con brani di 140 compositori viventi.
All’ampiezza cronologica corrisponde un’altrettanto grande varietà geografica e stilistica: basti pensare agli arrangiamenti in stile folk-barocco di musiche tradizionali irlandesi, svedesi e finlandesi; al flamenco e alle nacchere di una leggenda vivente come Lucero Tena; al tango secondo Piazzolla, Gardel o Stravinskij; al valzer di Johann Strauss, ripensato da Richard Strauss e da Ravel; fino alla musica gitana.
Fra gli appuntamenti più attesi di MITO, sabato 8 settembre a Milano e domenica 9 settembre a Torino, c’è il Giorno dei cori. Cantare in coro fa bene al cuore e alla mente, come ama ripetere il direttore artistico Nicola Campogrande. Quest’anno i cori sono quindici, non solo italiani e distribuiti in dieci concerti; tutti i cantori si riuniranno poi a fine giornata per cantare insieme al pubblico e al Coro Giovanile Italiano diretto da Gary Graden in MITO Open Singing. La serata sarà programmata in due nuove sedi, nella Sala Verdi del Conservatorio a Milano e alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, dove saranno distribuiti gratuitamente i fascicoli con le partiture.
Il Festival si chiuderà a Torino (Auditorium Rai) il 18 e a Milano (Teatro Dal Verme) il 19 settembre con il concerto intitolato ALTRE DANZE, protagonisti l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Stanislav Kochanovsky ed Enrico Dindo al violoncello.
Il Festival, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è realizzato da Fondazione per la Cultura di Torino e I Pomeriggi Musicali di Milano grazie all’impegno economico delle due Città, e al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, con il sostegno di Compagnia di San Paolo, e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano e Fondazione CRT.
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