28 Set 2018

Free Gustoso: è senza glutine ma è buono

Scritto da: Elisa Elia

Dopo anni di studio e formazione lontano dalla Sardegna Davide Atzori ha deciso di far ritorno alla sua terra d'origine e di partecipare all'attività di famiglia, il forno Atzori, ampliandola con un ramo dedicato ai prodotti artigianali preparati senza glutine e senza lattosio. È nata così Free Gustoso, un'azienda che ha fatto di gusto e cultura (locale e alimentare) i suoi capisaldi.

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Nuoro - Nel cuore della Sardegna, in provincia di Nuoro, c’è Free Gustoso: un’azienda nata nel 2015 che propone prodotti da forno e pasticceria senza glutine e senza lattosio fatti artigianalmente. L’attenzione alle intolleranze alimentari è il fulcro dell’azienda, che è gestita da un team di giovani esperti desiderosi di portare il proprio contributo nel campo, senza per questo rinunciare al piacere del mangiare. Pane, pagnotte, mignon, pasticcini e quant’altro: nelle vetrine di Free Gustoso, che è anche una caffetteria, si possono vedere e assaporare tanti diversi prodotti. Tutti creati con farine differenti e spesso nati dopo sperimentazioni, perché anche l’innovazione ha un ruolo fondamentale in questo progetto.

 

 

“L’azienda è nata ufficialmente nel novembre 2015, ma soltanto nel 2016 ci siamo aperti al pubblico con una caffetteria” racconta Davide Atzori, che è l’amministratore dell’azienda. Il suo è un sogno che si è avverato, dopo tanti anni di formazione e studio anche al di fuori della Sardegna: “Free Gustoso non è altro che il ramo di un’azienda di famiglia, cioè il forno Atzori, operativo da sessant’anni circa nel campo della panificazione e della pasticceria artigianale. Io per conto mio ho fatto la mia formazione, ho studiato fuori dalla Sardegna e sono anche stato all’estero, finché non si è presentata l’occasione per creare qualcosa qui e l’ho fatto”.

 

Un passo importante, soprattutto perché mangiare prodotti senza glutine e senza lattosio pur non avendo intolleranze è ancora qualcosa di inusuale, in quella parte della Sardegna. E si è abituati a pensare che sia cibo pensato soltanto per chi ha le intolleranze e che non valga pena mangiarlo, che non vi sia gusto. Invece i prodotti sono tantissimi e diversi: “Ad esempio abbiamo 11 tipologie di pane fresco, in base alla farina che utilizziamo (che può essere di grano saraceno, di sorgo, di canapa etc); poi facciamo anche il pane secco, che è come un derivato dal pane, solo che è secco e dura 15-20 giorni; infine ci sono i prodotti dolciari e qui abbiamo bignè, sfoglie, crostate, biscotti, savoiardi – sempre fatti con farine diverse”, spiega ancora Davide. L’attenzione alle intolleranze è garantita dal fatto che Free Gustosto ha un laboratorio a parte, dedicato appositamente a questa produzione, e ogni ingrediente utilizzato è rintracciabile, il che vuol dire che si può subito sapere la provenienza e controllarne validità e sicurezza.

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Ciò che Free Gustoso vuole proporre è l’idea che mangiare bene e con gusto si può. Eppure non sempre è facile comunicare questa idea ai clienti o almeno a quella parte di essi che è ancora tradizionalista e poco restia ai cambiamenti. Tuttavia, dopo due anni intensi di lavoro, ci sono già risultati positivi: “L’azienda sta crescendo pian piano e abbiamo già avuto diversi punti di vista positivi a livello regionale, ci hanno chiamato per partecipare a street-food festival o a mercati di piazza; a volte sono gli stessi clienti ad aiutarci e a darci i loro punti di vista”.

 

E poi c’è l’idea di promuovere una certa cultura, di creare un ambiente che non serva soltanto a soddisfare dei bisogni fisici ma anche a conoscere ed entrare in contatto con un universo più ampio. “Gusto e cultura non è una frase messa a caso – dice Davide Atzori – Almeno una volta al mese cerchiamo di organizzare un evento che coinvolga musica, cibo e bere. E quindi ad esempio chiamiamo musicisti locali o serviamo delle birre artigianali o dei vini di questi luoghi, perché vogliamo anche portare avanti la nostra cultura”. Cultura locale, ma anche e soprattutto cultura alimentare: Free Gustoso a volte organizza dei corsi di cucina domestica, in cui mette a disposizione il proprio laboratorio e fa lavorare direttamente le persone “con le mani in pasta”, dotandole degli stessi strumenti che loro utilizzano per pane e dolci.

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Più di due anni di fatica e Davide è ottimista, nonostante i problemi inevitabili sul percorso: “Vogliamo creare prodotti sempre più buoni, sia dal punto di vista del gusto che della qualità; vogliamo farci conoscere al di fuori del nostro territorio regionale; vogliamo consolidarci come azienda. Sappiamo che questo non succede subito e per questo ci prendiamo tutto il tempo che ci serve, perché la qualità va preservata”.

 

Ringraziamo ProPositivo e Scirarindi per la collaborazione.

 

Intervista e realizzazione video: Paolo Cignini

 

 

 

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