Io faccio così #219 – Cocovan: il viaggio in camper diventa condiviso
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Dare valore umano, prima ancora che economico, ai posti vuoti della propria casa ambulante condividendo il viaggio con altre persone. Con questo obiettivo nasce Cocovan, la prima piattaforma web dove camperisti e viaggiatori a piedi si incontrano per offrire e ricevere ospitalità sugli alloggi in viaggio.
Tutto è nato da un’esperienza vissuta qualche anno fa da tre giovani amici che vivevano insieme in un appartamento a Roma, nel quartiere San Lorenzo. “Era estate quando io, Lorenzo e Vincenzo siamo partiti per un viaggio nel nord della Spagna”, ci racconta Guglielmo Rapino, CEO e cofondatore di Cocovan insieme a Lorenzo Ciccola, Vincenzo Mazza e Elena Capozucca. “Senza un euro e senza una meta ben definita ci siamo imbattuti in un camper con due splendidi ragazzi che ci hanno ospitato. In maniera totalmente inaspettata abbiamo trascorso insieme giornate stupende, condividendo le nostre passioni, prima fra tutte quella per l’avventura”.
Perché allora non permettere anche ad altri di vivere una simile esperienza? È proprio quello che i ragazzi rientrati dalla Spagna hanno deciso di fare: dare vita ad una community di camperisti e viaggiatori intenzionati a condividere il viaggio. “Non solo il viaggio – aggiunge Guglielmo – ma anche tutto ciò che questo comporta, quindi l’esperienza, la conoscenza, la storia che c’è dietro ognuno dei viaggiatori”.
Nel 2016 dunque sono state gettate le basi del progetto che è diventato una vera e propria realtà imprenditoriale nell’estate dello scorso anno. “Vincendo un bando abbiamo avuto il primo finanziamento e quindi la possibilità di creare un vero e proprio strumento tecnologico pienamente funzionante rivolto a viaggiatori e camperisti, per incontrarsi e accordarsi sul viaggio da compiere insieme. Grazie anche ad un ulteriore finanziamento regionale siamo andati avanti e, dopo un restyling totale del sito, lanceremo tra pochissimi giorni un portale tutto nuovo, con servizi aggiuntivi. Oltre alla condivisione dell’alloggio mobile del camper o del van, è previsto infatti anche un servizio di noleggio tra privati così da permettere di soddisfare tutte le esigenze di camperisti e viaggiatori”.
Abbiamo chiesto a Guglielmo perché al progetto è stato dato il nome di Cocovan. “Tornati da quel famoso viaggio in Spagna abbiamo cominciato a scrivere i nomi potenziali per la nostra startup e a immaginarne un logo. Abbiamo scelto Cocovan: il nostro logo è un cocomero, un frutto che sa di estate e che di solito si condivide (difficilmente mangi un cocomero da solo!). In più c’è quel ‘co’ della condivisione e il ‘van’ che è il camper: un match perfetto per creare il nostro brand!”.
In effetti si tratta di un progetto che esalta fino all’estremo il valore della condivisione. “Condividere uno spazio piccolo come un camper vuol dire condividere davvero tutto, abbattere ogni barriera, svelarsi completamente e vivere una nuova esperienza di viaggio. Ed è proprio quello che avevamo in mente di fare noi fondatori: una rivoluzione!”.
Considerato il tipo di esperienza, gli utenti di Cocovan sono generalmente persone molto aperte alla condivisione e propense all’avventura. Non c’è però un target specifico: il profilo degli utenti può variare dal pensionato in cerca di compagnia per il suo viaggio in camper verso il nord al gruppo di amici che vanno ad un festival e hanno posti vuoti nel loro mezzo.
Ad accomunare gli utenti della piattaforma è la voglia di condividere un’avventura, conoscere nuove persone e la curiosità verso questa tipologia di viaggio. “La bellezza dell’esperienza – afferma Guglielmo – viene quadruplicata dal numero di persone che la vivono e il fatto che non le conosci fa sì che tutto sia scoperta e sorpresa. Il lato negativo? Può capitare di non trovarsi bene con qualche compagna o compagno di viaggio, ma considerato che ci si ‘conosce’ prima tramite la piattaforma questo rischio è ridotto. Cocovan permette infatti di scegliere la tipologia di viaggio desiderato ed il profilo dei potenziali viaggiatori con cui condividere l’esperienza”.
“Quello che noi vogliamo è creare un ambiente che sia il più possibile sicuro e libero da preconcetti e stereotipi di qualsiasi tipo. Vogliamo far incontrare persone di genere diverso ed età diversa senza che corrano il rischio di vivere male quel periodo di vacanza”.
Chiediamo a Guglielmo quali sono i prossimi passi ed i loro obiettivi. “Vorremmo lanciare anche un app per gli smartphone, estendere gli utenti italiani della piattaforma e lanciare poi il servizio anche in altri Paesi, partendo magari dal Portogallo, molto affine all’Italia per quanto riguarda viaggi e turismo”.
Il 25 luglio partirà il Cocovan Summer Tour, ovvero un viaggio in camper in giro per l’Italia e non solo alla ricerca delle realtà più vicine a Cocovan. “Il nostro camper sarà riempito e vissuto da tutte quelle persone che vorranno partecipare al tour. Lanciamo quindi un appello a tutti gli appassionati di viaggi on the road o di avventure estive che vogliono condividere con noi una o più tappe del viaggio”.
“Finita l’estate tireremo le somme e speriamo di poter festeggiare la nostra totale conversione al mondo Cocovan. Il sogno condiviso di noi fondatori è infatti quello di vivere solo di questo progetto e vorremmo farlo on the road, viaggiando e lavorando su un ufficio mobile formato camper o autobus, magari con un bel cocomero stampato sopra. Vorremmo realizzare nella pratica il nostro ideale di vita, che è poi quello che ha portato alla nascita di questo progetto: andare per strada, tra la gente per farsi sorprendere da tutte le storie e culture alle quali puoi andare incontro viaggiando. Cocovan è uno dei servizi che ti offre questa possibilità”.
Segui le ultime novità di Cocovan sulle pagine Facebook e Instagram e visita la piattaforma web, tra pochissimi giorni online nella nuova versione.
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