Una festa ad Altravelocità per costruire un “noi tutti”
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Torino - Ad aprire l’evento, non casualmente organizzato ad Avigliana, nella cornice delle cime montuose della val di Susa, è stato il benvenuto del Sindaco, Andrea Archinà e di Roberto Li Calzi, fondatore del Consorzio siciliano “Le Galline Felici”, uno dei promotori dell’evento insieme a tantissime realtà del cambiamento tra cui Italia che Cambia.
All’interno di un programma ricchissimo di incontri, tavole rotonde e workshop su sistemi comunitari di scambio, co-produzioni, salute e alimentazione, integrazione dei migranti e piccola distribuzione organizzata (PDO), noi di Italia che cambia abbiamo rincontrato piccole e grandi realtà già presenti sulla nostra mappa e conosciuto nuovi progetti, gruppi e individui accomunati da un percorso all’insegna di un’altra velocità, a passo d’uomo, al ritmo scandito dalla natura e dal tempo necessario per la condivisione e la coltivazione di relazioni.
A prendere realmente in parola lo spirito della festa è stata la Compagnia dei Cammini, giunta in gruppo a piedi dopo una camminata di tre giorni attraversando la Val di Susa da Chiomonte ad Avigliana. L’incontro a cui abbiamo partecipato, intitolato “Viaggiare con Lentezza” e coordinato dalla loro guida, Laura Ciaghi, si poneva l’obiettivo di riflettere su cosa vorremmo che fosse il turismo in futuro e sulla creazione di una rete di progetti virtuosi collegati da cammini.
Tramite l’intervento audio di Wu Ming 2 sul viaggiare a piedi come strumento di conoscenza e un’estratto della visione 2040 di Italia che cambia sul Viaggiare, abbiamo affrontato temi come il viaggio inclusivo e accessibile a tutti sia sotto l’aspetto fisico che economico, la valorizzazione dell’economia del “tu” e forme di accoglienza alternative. Si sono infine lanciate piccole sfide personali volte a camminare di più, a stabilire un contatto diretto con il territorio che attraversiamo e intrecciare realtà legate al cambiamento attraverso un modo di viaggiare più lento e consapevole.
La necessità di rallentare a favore di uno stile di vita più salutare ed equilibrato è stato anche uno dei punti emersi durante l’incontro su Cibo e Salute tenuto da Rete Gas Torino Ovest (RES.TO) con la partecipazione della Dr.ssa Rossana Becarelli, Dr.ssa Barbara Leoncini e il Dr. Giuseppe Tartaglione.
In questo contesto, si è riflettuto su come i GAS svolgano una funzione significativa nel trasmettere l’importanza della relazione tra qualità dei prodotti alimentari e la salute dell’uomo, sulla medicina olistica e il ruolo dell’alimentazione nel settore sanitario confrontandosi su temi come l’antibiotico-resistenza, l’aumento di intolleranze e allergie e la sovranità alimentare.
La conferma dell’impegno nella promozione di cibo sano è venuta anche dall’ Associazione Lo Faccio Bene, presente alla festa per cercare nuovi mezzi di divulgazione e qualcuno con cui condividere il loro percorso. L’associazione, si occupa di diffondere pratiche positive dal mondo dell’economia solidale tramite video e corti animati rivolti alle scuole e non solo. In occasione della festa ci si è confrontati sui valori legati al cibo – anche tramite le esperienze nel campo dell’educazione portate da Praticare il Futuro e della valorizzazione del lavoro dei contadini grazie alla Campagna per l’agricoltura contadina, rappresentata dal coordinatore Roberto Schellino – alla ricerca di soluzioni concrete per innescare reazioni positive verso il consumo consapevole.
L’urgenza di instaurare un dialogo efficace tra la moltitudine di realtà di economia solidale al fine di disegnare un’alternativa leggibile a coloro che ne sono lontani erano invece al centro dell’ incontro sulla Comunicazione Integrata proposto da Roberto Li Calzi di “Le Galline Felici”.
È stata espressa la necessità di trovare un comune denominatore e obiettivi condivisi da eco-villaggi, GAS, testate giornalistiche e tutte le reti connesse, volti alla creazione di un meta brand in cui ci si possa facilmente identificare per condivisione di principi. Chiara Birattari e Guido Bertola di Smarketing hanno offerto un prezioso contributo per capire come una comunicazione leale, reciproca, trasparente sia indispensabile per far funzionare una cultura economica di tipo etico e solidale.
Tra le proposte emerse ci sono la redazione di un manifesto basato sui dieci pilastri dell’economia solidale, la formazione di un GAS della comunicazione a cui partecipano tutte le parti interessate per il finanziamento del progetto, la creazione di un sistema di feed RSS comune, questionari per chiarire le necessità dei vari attori all’interno del progetto e corsi di autoformazione.
Contemporaneamente, presso la sede del laboratorio sociale Worcup, si sono tenuti gruppi di lavoro focalizzati sullo sviluppo di piattaforme web e strumenti informatici dedicati a GAS, PDO e circuiti di credito mutuale a cui hanno partecipato anche organizzazioni internazionali come Open Food Network (Regno Unito), Katuma (Spagna), Open Food France, Cagette (Francia) e Waba Network (Argentina).
Grazie alla collaborazione con Usine-à-GAS e Court Circuit, provenienti dalla Francia, è nato anche un workshop su autogoverno e intelligenza collettiva incentrato sulla sociocrazia, un metodo decisionale nato negli anni ‘70 in ambito aziendale nel Nord Europa, che si basa sull’assenso e valori quali la condivisione del potere, la trasparenza e l’efficienza.
Grazie alla facilitazione di Francesca Guidotti e Alejandra Flichman, abbiamo sperimentato la simulazione di un processo decisionale gestito secondo questi principi. In seguito alla presentazione di una proposta immaginaria, la raccolta di informazioni e chiarimenti e un giro di opinioni si sono poi valutati dubbi e obiezioni di ogni partecipante alla simulazione prima di raggiungere una decisione condivisa da tutti.
Questo incontro si ricollega ai temi di autonomia ed autogoverno come strumento necessario per far fronte alla crisi sociale ed ambientale che stiamo vivendo e all’individualismo sempre più radicale trattati nei giorni predecenti alla festa in occasione della Scuola estiva di Venaus organizzata dalla Rete delle Reti.
È stata quindi offerta una visione a 360 gradi di una società orientata al bene comune e al coinvolgimento di NOI TUTTI per costruirla.
A fornire una carica ulteriore a tutto questo fermento sono stati sfiziosi aperitivi, arance fresche dalla Sicilia e innumerevoli spremute, musica e danze occitane e dal Sud Italia, i canti del Coro Moro, intrattenimento per i più piccoli, laboratori di autoproduzione e il mercatino di produttori etici. Il tutto sostenuto dalla possibilità di usare il Susino, la moneta locale etica, introdotta grazie a Etinomia, un’associazione di imprenditori per la difesa dei beni comuni.
Tra giri di presentazioni e mazurca, le molteplici sfaccettature di “altra velocità” sono emerse in un intreccio di percorsi di cambiamento, decrescita, resilienza, resistenza e conoscenza dell’“altro”. Per molti partecipanti l’altra velocità fa già parte della realtà presente perché indispensabile alla felicità e al benvivere di NOI TUTTI.
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