Viaggiare in treno: una Maratona Ferroviaria per promuovere la mobilità dolce
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Sarà un viaggio di tre giorni, dal 18 al 20 giugno, lungo i tracciati ferroviari delle regioni della Toscana, Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta, quello della Maratona Ferroviaria 2018 promossa da AMODO, l’Alleanza per la Mobilità Dolce.
L’iniziativa chiude il ciclo di eventi che hanno animato la Primavera della Mobilità Dolce avviata il 21 marzo con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Anci, della Fondazione FS, di Asstra e dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.
La Maratona Ferroviaria raccoglie il testimone della Giornata delle Ferrovie delle Meraviglie del 26 e 27 maggio scorso nel puntare i riflettori sulla bellezza delle ferrovie e sul loro ruolo strategico nel quadro della mobilità sostenibile. Promuoverà in particolare la riattivazione e il rilancio delle linee sospese sul cui destino si attendono decisioni definitive.
Sarà un viaggio per raccontare le eccellenze turistiche, naturalistiche, culturali, ed eno-gastronomiche dei territori di quattro regioni italiane da un punto di vista inedito e su un mezzo di trasporto, il treno, che resta ancora oggi il più affascinante di sempre. Una maratona ferroviaria che sarà anche una maratona del turismo lento in cui linee ferroviarie si incroceranno con le altre reti della mobilità dolce come i cammini, le greenways e le ciclovie turistiche dei territori che attraverseranno.
“Viaggiare sulle ferrovie, incontrare i comitati e le associazioni ambientaliste, è il modo più efficace per verificare lo stato di salute delle reti locali per la crescita e lo sviluppo per il futuro. A questo serve la nostra maratona ferroviaria”, dichiara Anna Donati, Portavoce di Amodo.
Il programma della Maratona Ferroviaria è ricchissimo di appuntamenti e ad ogni tappa sono previsti incontri con le associazioni attive sul territorio e con rappresentanti istituzionali. Si parte il 18 giugno dalla stazione di Firenze sulla linea della Garfagnana, diretti ad Aulla, via Lucca. Sia a Firenze che ad Aulla si terranno degli incontri con le associazioni attive in Toscana.
Nel pomeriggio la carovana proseguirà per Genova, attraverso le Cinque Terre, ed incontrerà esponenti delle associazioni liguri. Il 19 giugno, dopo un’escursione sulla ferrovia Genova-Casella, si proseguirà alla volta di Ceva, via Savona. Su alcuni tratti della linea Ceva-Ormea, verrà sperimentato dai partecipanti il ferro-ciclo. Ad Ormea è previsto un incontro con il sindaco della cittadina piemontese, sostenitore della valorizzazione delle linea in chiave turistica. In serata la Maratona raggiungerà Savigliano, sede del Museo Ferroviario Piemontese.
La Regione Piemonte è l’unica ad essersi dotata di un proprio Museo Ferroviario, istituito per legge nel 1978, che quest’anno compie 40 anni di attività. Nella mattina del 20 giugno, dopo una visita al Museo, è previsto l’incontro con l’Assessore Regionale Francesco Balocco mentre, nel primo pomeriggio, la carovana proseguirà alla volta di Aosta per incontrare autorità ed associazioni della Valle e sollecitare la riapertura della linea di Pré Saint Didier.
Giusto per capire meglio il senso di una iniziativa come la Maratona Ferroviaria, è utile ricordare che nel 2012 la Giunta della Regione Piemonte decise di sospendere il traffico passeggeri su 13 linee ferroviarie locali privando dei treni gran parte delle Langhe, del Monferrato, della provincia di Cuneo e della Val Pellice. Sono venuti meno anche collegamenti interregionali, come il Casale Monferrato-Mortara-Milano. Successivamente anche la Valle d’Aosta ha sospeso il traffico sulla linea di montagna di Pré Saint Didier. Questi provvedimenti sono ancora reversibili. Si tratta di ferrovie tuttora armate e, in qualche caso, ricostruite in anni relativamente recenti, come per la Asti-Alba e la Mondovì-Saluzzo.
AMoDo, in accordo con le associazioni piemontesi e valdostane attive localmente, auspica un pronto ripristino delle ferrovie “sospese”, ad uso turistico, come è già stato fatto da Fondazione Fs per la Novara-Varallo e la Ceva-Ormea, ma anche – dove esiste un certo traffico potenziale – ai fini del trasporto pubblico locale, in alternativa a strade spesso congestionate, specie in prossimità dei centri urbani, e vista la scarsa appetibilità dei servizi sostitutivi con autobus.
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