19 Giu 2018

Quando la scuola sposa l'Economia del Bene Comune

Scritto da: Paolo Cignini

Finisce la prima parte del viaggio alla scoperta dell’Economia del Bene Comune in Italia. Concludiamo con le scuole, analizzando un'interessante iniziativa nata in Alto Adige: la Piattaforma delle scuole sostenibili, tra cui l’Istituto tecnico-economico Franz Kafka di Merano. Una rete che vuole trasformare l’approccio alla sostenibilità delle scuole verso un’ottica più propositiva e fortemente legata alla filosofia dell’Economia del bene comune.

Salva nei preferiti

Eccoci giunti a quest’ultimo (per il momento) appuntamento alla scoperta del mondo della Federazione dell’Economia del bene comune in Italia. Dopo aver approfondito i temi più importanti legati al Bilancio, aver ascoltato le voce dei principali protagonisti di questo movimento e aver scoperto le storie degli imprenditori più sensibili alle tematiche dell’Economia del bene comune, mancava un solo tassello al nostro variegato puzzle: il mondo della scuola.

 

Torniamo così in Alto Adige, dove siamo partiti, alla scoperta di un illuminante iniziativa nata dalla collaborazione tra alcune scuole altoatesine e la Federazione italiana dell’Economia del bene comune: la Piattaforma delle scuole sostenibili e il lavoro, all’interno della stessa, dell’Istituto tecnico-economico “Franz Kafka” di Merano.

 

 

La Piattaforma delle scuole sostenibili è un progetto nato nel 2014 che mira a realizzare una rete di scuole che si occupano del tema della sostenibilità, sia a livello di buone pratiche interne che di insegnamento, allo scopo di condividere esperienze e saperi tra le nuove generazioni riguardo al tema della salvaguardia ambientale, del risparmio e dell’efficienza energetica e dell’applicazione di questi principi nell’imprenditorialità. In questa maniera, proprio come un’azienda, le scuole possono diventare un modello di sostenibilità e possono diventare un motore di conoscenza per gli studenti, in maniera tale da infondere e far incontrare la consapevolezza dell’importanza della sostenibilità con il progetto del percorso da affrontare per raggiungerla nella propria vita e nelle attività economiche.

 

Le varie scuole partecipano proponendo ognuna le proprie attività, in maniera indipendente, avente come stella polare il tema della sostenibilità: il punto di partenza in comune è una relazione, divisa in tre fasi, sull’economia sostenibile, alla quale tutte le scuole sono invitate a partecipare. Nella prima parte di questa relazione (che dura in totale circa tre ore) viene illustrata la situazione economica globale e i problemi ad essa connessa, nella seconda fase si comincia ad analizzare gli esempi virtuosi e cosa è possibile fare per poter invertire la rotta, ed è qui che viene presentato come esempio anche quello dell’Economia del Bene Comune.

 

Nella terza e ultima fase, gli studenti vengono divisi in gruppi più piccoli e cercano insieme delle proposte e delle soluzioni, che vengono messe su carta. A partire da queste proposte, nelle varie scuole, si lavora poi per tutto l’ano scolastico nelle rispettive scuole.

thought-2123970_960_720

Uno dei fondatori della rete è Wilfried Meraner, insegnante presso l’Istituto Tecnico Industriale Max Valeri di Bolzano: “Io avevo l’idea e il sogno di poter fare qualcosa per la sostenibilità nelle scuole. Questo perché secondo me le scuole rappresentano un altissimo potenziale di cambiamento, dato che gli studenti di oggi sono l’economia di domani”.

 

Uno degli incontri più fruttuosi di Meraner è stato quello con l’Istituto tecnico-economico Franz Kafka di Merano, in particolar modo con Gerda Corazza, Insegnante e Coordinatrice per l’educazione alla sostenibilità nella scuola, e Uta Tribus, Insegnante e Responsabile per la “Entrepreneurship education” (traducibile nell’Educazione all’Imprenditorialità) presso la stessa scuola.

 

“II mio punto di partenza coincideva con quello di Wilfried: il mio sogno era quello di poter collaborare a creare una scuola che fosse l’esempio di un’ idea di economia diversa – ci spiega Gerda Corazza – L’economia è un ambito così importante per il nostro futuro che abbiamo sentito fortemente il desiderio di collaborare con la Piattaforma delle scuole sostenibili e di far partecipare i nostri studenti alle varie attività”.

 

Nella scuola Kafka di Merano l’impegno nella sostenibilità ha avuto inizio prima della Rete di economia sostenibile, con la partecipazione ad un concorso chiamato “Entrepreneurship Schule” (La Scuola dell’Imprenditorialità), come ci spiega Uta Tribus. “È un concorso su iniziativa dell’Austria dalla durata di due anni e partire da questo concorso abbiamo creato un modello, diviso per gruppi, basato sul lavoro con i ragazzi, con il coinvolgimento degli insegnanti e del Preside stesso. Dopo la presentazione di una documentazione finale, la commissione valuta se assegnarci un premio o meno”.

La scuola Kafka di Merano

La scuola Kafka di Merano

Questo lavoro ha posto le basi per la struttura di lavoro che si è ripetuta con efficacia nella partecipazione alla Piattaforma delle scuole sostenibili: la scuola Kafka ha proposto, nei vari gruppi di lavoro partecipanti alla Piattaforma, dei progetti legati alla lotta allo spreco alimentare nei ristoranti, con l’ideazione di alcuni “Gourmet bag”, delle confezioni in cartone riciclato da dare in dotazione ai ristoranti e da consegnare ai clienti, che possono così portare a casa l’eventuale cibo avanzato. Così dei giochi sostenibili in legno da proporre nei locali per i bambini. “Anche la nostra scuola di Bolzano ha partecipato con delle iniziative” spiega Wilfried Meraner “abbiamo lavorato molto sul riscaldamento della nostra scuola, arrivando ad ottimi risultati sulla riduzione degli sprechi. E ci siamo anche preoccupati di assicurarci che la scuola usi carta riciclata per le proprie esigenze”.

 

Tornando alla scuola Kafka di Merano, un altro aspetto molto importante è il forte legame con l’Economia del bene comune, come ci spiega Uta Tribus: “Nelle nostre quinte superiori, è obbligatorio imparare a stipulare il Bilancio dell’Economia del bene comune, fa parte del programma. In alcune classi vengono inviati alcuni Bilanci di alcune imprese, che realizzano già questo tipo di Bilancio, dove vengono analizzati. Il passo successivo è quello di andare direttamente nelle aziende per farci spiegare tutto il percorso necessario per realizzare il Bilancio, tappa che abbiamo già raggiunto con alcune classi. I ragazzi apprezzano e hanno capito che il Bilancio è lo strumento giusto per affrontare il futuro e per creare le solide basi di un’economia sostenibile”.

 

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
CAES, il bilancio sociale del 2022 premiato per la trasparenza delle informazioni
CAES, il bilancio sociale del 2022 premiato per la trasparenza delle informazioni

Kalabria Eco Fest ed Economia del Bene Comune: fare impresa etica in Calabria è possibile?
Kalabria Eco Fest ed Economia del Bene Comune: fare impresa etica in Calabria è possibile?

Economia del Bene Comune, aziende sostenibili in un mondo sostenibile – Dove eravamo rimasti #24
Economia del Bene Comune, aziende sostenibili in un mondo sostenibile – Dove eravamo rimasti #24

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(9) "nazionale"