Salva il tappo, il riutilizzo creativo dei tappi di sughero in bioedilizia
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Cuneo - Almeno una volta nella vita ci si è trovati a chiedersi: cosa fare dei vecchi tappi di sughero inutilizzati e accumulati nel tempo? Nella maggior parte dei casi, la risposta è quella di buttarli e liberarcene una volta per tutte! A Boves c’è però chi ha trovato una soluzione alternativa, mettendo in atto una pratica innovativa e sempre più consolidata nel nostro Paese, ovvero quella del riutilizzo creativo.
Stiamo parlando della cooperativa sociale Artimestieri, attiva nel campo dell’arredamento naturale e della bioedilizia, la quale, sulla base di saldi principi quali l’attenzione per l’ambiente e la solidarietà sociale, ha proposto nella provincia di Cuneo una soluzione non solo alternativa, ma anche sostenibile ed ecologica.
L’iniziativa legata alla raccolta di tappi di sughero nasce nel 1999 con il nome di “Salva il tappo” per sopperire alla mancanza di isolante naturale necessario per la realizzazione di una soletta nella sede della cooperativa in costruzione a Boves. Una volta terminati i lavori, i tappi di sughero sono continuati ad arrivare ed è stata quella l’occasione per dare vita ad un vero e proprio riutilizzo continuativo che prevedeva non più l’utilizzo del tappo intero, bensì la sua macinazione e la conseguente trasformazione in “granulare”, un isolante naturale da impiegare in edilizia.
L’iniziativa si inserisce all’interno di una riflessione condivisa sul tema della raccolta differenziata nel contesto cuneese, sulla riduzione dei rifiuti e sull’attuale necessità di adottare nuove soluzioni di riutilizzo.
I tappi di sughero sono in quest’ottica uno strumento dai molti vantaggi: dal punto di vista ambientale, in quanto il sughero ha un alto potere isolante naturale che favorisce l’efficienza energetica, contribuisce a ridurre i consumi di idrocarburi e quindi la produzione di Co2 nell’ambiente. Il suo utilizzo incoraggia inoltre una maggiore attenzione e sensibilizzazione nei confronti dei materiali sostenibili e a basso impatto, inserendosi all’interno dei valori raccomandati dalle normative europee, poiché è un prodotto rinnovabile e poco inquinante.
In secondo luogo, la raccolta di tappi coinvolge i cittadini, i giovani e le scuole, con una valenza culturale ed educativa che facilita la discussione, la promozione e diffusione di buone pratiche sostenibili. Inoltre, “la raccolta differenziata del sughero è anche un ottimo esempio di nuova economia sana e virtuosa: noi soci di Artimestieri riponiamo molte aspettive in questa nuova attività che sperimentiamo, particolarmente adatta per una cooperativa sociale. E’ infatti una attività non pericolosa, continuativa, adatta a creare posti di lavoro stabili e gratificanti”.
Ad oggi il progetto è portato avanti con l’aiuto di volontari, soci e sostenitori della cooperativa che credono fortemente nel progetto e grazie ai quali la raccolta ha avuto una crescita esponenziale, arrivando ad un numero pari a 6 milioni di tappi raccolti nel 2017. Sono diverse le realtà che collaborano all’iniziativa, quali ad esempio Legambiente Varese, da tempo centro di raccolta dei tappi, oppure l’Ipercoop di Cuneo, uno tra i pionieri della promozione della raccolta differenziata di sughero nella provincia, oppure le scuole, come ne è esempio la Scuola elementare di Piasco, che per prima ha aderito al progetto.
Attualmente la raccolta prosegue ma, con l’interesse da parte delle istituzioni ed i finanziamenti finalizzati a far proseguire il progetto, si potrebbe favorire l’espansione dell’attività della cooperativa.
Artimestieri da sempre stimola ed incoraggia la collaborazione e l’azione partecipata tra i diversi soggetti. Prendere parte all’iniziativa è semplice: basta recarsi nell’area ecologica presente nel proprio Comune o, in assenza di questa, richiedere che venga predisposto un contenitore per i tappi. E’ possibile in alternativa aderire alla campagna “Salva il tappo”, divenendo un nuovo punto di raccolta per la propria zona e contribuendo ad una partecipazione più allargata all’iniziativa.
Nel complesso, portare avanti un progetto in tale ambito richiede una forte collaborazione che permetta di sviluppare un’industria del riciclo e che, a partire dal territorio cuneese, possa espandersi diffondendo una nuova cultura maggiormente attenta al tema dei rifiuti.
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