Seguici su:
Lombardia - Forse il vento sta cambiando. Dopo aver superato il vaglio dell’Ufficio Petizioni del Parlamento Europeo, a Dicembre 2017, la Petizione predisposta dal Comitato La Nostra Aria e da Rete Rifiuti Zero Lombardia è stata pubblicata sul portale Europeo delle petizioni, riconoscendo così la fondatezza delle questioni sollevate. Oggi 18 Giugno un rappresentante del Comitato “La nostra aria” sarà ricevuto a Bruxelles e spiegherà in quella sede le ragioni dei cittadini firmatari la petizione, di fronte ai Deputati Parlamento Europeo.
Cementifici trasformati in inceneritori. Cosa dice il “decreto Clini
Con il Decreto Ministeriale 14 Febbraio 2013 n.22, c.d. Decreto “Clini”, il governo eleva al rango di combustibili alcuni rifiuti che hanno subito particolari trattamenti e controlli.
Questa normativa si basa sul concetto di End Of Waste che implica però il rispetto di un’ importantissima clausola determinante per la classificazione del rifiuto: si stabilisce che un rifiuto cessa di essere tale (End of Waste) ….se “l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà ad impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana”; ciò significa che nel ciclo di “utilizzo” dei rifiuti gli impianti che li utilizzano come combustibili, non devono produrre un aumento delle emissioni o di ceneri residue, cosa che invece sembra si sia verificata in impianti che lo hanno utilizzato.
Così facendo è stato creato un vero e proprio “commercio” di tali materiali (che dal punto di vista pratico sono sempre rifiuti), liberamente gestiti nell’ambito di logiche commerciali della compravendita e divenendo quindi motivo di ingenti guadagni per chi li tratta a tutto danno per la salute pubblica e in totale spregio del concetto di recupero e riutilizzo della materia e della tutela della salute dei cittadini!
Cosa chiede la Petizione?
La Petizione chiede al Parlamento Europeo di:
- intervenire con le opportune azioni affinché si arrivi all’abrogazione del Decreto “Clini” in quanto in palese contrasto con la normativa comunitaria in materia di rifiuti e loro utilizzo. Si vuole così eliminare l’anomalia che permette ai cementifici di bruciare rifiuti nel ciclo di produzione del cemento “spacciandoli” per “normali combustibili”, con l’effetto di incrementare in modo drammatico le emissioni nocive nell’atmosfera.
– Verificare se negli impianti italiani, in particolare i cementifici che adottano i rifiuti CSS (Combustibili Solidi Secondari), vi sia stata violazione della normativa europea in essere in materia di incenerimento e coincenerimento.
La giornata di oggi a Bruxelles, scrivono i comitati promotori della petizione, “sarà l’occasione per ribadire di fronte all’Europa il nostro ‘no’ alla classificazione del CSS come combustibile! No al CSS nei cementifici! Per un sì convinto al diritto alla salute delle comunità e al rispetto dell’ambiente”.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento