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Toscana - Si è svolto qualche giorno fa presso l’ecovillaggio in costruzione La Torre di Mezzo, in Toscana, l’annuale incontro primaverile della RIVE-Rete Italiana Villaggi Ecologici. Quest’anno all’ordine del giorno vi era, fra le altre cose, l’elezione degli organi direttivi, un momento di grande interesse per il mondo del Cambiamento italiano, non soltanto perché la rete nazionale degli ecovillaggi riveste un ruolo sempre più rilevante nel panorama nazionale dell’innovazione sociale, ma anche perché la RIVE è uno dei più importanti soggetti che sta sperimentando con successo la sociocrazia quale metodo decisionale.
Dopo l’ultima elezione, risalente all’incontro autunnale del 2016 all’ecovillaggio Panta Rei, in Umbria, il Consiglio Direttivo della RIVE ha raccolto riscontri e osservazioni dall’Assemblea rispetto al processo decisionale sociocratico sperimentato per la prima volta in quell’occasione, individuando una soluzione alle criticità che erano emerse e proponendo pertanto all’Assemblea dei partecipanti una procedura più snella e altrettanto rispettosa. La sociocrazia, lo ricordiamo, è un metodo cooperativo in grado di dare ad aziende, comunità, associazioni, famiglie e altri gruppi umani maggiore efficienza, coinvolgimento, stabilità e agilità nei processi decisionali di qualsiasi tipo.-
Fra le cose più interessanti alle quali abbiamo assistito durante il processo è stata la singolare organizzazione dello spazio di discussione in cerchi concentrici: un cerchio esterno, detto “cerchio 0”, era composto da persone che, nel rispetto dei criteri suggeriti per il voto, non avevano i requisiti minimi suggeriti per poterlo esercitare al momento attuale (es. nuovi soci sostenitori); un cerchio mediano, detto “cerchio 1”, era composto da persone che potevano esprimere il loro parere ma che non si sono candidati per il ruolo sottoposto a voto; un cerchio interno, detto “cerchio 2”, era infine composto da persone che, oltre ad esprimere il loro parere, offrivano la loro disponibilità a far parte degli organi dirigenti.
Il lavoro della sociocrazia è tutto incentrato sul prendere decisioni le più condivise possibile attraverso un metodo che tiene conto di tutte le obiezioni, accorpandole e garantendone la discussione costruttiva. Una modalità che diminuisce drasticamente la possibilità che elementi di contrasto non risolti si incancreniscano e diventino fonti di conflitto. Un meccanismo che non prevede né vincitori né vinti (o maggioranze e minoranze, se vi è più comodo) e che, a decisioni prese, si conclude sempre in un momento considerato fondamentale: una celebrazione collettiva.
Facilitate da Francesca Guidotti, dell’ecovillaggio ospitante, e Simona Straforini, dell’ecovillaggio Tempo di Vivere, le giornate di lavoro dedicate all’elezione dei nuovi organi dirigenti si sono concluse con l’elezione di due co-presidenti: il confermato Riccardo Clemente, del Popolo degli Elfi (Toscana), e la novità Paola Crasso (socia sostenitrice di Roma) che prende il posto di Andrea Stagliano, nel prossimo futuro impegnato nelle importanti scadenze per lo sviluppo dell’ecovillaggio Corte del Vento (Veneto), di cui è fondatore.
Il nuovo Consiglio Direttivo – che raccoglie, da Statuto, una rappresentanza di ecovillaggi esistenti, di ecovillaggi in costruzione e di progetti di ecovillaggio, oltre che un rappresentante dei soci sostenitori (ossia non residenti in ecovillaggi) – sarà composto da Francesca Mastracci di Paese Liberato, in Lunigiana; Niccolò Bacci di Damanhur, nel torinese; Roberto Liardo e Lara Fontanelli di Habitat, in Toscana; Paolo Pani e Giorgia Lattuca, del Popolo degli Elfi, nel pistoiese; Dario Turini de La Torre di Mezzo, in provincia di Prato, da Priti Johanne Morvenez de La Città della Luce, nelle Marche, e da Lapo Brau, socio sostenitore.
Da segnalare, durante l’incontro, anche la scelta di Francesca Guidotti di lasciare il posto a nuove menti ed energie dopo sei anni di ruoli di responsabilità fra presidenza e impegno nel Direttivo. Sei anni che hanno portato la RIVE a uno sviluppo esponenziale della propria rete, fino a raggiungere traguardi decisamente lusinghieri, l’ultimo dei quali – ottenuto dalla gestione uscente – è l’assegnazione all’Italia dell’organizzazione del raduno europeo della GEN – Global Ecovillage Network, che sarà ospitato il prossimo anno dalla Comune di Bagnaia, nel senese. “Sono felice”, ha scritto Francesca, “di lasciare il posto ai nuovi responsabili, a cui auguriamo di cuore di crescere in spirito di servizio e godere dei grandi insegnamenti che questa esperienza porta alla propria vita.” Naturalmente Francesca – autrice del libro Ecovillaggi e co-housing e volto di riferimento degli ecovillaggi italiani nonostante la giovane età – resterà dietro le quinte a supportare i nuovi dirigenti con la sua esperienza e a proseguire l’evoluzione del suo personale progetto comunitario in costruzione, sul quale vale la pena spendere qualche parola.
La Torre di Mezzo è un progetto nato nel 2013 (col nome Cà dei Venti) da un gruppo che si è poi modificato nel tempo. Gli attuali 5 residenti hanno, al momento, un’economia per metà condivisa e per metà individuale. Fra le attività comunitarie che svolgono ci sono quelle attraverso le quali valorizzano i propri talenti (facilitazione, yoga, ayurveda, artigianato), cosa che gli permette di concretizzare il lavoro di crescita personale e relazionale sul quale sono focalizzati; un lavoro che, infatti, implica anche una scelta rispetto al proprio ruolo nel mondo. In attesa di raggiungere la piena autosufficienza, che passa per uno sviluppo del progetto e delle proprie attività agricole e di autoproduzione – al momento sono in attivazione un “progetto pane” e l’incremento dell’orto – il gruppo è in rete con lo storico ecovillaggio Corricelli, distante appena 15 minuti di cammino, ed è aperto a nuovi ingressi e a visite.
Il punto di forza dell’ecovillaggio è la ricchezza territoriale, sia dal punto di vista strategico – è situato sull’esatto confine fra le province di Prato, Firenze e Bologna – che, soprattutto, su quello naturalistico, come lo splendido panorama sui boschi rigogliosi che lo circondano non ha mai smesso di rammentarci durante i lavori della RIVE.
Un luogo e un’atmosfera ideali, dunque, per ospitare un raduno primaverile che, anche grazie alla sociocrazia, ha confermato la capacità della Rete degli Ecovillaggi italiani di unire nei valori condivisi i numerosi progetti di vita comunitaria nati da obiettivi e storie molte diverse su tutto il territorio nazionale. E ora barra a dritta per il prossimo incontro, quello più grande e conosciuto: il raduno estivo, che quest’anno si svolgerà dal 26 al 28 luglio presso la fattoria “Il Rosmarino”, in provincia di Venezia. È questo l’appuntamento ideale per coloro che non sono ancora mai entrati a contatto con il mondo degli ecovillaggi e sono interessati a farlo.
NOTA DELLA REDAZIONE!
Se siete interessati ad una prima conoscenza della sociocrazia e di altri strumenti di innovazione sociale, vi invitiamo a partecipare al prossimo weekend formativo in ecovillaggio proposto da Italia che Cambia (in partnership con la stessa RIVE). Dal 14 al 17 giugno, presso lo storico ecovillaggio Torri Superiori, in Liguria, avrete la possibilità di conoscere gli Strumenti del Cambiamento in grado di migliorare il rapporto con noi stessi, con il nostro ambiente di vita e con gli altri esseri umani che lo abitano. Ad accompagnarci in questa full immersion nel cambiamento saranno alcuni fra i maggiori esperti di Ascolto profondo, Comunicazione ecologica, Ecopsicologia, Gestione del conflitto, Facilitazione e, appunto, Sociocrazia. Pre-iscriviti qui!
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