Io faccio così #210 – Escursioni in Sardegna: la passione di tre ragazzi diventa un lavoro
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La Sardegna è un coacervo di emozioni e sensazioni, di fronte al quale il potere descrittivo delle parole perde la sua baldanza. È una regione che conosciamo bene per le sue meravigliose coste e le sue spiagge multicolori, quasi irreali. Esiste però una Sardegna più nascosta, di cui solo ultimamente si ricomincia a parlare: è l’entroterra, un luogo meno conosciuto e (per fortuna) meno travolto dal turismo di massa, dove la sacralità naturale incontra la dimensione spirituale e ci riporta alle radici della nostra esistenza.
Incontriamo Marco Medda, Enrico di Crosta e Andrea Morra a Macomer in provincia di Nuoro e decidiamo di realizzare l’intervista alle Nuraghe Santa Barbara, nei dintorni di Macomer. Amici fin da bambini, i tre ragazzi sardi sono cresciuti insieme nei campi da basket e, al contrario di me che giocavo con pessimi risultati, sembrano aver raggiunto anche dei buoni risultati in ambito sportivo. Dopo percorsi di studio differenti, si sono ritrovati e hanno discusso della possibilità di crearsi una propria realtà lavorativa, che permettesse loro di rimanere a vivere sull’isola. Andrea ha una formazione legata all’informatica, Marco a quella della comunicazione ed Enrico a quella gestionale ed amministrativa. I tre, oltre al basket, hanno anche un altra cosa in comune: l’amore per le escursioni nella loro bellissima regione.
Perché dunque non ampliare il successo sportivo a quello professionale e non provare a sviluppare un’idea di lavoro legata al mondo delle escursioni? Lo hanno fatto con Escursì, un portale online che raggruppa il meglio dell’offerta escursionistica sarda e che permette a tutti di accedere alle differenti possibilità delle guide e dei professionisti del luogo con un semplice click.
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“Abbiamo deciso di provare a creare questo portale perché prima di tutto era la nostra passione – ci racconta Marco Medda – più ci veniva voglia di fare escursioni e più ci rendevamo conto che l’offerta era vasta ma difficilmente raggiungibile e non da ultimo, la cosa più importante, prenotabile. Quindi abbiamo deciso di creare un sito che raccogliesse tutte le esperienze escursionistiche possibili, organizzate da professionisti del settore, da quelle legate alla costa fino all’entroterra e a quelle culturali, con la novità che fossero prenotabili in maniera semplice direttamente online, come si prenota una camera d’albergo o un biglietto d’aereo”. Escursì si pone dunque come un ponte tra domanda e offerta: la persona che ha voglia di fare un trekking in Sardegna, può trovare le diverse offerte divise per le diverse categorie di mare, terra e cultura e per differenti sottocategorie poi. Una volta decisa la propria meta, Escursì mette in condizione di prenotare facilmente e di poter comunicare con la guida organizzatrice per ricevere maggiori dettagli, oltre alle informazioni già presenti sul sito.
Oggi EscurSì, nata nel novembre 2015, ha movimentato più di duemila persone con un’offerta escursionistica composta da oltre centocinquanta partner: Andrea Morra ci racconta che “uno degli aspetti più belli è che, a partire dalla nostra iniziativa, ora le guide e i professionisti hanno cominciato a fare rete e ad organizzare anche eventi insieme: per quanto riguarda noi, le nostre diverse specializzazioni formative ci hanno aiutato a realizzare una sintesi vincente, dove ognuno nella sua diversità concorre alla buona riuscita del progetto”.
Si, perché l’idea di poter lavorare anche nei mesi più “difficili” a livello turistico, di poter vivere della propria passione e del proprio lavoro in una regione che registra un altissimo tasso di emigrazione giovanile non abbandona i tre ragazzi cresciuti tra un canestro e l’altro: “I numeri in costante crescita ci stanno dando grande coraggio e determinazione per andare avanti – ci racconta Enrico di Crosta – perché anche nel mese di novembre 2017, di solito il più difficile per il nostro settore, abbiamo ricevuto un buon numero di richieste. Ci siamo organizzati, abbiamo studiato e lavorato con metodo perché abbiamo capito che qui in Sardegna, se aspetti un lavoro o un’occasione calata dall’alto, sei condannato a rimanere senza prospettive. Certo, la nostra è stata anche una predisposizione naturale, ma volevamo fortemente rimanere a vivere qui nella nostra terra, fare il lavoro che amavamo e non abbiamo perso tempo per cercare di realizzarlo. Ora gli obiettivi sono chiari e ben delineati, abbiamo ottime probabilità di crescita ulteriore e vogliamo continuare a lavorare sodo per rendere sempre più concreto il nostro sogno”.
Ringraziamo ProPositivo e Scirarindi per la collaborazione.
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