Arte al centro di una trasformazione sociale responsabile
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Biella - Arte al Centro 2018 di una trasformazione sociale responsabile: il 25 maggio, alle 18.30 in via Serralunga 27 a Biella, inaugurerà la nuova edizione della rassegna di mostre, incontri e seminari che raccontano pratiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali in cui si sviluppano, realizzate da Cittadellarte e dalla rete di soggetti internazionali che negli anni ha consolidato. L’evento rientra nel contesto del “Festival dello Sviluppo Sostenibile”, iniziativa dedicata ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che da anni affiancano e ispirano i progetti che la Fondazione Pistoletto organizza e promuove globalmente.
L’inaugurazione ufficiale di Arte al Centro è prevista alle ore 18.30, con l’introduzione di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, e un aperitivo di benvenuto. Seguirà l’assegnazione del Minimum Prize, giunto alla tredicesima edizione: si tratta di un premio che si pone al minimo grado rispetto ai massimi riconoscimenti destinati ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Il Minimum Prize vuole essere alla base della ricerca, lo stimolo e il movente di un processo che punta ad un traguardo di valori nelle nuove prospettive di civiltà. È un premio di partenza anziché di arrivo, che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile. In occasione di Arte al Centro, inoltre, tutte le mostre saranno visitabili fino a mezzanotte. Dalle 20, infine, spazio all’intrattenimento musicale curato da Hydro.
Il convegno “(NON) Capire il paesaggio”
Nel contesto dell’evento, si terrà anche il convegno (NON) Capire il paesaggio organizzato da iLab – Industrial Landscape Biella, in programma a Cittadellarte il 25 maggio dalle 9.30 alle 18.30 e il giorno seguente dalle ore 9.30 alle 12.30. “Il convegno – si legge nella pagina Facebook dell’evento – organizzato dall’Università di Torino Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, in collaborazione con Cittadellarte, è parte del progetto di ricerca denominato ILaB – Industrial Landscape Biella. Questo progetto si pone l’obiettivo di studiare il paesaggio culturale come tema in generale e in riferimento al caso-studio biellese. Un territorio, quello biellese, esemplare per le dinamiche socio-economiche che mette in campo e per i limiti e le potenzialità connesse alla complessa fase di trasformazione. Di questi limiti e di queste possibilità, il paesaggio porta traccia viva”.
Il commento di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte
“L’inaugurazione della rassegna Arte al Centro – afferma Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte – è l’occasione per lo sviluppo di una nuova collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, dedicata specificatamente allo studio del rapporto tra luogo e paesaggio, inteso come mediazione materiale della natura e cultura. Il convegno (NON) Capire il Paesaggio si connette alle iniziative di rigenerazione urbana profonda che Cittadellarte è impegnata da anni a realizzare. Una porzione del convegno è organizzata sotto le cure di Cittadellarte in forma di forum preliminare con la partecipazione di molti stakeholders che nel territorio hanno coltivato, realizzato e proposto programmi di rigenerazione urbana. Il format partecipativo costituisce un’occasione di aggiornamento reciproco e predisposizione di un’eventuale cantiere condiviso”.
Il direttore di Cittadellarte continua soffermandosi su una novità di Arte al Centro 2018: “Invece di una mostra artistica tradizionale, COSTELLAZIONI – l’impatto sociale di Cittadellarte è un laboratorio di ricerca e di narrazione dedicato al tema dell’impatto che Cittadellarte ha conseguito e contribuito a conseguire nel territorio di Biella, in primis, ma offre anche uno sguardo sui territori delle nostre ambasciate. Da una parte una valutazione rivolta al patrimonio di più di quattrocento progetti realizzati da Cittadellarte a Biella a partire dal 1998, dall’altra un’aula laboratorio per la ricerca e la formazione di artisti e progettisti dell’impatto sociale con l’apporto di alcuni dei più avanzati ricercatori e studiosi internazionali del campo. Cittadellarte come scuola, dunque, e nello stesso tempo laboratorio di pratiche trasformative dei contesti sociali”.
Ecco tutte le mostre visitabili in occasione di Arte al Centro 2018.
COSTELLAZIONI – L’impatto sociale di Cittadellarte
Mostra a cura di Michele Cerruti But e Juan Sandoval, con la consulenza scientifica di SocialFare.
“È tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana”
M. Pistoletto, Progetto Arte, 1994
L’ambizioso progetto dell’Arte di farsi carico delle sfide della contemporaneità e di essere generatrice di una nuova civiltà è la missione che Cittadellarte ha assunto in vent’anni di azioni e di pratiche. Il suo racconto è un articolato Universo non solo di Idee, ma soprattutto di soggetti, di attori e di persone. Stelle che si compongono, si generano e rigenerano nella loro relazione e attraverso centinaia di progetti, mostre, seminari, azioni e cantieri a scala locale e interlocale. COSTELLAZIONI è un processo collettivo di autoriflessione attivato da Cittadellarte per studiare e ripensare il suo impatto sociale. Il percorso rilegge vent’anni di esperienze e di progetti nella successione delle azioni compiute, caratterizzate ciascuna da una diversa costellazione di attori, e che possono essere descritte attraverso quattro aree di impatto o driver. Ciascuna area è poi specificata attraverso un articolato modello di indicatori quantitativi e qualitativi attraverso cui è possibile “valorizzare l’intangibile”, ovvero misurare l’innovazione sociale portata da Cittadellarte, caso pilota di un modello di lavoro applicabile alle progettualità del territorio, alla rete delle ambasciate e, più in genere, all’Arte per la Trasformazione Sociale praticata nel mondo.
COSTELLAZIONI è la narrazione dinamica non tanto di ciò che Cittadellarte è, quanto piuttosto di ciò che Cittadellarte fa. Ovvero degli ininterrotti percorsi di generazione di consapevolezza, di produzione di conoscenza, di attivazione di co-responsabilità e di stimolo alla creazione che in questo luogo si coltivano. E del modo in cui riescono a cambiare la società.
Nel percorso espositivo è presente l’installazione (d)estructura: un progetto del collettivo el puente_lab (Juan Esteban Sandoval, Alejandro Vásquez Salinas) e Mariangela Aponte Núñez; a cura di Laura Salas Redondo, Erick González León e Cecilia Guida.
“Prima dello specchio”
Le prime opere di Michelangelo Pistoletto e la ricerca sull’autoritratto
La collezione permanente delle opere di Pistoletto in mostra a Cittadellarte si arricchisce di alcuni lavori realizzati dall’artista all’inizio della sua carriera.
Con un autoritratto Pistoletto inizia la sua attività espositiva, nel 1955, presso il Circolo degli Artisti di Torino, dove il padre presentava abitualmente i propri lavori. Tra il 1956 e il 1958 dipinge autoritratti di grandi dimensioni, fra l’astratto e il materico, in cui il viso occupa l’intera superficie della tela. Negli autoritratti del 1958 i soggetti sono dipinti a figura intera e dimensioni reali. Il rapporto del soggetto con lo spazio circostante porta l’artista a confrontarsi con la realizzazione del fondo.
Nel 1960 dipinge alcuni autoritratti in cui si raffigura a dimensioni reali, sempre più immobile e inespressivo, come un prototipo di comune essere umano, su fondi monocromi in oro, argento e rame. L’anno seguente su una tela dipinta di nero stende uno spesso strato di vernice trasparente e apprestatosi a dipingervi il suo volto, si accorge improvvisamente di potersi specchiare direttamente sulla tela, senza più bisogno di usare uno specchio per osservarsi. “L’uomo dipinto – commenta Pistoletto – veniva avanti come vivo nello spazio vivo dell’ambiente, ma il vero protagonista era il rapporto di istantaneità che si creava tra lo spettatore, il suo riflesso e la figura dipinta, in un movimento sempre presente che concentrava in sé il passato e il futuro tanto da far dubitare della loro esistenza: era la dimensione del tempo”. L’opera è del 1961 e la vernice nera lucida è il punto di svolta: l’anno successivo Pistoletto realizza i primi quadri specchianti.
La mappa non è il territorio (Montedellarte)
di Griet Dobbels, a cura di Els Vermeersch.
“La mappa non è il territorio” è un libro d’artista, un video e un’installazione che visualizzano il processo e il risultato artistico di Montedellarte. Il 1° ottobre 2017, l’artista belga Griet Dobbels ha realizzato l’evento artistico chiamato Montedellarte, che si è tenuto sul Monte Cucco, vicino a Biella. Un gruppo di escursionisti ha fisicamente tracciato una mappa nel paesaggio camminando lungo una curva di livello. Persone da ogni parte del mondo hanno potuto guardare e partecipare all’escursione attraverso il sito web e un’apposita app.
Il processo di questa dinamica ha portato a “La mappa non è il territorio (Montedellarte)”, in mostra a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. Il libro d’artista è pubblicato da Publishing Viaindustriae.
Semiurbani
Spazio per la realizzazione di attività relative alla trasformazione urbana
Un progetto di Cittadellarte in collaborazione con Let Eat Bi e Comune di Biella.
Il progetto ha previsto il recupero di una vecchia officina-carrozzeria inserita nel complesso architettonico di Cittadellarte. Il Centro, riqualificato da un essenziale recupero architettonico, sarà aperto ai progetti che le realtà culturali, educative e sociali dei quartieri Chiavazza e Riva stanno sviluppando o sono in procinto di sviluppare. Quindi è inteso come uno spazio comune organizzato e promosso da Cittadellarte e il Comune di Biella.
Si intende così creare un sistema di comunicazione diretto con le realtà del Terzo Settore (ad esempio il Distretto Sociale, le associazioni di quartiere e le cooperative) con le scuole e con le istituzioni cittadine per far percepire fisicamente in un luogo specifico la progettazione condivisa che sta avvenendo sull’area urbana di Biella. In questo senso, Cittadellarte offre uno spazio aperto e andrà ad organizzare una serie di incontri e attività che rendano quest’ultimo un raccordo fisico tra le organizzazioni e le progettualità .
Anche le modalità di recupero, progressivamente orientate dalla partecipazione della comunità attraverso i vari rappresentati e i progetti presentati, sono un segnale chiaro dell’idea di “centro aperto”, che si intende trasferire.
Riattivazione urbana e sociale, un archivio in divenire
A cura di Emanuele Bottigella (ufficio Architettura Cittadellarte) e Francesca Chiorino.
Negli spazi di n.o.v.a.civitas, dove ha sede il Coworking di progettazione sostenibile di Cittadellarte, apre una sintetica mostra/archivio che prende in rassegna progetti di riattivazione urbana, soffermandosi in particolare su alcuni interventi dello studio di architettura londinese Assemble, che collabora in stretta connessione con l’associazione Create London.
Il progetto Riattivazione urbana e sociale, un archivio in divenire, stabilisce una forte connessione con alcuni testi che fanno parte della Libreria di Architettura di Svolta, alimentando un dialogo tra i progetti presi in rassegna e alcuni volumi ospitati nella libreria, al fine di creare un terreno comune di indagine, in particolare sul tema della rigenerazione urbana, che viene mano a mano alimentato da nuove ricerche. La mostra e il primo nucleo della Libreria di Architettura di Svolta mirano a sollecitare i visitatori ad intraprendere un percorso autonomo di indagine, al fine di innescare sul territorio locale fenomeni analoghi in costante dialogo con quanto accade a livello globale.
Così n.o.v.a. civitas ha come obiettivo quello di divenire un luogo di aggregazione per professionisti e ricercatori che indagano i temi della città sostenibile, favorendo uno scambio tra esperienze diverse nei campi della progettazione architettonica, della mobilità, della coabitazione, delle nuove risorse energetiche, dell’agricoltura e della manifattura.
Il Cosmo in una Mano
a cura di Associazionedidee; allestimenti E20progetti.
S’intitola “Il cosmo in una mano” la mostra interattiva rivolta espressamente ai bambini in età di scuola dell’infanzia e primaria. Diverse centinaia di piccoli astronomi hanno già avuto l’occasione di entusiasmarsi a scuola, toccando con mano il sistema solare, le costellazioni, gli atomi, il giorno e la notte in un ciclo di laboratorio a “domicilio”.
A Cittadellarte la scienza (e la conoscenza che porta come approccio, come processo e come esito) sono ingredienti costitutivi del Terzo Paradiso. Questo nuovo mito congiunge natura e artificio, la scienza e gli studi umanistici. La mostra apre lo “spazio” della ricerca ai visitatori, invitati a toccare con mano, a vedere in prima persona, a interagire con dispositivi che rappresentano il meraviglioso incorporato nel cosmo e la straordinaria capacità umana di comprendere e apprendere.
La mostra è curata da Associazionedidee e allestita da E20progetti, promossa dall’associazione Arcipelago Patatrac e da Stilelibero ed è stata sostenuta dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRB e CRT. L’esperienza, nata per parlare e far agire i piccolissimi, rivela come esista, se stimolato, un interesse precoce per le cose che riguardano la ricerca scientifica e le domande sull’universo.
Cittadellarte si propone come “Social-School”, intesa come una “scuola di società”: un luogo dove gli ambiti della formazione formale e informale possono trovare continuità, complementarietà, spunti di confronto. Una scuola di società per tutte le età, in cui le specializzazioni e i settori ritrovano nel processo creativo la componente di sviluppo, crescita e coesione per le persone.
Le stanze della moda sostenibile
a cura di Cittadellarte Fashion B.E.S.T.
Nell’articolato sistema della moda, la moda sostenibile si coniuga in una ampissima varietà di casi specifici, come parole precise e diffuse ma pronunciate in un disegno ancor in fieri. La mostra presenta alcune di queste “parole” formulate da soggetti che dialogano fra loro costituendo coppie e partnerships: l’Agenzia delle Nazioni Unite UNECE con start up di materiali per la moda; l’università Bocconi con il brand Patagonia; il museo della Moda di Anversa con la Maison Margiela, per citare alcune delle coppie presentate nella mostra. Ciascuna di esse trova posto in una stanza dell’opera di Michelangelo Pistoletto “Porte – Uffizi”: l’arte di Pistoletto e Cittadellarte, fondata sul binomio libertà e responsabilità, assume la forma di una casa che accoglie nelle proprie stanze le parole che alcuni fra i protagonisti della moda sostenibile hanno pronunciato in questi anni.
La mostra è composta da stazioni installative che si raccontano attraverso materiali informativo-documentari e capi di moda.
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