6 Apr 2018

E se in ogni ospedale ci fosse una stanza delle risate?

Scritto da: Lucia Berdini

Se ridere è la miglior medicina, ogni ospedale dovrebbe essere dotato di una stanza delle risate a disposizione dei pazienti e del personale ospedaliero. Lucia Berdini, docente di yoga della risata, elenca alcuni dei vantaggi che si avrebbero se in ogni ospedale fosse presente una “laughter room”. Perché non dare il via ad una gioiosa rivoluzione dal basso?

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“La salute dovrebbe essere costituita da un’interazione d’amore con l’essere umano, non una transazione d’affari”
Patch Adams

 

Patch Adams non è bastato, non vi sono bastati i lacrimoni che vi sono scesi a  guardare il suo film, non vi basta sto popò di studi che dimostrano che ridere fa bene? A forza di leggere, di sperimentare sulla mia pelle e vedere il cambiamento radicale nelle vite di tantissime persone accanto a me, a forza di studiare tomi sul potere delle emozioni, sugli effetti benefici che ha il senso dell’umorismo sulla nostra vita, mi sono chiesta: ma perché in ogni ospedale non c’è una stanza dedicata alle risate?

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Sì insomma, il nome poi lo scegliete voi, ma sarete sicuramente d’accordo con me sul fatto che:

  • potrebbe essere un aiuto incredibile alle terapie allopatiche. Quando rilasciamo le tensioni e ci abbandoniamo alle risate, ossigeniamo le cellule e diamo un grande aiuto al nostro sistema immunitario, produciamo endorfine – un antidolorifico naturale – più immunoglobuline A e G, più cellule Natural Killer, più serotonina e ossitocina

  • i tempi di degenza dei pazienti diminuirebbero sicuramente

 

  • permetterebbe al paziente di trascorrere una degenza più piacevole e allegra e gli permetterebbe addirittura di collegare i momenti in ospedale con dei ricordi positivi

 

  • la stanza dovrebbe essere aperta anche al personale ospedaliero che, di sicuro, sarebbe più rilassato, disponibile, empatico con i pazienti (e chissà quanti aggettivi belli sto tralasciando)

 

  • il costo per la costruzione della Laughter Room sarebbe molto basso. Per ridere – specialmente se lo si fa senza un motivo e si fa affidamento all’interazione tra le persone per provocare le risate (vedi Yoga della Risata) – non c’è bisogno di alcuna attrezzatura! (al massimo un maxi schermo e dvd comici, che sicuramente verrebbero donati a quintali!)

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  • si potrebbe formare del personale interno che dedica un’ora al dì, tra le sue ore lavorative, a dedicare del tempo alla Stanza delle risate

 

  • si ridurrebbero i costi dovuti ad assenteismo, turn-over e burnout del personale

 

  • probabilmente il burn-out scomparirebbe del tutto (visto che ridere azzera i livelli di cortisolo e adrenalina, gli ormoni dello stress)

 

  • gli infermieri, Oss, dottori, primari e quant’altro lavorerebbero con maggiore sinergia, positività e sicuramente efficacia (quando ridiamo e siamo rilassati la quantità di ossigeno al cervello aumenta mostruosamente – vi ricordo che il cervello, per avere delle performance d’eccellenza, ha bisogno di un buon 25% in più di ossigeno rispetto a tutte le altre cellule)

 

  • potrebbe essere una possibilità per gli adulti di ridere e divertirsi tanto quanto un bambino, che si lascia andare ai giochi poetici ed emozionanti dei clown-dottori (gli adulti, spesso, fanno più difficoltà a farsi coccolare e lasciarsi andare di fronte a un clown)

 

  • nella Laughter Room i momenti potrebbero essere diversificati: si potrebbe passare dalla visione di film umoristici (in qualche ospedale italiano la Cinema Terapia, grazie a Medicinema, è diventata già realtà!), a sessioni di Yoga della Risata per varie fasce d’età (abbiamo già pronti migliaia di Leader e Teacher in tutta Italia pronti per regalare qualche ora del loro tempo per questa nobile causa!), incontri di ludicità consapevole, a spettacoli clown, a interventi mirati di clown-dottori e chi più ne ha più ne metta, in modo che ad ogni ora sia possibile partecipare ad attività ludiche e divertenti

 

  • si creerebbero dei momenti di buona socialità tra i pazienti, che potrebbero trovare un supporto naturale e nuove amicizie (vi ricordo che il fattore numero 1 per una vita felice è decretato dalla rete sociale sulla quale possiamo fare affidamento!)

 

  • la persona che si prenderebbe cura dell’organizzazione delle attività nella “stanza della risata” avrebbe lo stipendio già pagato grazie a tutti i soldi che vengono risparmiati grazie ai benefici creati dalle attività della stanza stessa (minori tempi di degenza, meno assenteismo, ecc…)

 

  • tantissime associazioni su tutto il territorio italiano sarebbero già pronte e vogliose di poter aiutare, dare una mano, raccogliere fondi per la messa in opera di tale rivoluzione gioiosa in tutti gli ospedali

 

  • il presidente delle Repubblica e il ministro della Sanità in persona dovrebbero auspicare e promuovere questo tipo di iniziativa
    – il prossimo scrivilo tu nei commenti, e io lo aggiungerò!

 

Ora vi chiedo un aiuto: scrivete (tramite una mail a redazione@italiachecambia.org) quali sono gli altri punti che potremmo aggiungere a questa lista in modo che nel tempo crescerà sempre più e diventerà un vero e proprio manifesto. A quel punto sarà talmente ovvio che le “stanze della risata” debbano essere istituite che i dirigenti ospedalieri faranno a cazzotti per avere la stanza delle risate più bella del mondo.

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A quel punto:
– istituiremo un premio nazionale per la “Stanza della Risata più bella d’Italia”,
– un premio per “il paziente, l’infermiere e il primario più scemo dell’istituto”,
– faremo dei grafici per dimostrare quanto ci si guadagna – in ogni senso – a ridere di più in ospedale,
– i pazienti non vorranno più andarsene
– i dottori, gli infermieri, gli Oss saranno felici di andare a lavorare,
– la gente comincerà a portare più risate anche a casa,
e la vera rivoluzione dal basso avrà inizio!

 

Grazie al mio amico Marco per aver detto, quella sera della sua prima sessione di risate, “questa è la vera rivoluzione dal basso”!
È un sogno grande, lo so. Ma è possibile. E sono sicura che fra qualche anno ci sarà davvero una Laughter Room in ogni ospedale!

Condividete a più non posso (soprattutto con chi lavora in ospedale, visto mai che si illumina e decide di farsi promotore!).
#risateinogniospedale #laughterroom #rivoluzionegioiosa #ospedalicheridono

 

La pagina Facebook di Lucia Berdini

 

 

 

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