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“La salute dovrebbe essere costituita da un’interazione d’amore con l’essere umano, non una transazione d’affari”
Patch Adams
Patch Adams non è bastato, non vi sono bastati i lacrimoni che vi sono scesi a guardare il suo film, non vi basta sto popò di studi che dimostrano che ridere fa bene? A forza di leggere, di sperimentare sulla mia pelle e vedere il cambiamento radicale nelle vite di tantissime persone accanto a me, a forza di studiare tomi sul potere delle emozioni, sugli effetti benefici che ha il senso dell’umorismo sulla nostra vita, mi sono chiesta: ma perché in ogni ospedale non c’è una stanza dedicata alle risate?
Sì insomma, il nome poi lo scegliete voi, ma sarete sicuramente d’accordo con me sul fatto che:
- potrebbe essere un aiuto incredibile alle terapie allopatiche. Quando rilasciamo le tensioni e ci abbandoniamo alle risate, ossigeniamo le cellule e diamo un grande aiuto al nostro sistema immunitario, produciamo endorfine – un antidolorifico naturale – più immunoglobuline A e G, più cellule Natural Killer, più serotonina e ossitocina
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i tempi di degenza dei pazienti diminuirebbero sicuramente
- permetterebbe al paziente di trascorrere una degenza più piacevole e allegra e gli permetterebbe addirittura di collegare i momenti in ospedale con dei ricordi positivi
- la stanza dovrebbe essere aperta anche al personale ospedaliero che, di sicuro, sarebbe più rilassato, disponibile, empatico con i pazienti (e chissà quanti aggettivi belli sto tralasciando)
- il costo per la costruzione della Laughter Room sarebbe molto basso. Per ridere – specialmente se lo si fa senza un motivo e si fa affidamento all’interazione tra le persone per provocare le risate (vedi Yoga della Risata) – non c’è bisogno di alcuna attrezzatura! (al massimo un maxi schermo e dvd comici, che sicuramente verrebbero donati a quintali!)
- si potrebbe formare del personale interno che dedica un’ora al dì, tra le sue ore lavorative, a dedicare del tempo alla Stanza delle risate
- si ridurrebbero i costi dovuti ad assenteismo, turn-over e burnout del personale
- probabilmente il burn-out scomparirebbe del tutto (visto che ridere azzera i livelli di cortisolo e adrenalina, gli ormoni dello stress)
- gli infermieri, Oss, dottori, primari e quant’altro lavorerebbero con maggiore sinergia, positività e sicuramente efficacia (quando ridiamo e siamo rilassati la quantità di ossigeno al cervello aumenta mostruosamente – vi ricordo che il cervello, per avere delle performance d’eccellenza, ha bisogno di un buon 25% in più di ossigeno rispetto a tutte le altre cellule)
- potrebbe essere una possibilità per gli adulti di ridere e divertirsi tanto quanto un bambino, che si lascia andare ai giochi poetici ed emozionanti dei clown-dottori (gli adulti, spesso, fanno più difficoltà a farsi coccolare e lasciarsi andare di fronte a un clown)
- nella Laughter Room i momenti potrebbero essere diversificati: si potrebbe passare dalla visione di film umoristici (in qualche ospedale italiano la Cinema Terapia, grazie a Medicinema, è diventata già realtà!), a sessioni di Yoga della Risata per varie fasce d’età (abbiamo già pronti migliaia di Leader e Teacher in tutta Italia pronti per regalare qualche ora del loro tempo per questa nobile causa!), incontri di ludicità consapevole, a spettacoli clown, a interventi mirati di clown-dottori e chi più ne ha più ne metta, in modo che ad ogni ora sia possibile partecipare ad attività ludiche e divertenti
- si creerebbero dei momenti di buona socialità tra i pazienti, che potrebbero trovare un supporto naturale e nuove amicizie (vi ricordo che il fattore numero 1 per una vita felice è decretato dalla rete sociale sulla quale possiamo fare affidamento!)
- la persona che si prenderebbe cura dell’organizzazione delle attività nella “stanza della risata” avrebbe lo stipendio già pagato grazie a tutti i soldi che vengono risparmiati grazie ai benefici creati dalle attività della stanza stessa (minori tempi di degenza, meno assenteismo, ecc…)
- tantissime associazioni su tutto il territorio italiano sarebbero già pronte e vogliose di poter aiutare, dare una mano, raccogliere fondi per la messa in opera di tale rivoluzione gioiosa in tutti gli ospedali
- il presidente delle Repubblica e il ministro della Sanità in persona dovrebbero auspicare e promuovere questo tipo di iniziativa
– il prossimo scrivilo tu nei commenti, e io lo aggiungerò!
Ora vi chiedo un aiuto: scrivete (tramite una mail a redazione@italiachecambia.org) quali sono gli altri punti che potremmo aggiungere a questa lista in modo che nel tempo crescerà sempre più e diventerà un vero e proprio manifesto. A quel punto sarà talmente ovvio che le “stanze della risata” debbano essere istituite che i dirigenti ospedalieri faranno a cazzotti per avere la stanza delle risate più bella del mondo.
A quel punto:
– istituiremo un premio nazionale per la “Stanza della Risata più bella d’Italia”,
– un premio per “il paziente, l’infermiere e il primario più scemo dell’istituto”,
– faremo dei grafici per dimostrare quanto ci si guadagna – in ogni senso – a ridere di più in ospedale,
– i pazienti non vorranno più andarsene
– i dottori, gli infermieri, gli Oss saranno felici di andare a lavorare,
– la gente comincerà a portare più risate anche a casa,
e la vera rivoluzione dal basso avrà inizio!
Grazie al mio amico Marco per aver detto, quella sera della sua prima sessione di risate, “questa è la vera rivoluzione dal basso”!
È un sogno grande, lo so. Ma è possibile. E sono sicura che fra qualche anno ci sarà davvero una Laughter Room in ogni ospedale!
Condividete a più non posso (soprattutto con chi lavora in ospedale, visto mai che si illumina e decide di farsi promotore!).
#risateinogniospedale #laughterroom #rivoluzionegioiosa #ospedalicheridono
La pagina Facebook di Lucia Berdini
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