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Fronteggiano situazioni complesse, ambienti spesso diffidenti e retrogradi, ancora giovani sfidano lo status quo demolendo vecchi miti e portando una ventata di fresca innovazione. Con coraggio, mettendosi in gioco e credendo nei loro sogni e nelle loro capacità, pian piano stanno cambiando questo paese.
Sono le tante protagoniste del cambiamento, le decine di donne di cui Italia che Cambia ha raccontato le storie in questi anni. Imprenditrici affermate, maestre, studentesse, disoccupate che si reinventano una vita facendo ricorso alle capacità creative tipicamente femminili, ricercatrici, musiciste, startupper che non hanno altro aiuto se non la salda fiducia in ciò in cui credono.
Abbiamo raccontato il grande lavoro di Lorella Zanardo, che con la sua attività divulgativa sta cercando di riportare consapevolezza soprattutto nei giovani rispetto al ruolo della donna. Dalla difficile periferia di Napoli abbiamo fatto emergere le storie di Barbara Pierro, che ha a cuore il destino degli “ultimi fra gli ultimi”, i rom di Scampia, e della coraggiosa Mirella, che sempre a Scampia porta avanti il sogno del defunto marito organizzando un carnevale che restituisce colore e speranza ai grigi palazzi del quartiere.
Ci siamo inoltrati nei boschi dell’Umbria per imparare da Etain Addey a capire, rispettare e amare la Natura. Abbiamo ascoltato le note di Sorgente, ex segretaria che ha dedicato la sua vita alla musica e alla scoperta della voce. Siamo rimasti affascinati dalle teorie di Genevieve Vaughan e dalla sua proposta di ricostruire l’economia partendo dalle donne. Abbiamo partecipato al bellissimo festival “Erbacce e dintorni” organizzato dalle due “aspiranti contadine” Elena Rosa Carone Fabiani e Roberta Rossini.
Abbiamo raccontato storie di coraggiose imprenditrici: non solo l’ormai mitica Daniela Ducato, che ha ridato vita all’economia della Sardegna valorizzando gli scarti e trasformandoli materie prime ecologiche, ma anche due giovani che a meno di trent’anni sono partite da zero, costruendo imprese etiche ed ecologiche che adesso stanno decollando grazie alle loro capacità. Silvia e la sua start up di turismo responsabile Destinazione Umana; Anna, capofila di Progetto Quid, che crea capi di abbigliamento alla moda aiutando le donne con storie difficili alle spalle.
Ed è la stessa cosa che fanno anche Luciana Delle Donne con il suo Made in Carcere e Luisa Della Morte e Caterina Micolano, con Socially Made in Italy, entrambi marchi che coinvolgono nella filiera produttiva donne carcerate, che imparano un mestiere, hanno l’occasione per riscattarsi e vengono reinserite nella società.
E invece, tornando in Sardegna, come non citare Giovannella e Cristina, sarde d’adozione, fondatrici di Scirarindi, la fiera che ogni anno scuote l’isola chiamando a raccolta tutte le realtà del cambiamento regionale e mostrando il reale potenziale innovativo, ecologico e solidale sardo? E come dimenticarsi di Anna e della sua associazione L’uomo che pianta alberi, che seme dopo seme sta ripopolando le aree boschive della Sardegna devastate dagli incendi e dall’antropizzazione?
Dicevamo dei sogni… Francesca il suo l’ha realizzato aprendo Mamusca, un luogo d’incontro che a Milano accoglie famiglie, donne, bambini e chiunque sia interessato a un nuovo concetto di socialità, oltre che a partecipare a tante iniziative sul riuso, il riciclo e le buone pratiche. Lorenza e Flavia invece, hanno dato corpo al loro desiderio grazie a Cucina Mancina, un altro luogo d’incontro – stavolta virtuale – che ospita chiunque sia interessato a un modo differente di mangiare, dai vegani ai celiaci, ma tutti uniti da un minimo comune denominatore: alimenti etici, naturali, stagionali, locali.
Come potremmo definire invece Marina e Cristiana Smurra? Toste, determinate, incrollabili. In Calabria, terra spesso preda di pregiudizi e punti di vista superati, hanno rilevato l’azienda di famiglia rilanciandola puntando sulla naturalità dei prodotti, sull’economia solidale e locale e sulle relazioni umane. Rompendo schemi e uova nel paniere di molti, ma senza fermarsi mai e alla fine conquistando consenso e solidarietà.
Dall’altra parte d’Italia, in Lombardia, troviamo Roberta Tredici ed Emanuela Cacopardo, che hanno fatto incursione in un modo prevalentemente maschile – quello dell’edilizia – puntando su materiali naturali, antichi ma innovativi, e su tecniche costruttive rispettose dell’ambiente e del territorio, per proporre una visione sostenibile dell’abitare.
L’elenco potrebbe essere ancora lungo: le due amatissime protagoniste delle storie di Italia Che Cambia – la “preside ecologica” Maria De Biase e la casalinga, scollocata e autoproduttrice Stefania Rossini –, le maestre di Montessori in pratica e dell’Asilo nel Bosco, il volto sorridente di Susanna Singer che ci racconta le imprese che si stanno convertendo ai principi del bene comune, senza dimenticare le donne della redazione di Italia Che Cambia, che ogni giorno lavorano per raccontarvi queste bellissime storie!
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