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Creare in Sardegna un bosco protetto per invertire la desertificazione che sta aumentando in modo esponenziale di anno in anno e per garantire una migliore qualità di vita a tutti gli esseri viventi. È questo il nuovo progetto lanciato dall’associazione sarda “L’uomo che pianta gli alberi”.
“La creazione di un bosco protetto è un modo straordinario per avere un nuovo polmone verde e sottrarre una parte di territorio al degrado e alla desertificazione”, scrivono i promotori dell’iniziativa. “Madre Terra e tutti noi abbiamo bisogno di nuovi alberi e noi tutti insieme abbiamo il potere di creare ciò di cui abbiamo bisogno, senza delegare nessuno, ma impegnandoci in prima persona. Creare un bosco protetto è un progetto molto ambizioso e impegnativo, e per fare ciò abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, nessuno escluso”.
“Per creare il bosco protetto – scrive l’associazione – abbiamo bisogno di un terreno, quindi lanciamo un appello, alle pubbliche Amministrazioni o a privati che volessero donare un terreno. Il terreno che sarà donato rimarrà protetto per sempre! Nel bosco protetto gli alberi e tutti gli animali che vivranno in sinergia tra loro potranno crescere senza alcun timore per la loro vita”.
Per finanziare il progetto del Bosco protetto, l’associazione organizza una serie di concerti in programma a Cagliari tra febbraio e marzo. “Per tutti quelli che si trovano impossibilitati a partecipare attivamente, o abitano in un’altra regione, e volessero aiutarci a finanziare questo progetto, possono fare una donazione. Questo il codice IBAN: IT62V0312704800000000001576”.
Nata nel 2012 a Cagliari grazie alla spinta propositrice dell’imprenditrice agricola Anna Cadoni, l’associazione “L’uomo che pianta gli alberi” dalla sua fondazione ha contribuito a seminare tre milioni di semi, a piantare seimila alberi e interrare trecentomila ghiande.
“Lo scopo del seminare – afferma Anna – è certamente legato all’importanza del piantare alberi, ma soprattutto a seminare consapevolezza nel salvaguardare la nostra Terra. È importante rendersi conto del perché siamo arrivati alla crisi ecologica odierna e di come possiamo adoperarci tutti per cambiare le cose, non aspettando che qualcuno lo faccia al posto nostro. La Terra ci ospita, ci nutre, ci accoglie, grazie agli alberi possiamo respirare, mangiare: i boschi sono curativi anche con una passeggiata”.
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