26 Feb 2018

Patrimonio immateriale, l’esperienza dell’Ecomuseo raccontata a Palermo

Al convegno internazionale su tradizioni e ritualità anche l’esperienza dell'Ecomuseo del Casentino per confrontarsi con altri paesi europei sui temi del patrimonio culturale immateriale, musei e partecipazione.

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L’Ecomuseo del Casentino è stato invitato a prendere parte a Palermo, il 28 febbraio, ad una importante occasione di confronto fra realtà di vari paesi del mondo intorno ai temi patrimonio culturale immateriale – musei e partecipazione.

L’Arch. Andrea Rossi, referente dell’Ecomuseo del Casentino, oltre a rappresentare la rete nazionale degli ecomusei sul tema delle mappe di comunità, sarà chiamato a relazionare sulle tradizioni rituali invernali per il passaggio al nuovo anno in Casentino.

Durante la riunione degli esperti partecipanti al programma “Patrimonio culturale intangibile, Musei e partecipazione” viene offerta l’opportunità di riflettere sul significato della partecipazione dei soggetti ICH (comunità, gruppi e individui) nella pratica e nella politica dei musei. Chi sono quelle “comunità, gruppi e individui”? Quali pratiche ispiratrici sono state sviluppate nei musei di tutta Europa e cosa possiamo imparare da loro? In che modo le misure di salvaguardia per il patrimonio culturale immateriale possono essere sviluppate in modo profondamente partecipativo?

Saranno presenti a Palermo esperti nazionali ed internazionali “Che lavorano – dice Eleonora Ducci, Assessore all’Ecomuseo presso l’Unione dei Comuni Montani del Casentino – per la salvaguardia di questo importante patrimonio che ancor oggi identifica e caratterizza alcune comunità, nel segno della tradizione e del rispetto dei legami culturali col passato”. Ne sono esempio in Casentino alcune ritualità come i Vecchioni di Montemignaio e di Cetica, la Befana di Soci ed altre ancora. “Spesso a questi momenti si affidava e si affida tuttora l’auspicio per il nuovo anno che inizia”; conclude Andrea Rossi, “Ma va sottolineato soprattutto l’aspetto di forte socialità che si verifica soprattutto nei centri più piccoli, e che esprimono un modo di esorcizzare, divertendosi, il passaggio di un periodo che era comunque fra i più difficili dell’anno”.

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