Quando l’uso della canapa è accompagnato da competenza, professionalità ed esperienza
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Alessandria - Siamo a Lu, un paesino in provincia di Alessandria, a parlarci dell’Associazione Tara è il vicepresidente Franco Casalone. “Lavoro per la pianta di canapa da tanti anni”, ci racconta Franco “è da più di 40 anni che mi occupo di questa pianta, ho scritto dei libri sull’argomento, attualmente collaboro con Assocanapa”.
Un lungo amore quello di Franco per questa pianta dalla mille risorse. Una passione nata da ragazzo, ma che aveva radici anche familiari. Una passione che l’ha portato a fuggire in Olanda, a causa della repressione. “Nel 1994 sono andato in Olanda”, ci spiega Franco “ho iniziato a scrivere libri che spiegassero la canapa, tra cui un libro molto semplice che si chiama Il Canapaio, sulla coltivazione. Il mio intento non era di liberalizzarla o legalizzarla, ma semplicemente di normalizzarla. Com’era una volta, come sono i pomodori e le piante officinali”.
La canapa è una coltura eccezionale dal punto di vista agricolo. In passato era considerata coltura da rinnovo per eccellenza. Alla canapa non piacciono i pesticidi, non piacciono i concimi chimici e non ha bisogno di acqua, proprio perché patisce molto il ristagno. Anche se è una coltura, relativamente, facile, Franco ci spiega che bisogna essere, comunque, esperti contadini per avviare una produzione. Come canapa industriale quest’anno l’alessandrino aveva 70 ettari, che, dopo il carmagnolese, rappresenta la più alta concentrazione di canapa in Italia.
La canapa può essere definita l’oro verde, proprio grazie alle innumerevoli fonti di reddito che derivano dalla sua coltivazione. Un pianta dai plurimi utilizzi. Dal fusto si producono prodotti per l’edilizia. La fibra è utilizzata nell’industria tessile. I semi di canapa hanno un valore nutrizionale altissimo e sono utilizzati nell’industria alimentare. La canapa è composta da cellulosa e quindi si produce sia carta, sia plastica. Infine, la parte più importante, l’utilizzo terapeutico.
L’Associazione TARA nasce proprio per rispondere alle richieste di moltissime persone malate che si sono rivolte ad Assocanapa per richiedere un sostegno.
Il nome TARA deriva dalla dea della compassione, l’OM a lei dedicato recita: “Om, Liberatrice, che elimini ogni paura, e che concedi ogni successo, possano le tue benedizioni radicarsi nel nostro cuore”. L’Associazione nasce proprio dall’esigenza dei pazienti di poter avere la reperibilità di quello che hanno bisogno e la possibilità di avere materiali di qualità. Un’Associazione composta da esperti del settore, medici e operatori sanitari. “Noi non siamo medici”, ci spiega Franco, “per questo collaboriamo con medici, in particolare il dottor Simone Fagarazzi, e con operatori del settore. Lavoriamo con gli estratti, a prezzi abbordabili. Chi diventerà socio di TARA, potrà acquistare i nostri prodotti. C’è chi dice che con l’estratto di canapa si può guarire da qualsiasi tipo di cancro, ecco per me chi dice questo è un delinquente. Non si possono dare delle false speranze, ma sicuramente gli estratti della canapa possono essere un aiuto.”
Un’Associazione che nasce sia per dare sostegno a chi ne ha più bisogno, sia per ridare valore a una pianta che è stata demonizzata per tanti anni. Una pianta che può veramente essere una fonte di supporto. Un’Associazione che vuole anche riportare in auge una pianta storica. In Piemonte, specialmente, si è sempre prodotto ed esportato canapa, una vera vocazione che ha origine nei secoli antichi; in quei saperi contadini di chi amava la propria terra.
Per chi volesse conoscere meglio l’Associazione Tara, potrete trovare Franco e i suoi collaboratori questo sabato 10 febbraio, dalle ore 16.00, presso la Casa di Quartiere di Alessandria (Via Verona, 116).
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