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Spesso vi abbiamo parlato su Italia che Cambia di Sardex come una delle storie più importanti che vi abbiamo raccontato, per il suo valore simbolico e l’impatto sul territorio dimostrato. Si tratta, per i meno informati, di un circuito di credito commerciale che utilizza una moneta virtuale per incentivare lo scambio di beni e servizi tra aziende, favorire il mercato locale e stimolare il consumo critico, ovviando ai fallimenti dell’euro ma con la volontà di affiancarsi ad esso più che sostituirlo. Nato nel 2007 da un’idea di un gruppo di ragazzi sardi, Sardex ha ottenuto negli anni un incredibile successo, divenendo un modello replicato in altre dodici regioni italiane e studiato nel mondo.
Alla fine del 2017 il circuito ha raggiunto la simbolica ma incoraggiante cifra di cento milioni di crediti scambiati all’interno dei dodici circuiti nazionali. Un risultato che nel 2018 potrebbe (notevolmente) migliorare grazie al nuovo programma Bisoo ideato da Sardex con l’obiettivo di aprire il circuito, finora riservato a professionisti ed aziende, al vasto mondo dei consumatori e del B2C in generale. Ne parliamo con Piero Sanna, tra i co-fondatori di Sardex.net.
Come funziona Bisoo?
Nel programma di fidelizzazione non sono previsti degli sconti, in questo caso, ma delle vere e proprie ricariche. Vi faccio un esempio pratico per capire come funziona il tutto: supponiamo che un acquirente incontri un dettagliante aderente al circuito Sardex e a Bisoo. Si aprono due scenari: il primo prevede che il dettagliante scelga di fare opera di fidelizzazione su una determinata base dei suoi clienti, consegnando loro gratuitamente delle carte. A fronte della spesa in euro, l’acquirente potrà usufruire di una ricarica di una quota percentuale sulla sua carta personale in crediti Sardex; egli potrà scegliere di spendere questo credito presso lo stesso esercizio in cui ha preso la carta, oppure nella rete di aderenti al programma Bisoo.
Se il dettagliante accetta di partecipare al programma, è a sua discrezione a quali acquirenti poter donare la carta, ma è un obbligo per lui dover ricaricare la carta dei consumatori che ne sono già in possesso e chiedono di spendere i propri crediti Sardex nell’esercizio in questione.
Il livello di ricarica sarà presente sulla nostra app dedicata e quando l’acquirente deciderà di andare a fare la spesa in un negozio affiliato a Bisoo, potrà trovare nell’app una lista dei dettaglianti circostanti aderenti e sapere qual è la loro percentuale di ricarica in crediti Sardex rispetto alla spesa in Euro, potendo così valutare dove far valere al meglio il proprio potere d’acquisto in Sardex.
Poi c’è la seconda fase dell’accettazione del credito, dove il dettagliante prende coscienza che la partecipazione al programma gli permetterà di guadagnare nuovi clienti e convertirli parzialmente in Euro, in linea con il fatto che la comunità crea valore insieme: per ogni nuovo acquisto da parte dell’acquirente, è possibile spendere poi in crediti Sardex da un minimo del venticinque ad un massimo del cinquanta per cento del valore dello scontrino, da spendere presso lo stesso dettagliante oppure da un altro aderente al circuito.
Ci faresti un esempio pratico di come funziona?
Supponiamo che io sia un acquirente e vada a fare la mia spesa settimanale in un market aderente al circuito Bisoo. Spendendo cento euro, il dettagliante mi riconosce un dieci per cento in crediti Sardex, che mi vengono ricaricati sulla mia carta. Avendo dopo nuovamente bisogno di fare la spesa, mi reco presso lo stesso supermercato e spendo venti Euro: dieci li posso pagare in Euro e dieci in crediti Sardex, se il supermercato ha deciso di riconoscere il cinquanta per cento della somma pagabile in questo modo. Naturalmente l’acquirente non è obbligato a recarsi solo in quel supermercato per spendere i suoi crediti Sardex, ma può utilizzarli in tutti gli esercizi che aderiscono a Bisoo, che decideranno in autonomia quanti crediti Sardex accettano in percentuale rispetto alla spesa in Euro totale, compresa nella forbice sopra citata tra il 25% e il 50% per cento.
Come sta andando la sperimentazione del progetto?
Stiamo già ora testando il progetto a Serramanna, il comune dove Sardex è nato ed ha la sua sede. Dopo averlo testato e aver raccolto i doverosi feedback, andremo a implementare il programma nei centri abitati più popolosi della Sardegna per poi arrivare a fine 2018 a realizzare il lancio sull’intera regione.
Cambiando argomento, il 2017 è stato anche l’anno di una importante partnership per voi…
Si, esatto. Siamo giunti a ottobre 2017 a siglare un accordo quadro nazionale con Banca Etica che ruota attorno ad un’azione di co-marketing e co-branding delle rispettive realtà. Nell’operativo ha dei risvolti estremamente pragmatici: l’oggetto della partnership è infatti una segnalazione da parte nostra nei confronti di Banca Etica per tutti quei fabbisogni finanziari euro o ibridi che provengono da iscritti al circuito di credito commerciale Sardex.
Noi, in otto anni di operatività, abbiamo raccolto innumerevoli richieste di finanziamento da parte degli iscritti; i fabbisogni assolvibili in moneta complementare Sardex li abbiamo compensati, ma spesso abbiamo avuto a che fare con un inscindibile fabbisogno finanziario in euro. Siamo subito partiti alla ricerca di partner finanziari per mettere in condizione i nostri iscritti di poter realizzare questa necessità creditizia. Dialogando con Banca Etica, ci siamo resi conto che c’erano tutti i presupposti per portare avanti questa partnership e ad ottobre 2017 l’abbiamo siglata. Da allora abbiamo portato avanti circa quaranta istruttorie tra fabbisogno finanziario ibrido (quota in Euro e un’altra in Sardex) e fabbisogno totalmente in euro. Ci sono alcune istruttorie in corso che oggi superano anche il milione di euro.
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