22 Gen 2018

InVento Lab: innovazione sociale contro la povertà energetica

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Un programma formativo per studenti finalizzato a fornire elementi di autoimprenditorialità, educazione alla sostenibilità ambientale e lotta alla povertà energetica con l’obiettivo di far creare loro start up green e farli diventare Green Leaders del futuro. Questa la proposta dell’impresa sociale InVento Lab, tra i vincitori dell’edizione 2017-2018 dell’iniziativa europea “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” (innovazione sociale contro la povertà energetica).

Salva nei preferiti

Combattere la povertà energetica e promuovere la sostenibilità energetica nei loro Paesi e in tutta Europa. Questo l’obiettivo comune del gruppo eterogeneo di innovatori sociali (provenienti da Germania, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna) vincitori dell’edizione 2017-2018 dell’iniziativa europea “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” (innovazione sociale contro la povertà energetica), lanciata dalla Fondazione Schneider Electric, sotto l’egida della Fondation de France, e Ashoka.

 

Tra i 15 vincitori del bando anche InVento Lab, impresa sociale registrata come B Corp, che propone un programma formativo misto per studenti delle scuole superiori nel quale fornisce elementi di autoimprenditorialità, educazione alla sostenibilità ambientale e lotta alla povertà energetica con l’obiettivo di far creare loro start up green e farli diventare Green Leaders del futuro. Abbiamo intervistato l’amministratrice delegata Giulia Detomati.

InVento Lab tra i vincitori dell’edizione 2017-2018 dell’iniziativa europea “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty”

InVento Lab tra i vincitori dell’edizione 2017-2018 dell’iniziativa europea “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty”


Qual è stato sinora il riscontro da parte dei ragazzi e degli insegnanti coinvolti?
Il riscontro è stato molto positivo, i ragazzi sono entusiasti, abbiamo ricevuto recensioni molto belle. Per citarne alcune quella di una ragazza che ha affermato di “Mi sono sentita finalmente rappresentata (…) in questo progetto ho potuto mettere in luce le mie capacità”. Un professore ci ha detto di “aver visto davvero attivarsi le classi. Inoltre ci siamo accorti che il progetto è riuscito a trasmettere ai ragazzi contenuti e competenze molto utili per il loro percorso professionale, che con la normale didattica non riusciamo a veicolare”.

 

Quali argomenti usate per avvicinare i ragazzi alle tematiche ambientali e spingerli ad agire?
Partiamo dall’analisi dei problemi sociali e ambientali del loro territorio, lavorare sulla loro città o sul comune rende il progetto molto concreto. Anche il tema del digitale affascina molto, sulla nostra piattaforma online school.inventolab.com possono trovare moltissimi materiali sulle innovazioni legate alla sostenibilità, con video lezioni brevi e d’impatto.

 

Il tema della povertà energetica è conosciuto?
Per quanto riguarda la nostra esperienza, notiamo poca conoscenza del tema.

 

Quali sono le aziende con cui collaborate per l’alternanza scuola-lavoro?
Lavoriamo insieme a una rete di aziende globale, le b corp. Si tratta di aziende che portano un beneficio ambientale, sociale alla comunità in cui operano e che monitorano i propri impatti attraverso un framework di valutazione riconosciuto a livello internazionale, l’impact assessment. Sono aziende che, come dice il motto, usano il business come forza positiva.

Giulia Detomati, amministratrice delegata di InVento Lab

Giulia Detomati, amministratrice delegata di InVento Lab


Ritieni che far leva sulle passioni e sui talenti di ciascun ragazzo sia un buon metodo educativo?
Sicuramente partire dalle passioni può far apprezzare la conoscenza di temi anche complessi come ad esempio quello della povertà energetica o del cambiamento climatico e soprattutto spingere ad agire per portare un cambiamento positivo.

 

Avete già feedback da parte di studenti che sono passati dal vostro programma per poi entrare nel mondo dell’imprenditoria etica ed ecologica?
Attualmente abbiamo feedback di studenti che hanno scelto l’università sulla base delle esperienze fatte con noi, in particolare preferendo percorsi green o comunque legati all’ambiente o facendo esperienze di volontariato nel settore. Diverse classi hanno candidato il progetto, con successo, a premi nazionali e internazionali, qualche team è andato avanti con il processo di ottenimento dei brevetti. Molti sono ora all’università, in prevalenza infatti lavoriamo con i Licei.

 

Com’è stata l’esperienza con Ashoka e FondazioneSchneider Electric?
L’esperienza è stata davvero positiva. Ashoka e i partner di progetto, Enel e Schneider, ci hanno supportato e valorizzato dando rilevanza comunicativa alle nostre iniziative a favore delle giovani generazioni. Ed è solo il primo step di un percorso che sembra farsi sempre più appassionante e che ci aiuta a lavorare su elementi importanti come la scalabilità e l’impatto di InVento Lab.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La Brigata, l’associazione che lotta per la solidarietà e la dignità di chi vive ai margini
La Brigata, l’associazione che lotta per la solidarietà e la dignità di chi vive ai margini

Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione
Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione

Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”
Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(9) "nazionale"