16 Gen 2018

Astrofisica e provincia? Un connubio possibile!

Scritto da: Daniel Tarozzi

Oggi vi raccontiamo la storia di due astrofisici che si sono trasferiti nelle valli piemontesi per gli studi del figlio ma da qui hanno continuato a scrivere e studiare le origini dell'universo, smentendo il vecchio adagio che vorrebbe natura e cultura come incociliabili.

Salva nei preferiti

Verbania - Quando si pensa alla provincia italiana e in particolare piemontese si immaginano spesso luoghi incantati, ma isolati, in cui si può forse vivere un positivo contatto con la natura ma al prezzo della rinuncia agli stimoli culturali o all’esplorazione di mondi artistici o scientifici.

Per fortuna, non è così. Non solo i giovani che abbiamo incontrato in questi anni hanno dimostrato come si possano unire natura e cultura, telelavoro e campagna, attività agricole e artistiche. Ora, da Domodossola, arriva anche la notizia che si può studiare l’origine dell’universo senza abitare in una grande capitale, si può esplorare il cosmo e scrivere libri di ricerca sugli astri stando – per usare le parole di Andrea Cimatti “tra i monti dell’Ossola o sul treno che mi portava a Domo”.

Ma chi è Andrea Cimatti? È uno scienziato astrofisico che – dopo aver girato il mondo con la moglie e collega Sofia Randich – ha deciso di trasferirsi qui e qui ha scritto un libro intitolato “L’universo oscuro”. Il testo passa in rassegna le grandi questioni legate all’origine della Terra, al Big bang, alla forma dell’universo e degli atomi e lo scorso dicembre ha vinto a dicembre il Premio nazionale di divulgazione scientifica.

E come sono finiti a Domodossola? La risposta è semplice. Il figlio diciassettenne studia violino all’Alta scuola di musica di Losanna, nella sede di Sion. “E così da Firenze dove vivevamo – spiega Cimatti alla redazione de La Stampa – ci siamo trasferiti a Domodossola: era la soluzione migliore per fargli completare il liceo facendo il pendolare con la Svizzera”.

I genitori continuano a fare i pendolari tra Bologna, Firenze e il resto del mondo e il resto del loro tempo lavorano in via “digitale”. In effetti, per chi lavora molto “in giro”, la sede abitativa non influisce più di tanto. I treni o gli aerei sono comunque parte integrante delle proprie settimane.

E allora forse una scelta come questa non è poi così scomoda. Almeno non lo è per i Cimatti, come afferma – sempre a La Stampa – Andrea: “Il nostro legame con Domo è iniziato nel settembre 2016 e possiamo definirlo molto positivo – racconta -. Sia come servizi sia come qualità della vita. Dobbiamo smentire quella visione che spesso in città si ha sulla gente di montagna chiusa e poco gentile: ben diversa la nostra esperienza. Un unico neo è che ci sono poche iniziative culturali: un teatro come il Galletti potrebbe essere sfruttato di più».
Buon cambiamento!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure
Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure

Oltre il mito della longevità, la Blue Zone è un modello da preservare
Oltre il mito della longevità, la Blue Zone è un modello da preservare

Back to The Roots: la nuova edizione di Smart Walking è un viaggio a ritroso
Back to The Roots: la nuova edizione di Smart Walking è un viaggio a ritroso

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(8) "piemonte"