Agricoltura Sociale e inclusione lavorativa: un anno di traguardi in Lombardia
Seguici su:
Lombardia - L’inclusione lavorativa che traghetta con sé autostima, autonomia economica, valorizzazione di risorse e abilità tutte da scoprire. Anche durante questo 2017 che volge al termine la rete Agricoltura Sociale Lombardia registra importanti traguardi sul fronte degli inserimenti professionali concretizzati grazie al prezioso canale dell’agricoltura sociale. Si tratta di attività che hanno garantito opportunità di esperienza, formazione e crescita a giovani e adulti in situazione di svantaggio tra cui quella della disabilità fisica e mentale abbattendo gli stereotipi legati alla parola handicap e rivelando così un mondo di risorse da sviluppare.
Si parla, infatti, più che mai in questo contesto di diverse abilità poiché le persone coinvolte si sono cimentate in mansioni variegate che hanno riguardato non solo la coltivazione e la raccolta di prodotti ma anche il loro smistamento, fino a includere processi di trasformazione. Tutto questo senza dimenticare percorsi più articolati come la preparazione di cibi e la creazione di veri e propri band che testimoniano l’anima imprenditoriale dei percorsi attivati dalle 12 province appartenenti alla rete.
Inoltre, quest’anno, grazie al “Bando regionale per l’alternanza, l’orientamento e l’inserimento dei giovani con disabilità” – promosso e finanziato dalla Provincia di Mantova, ente capofila del progetto, e gestito per conto di essa dalla sua Azienda Speciale For.Ma. – sono stati attivati più di 130 nuovi percorsi che hanno incluso oltre 70 tirocini e 60 alternanze scuola-lavoro.
“Fare rete per noi significa mettere le persone più fragili in condizione di sviluppare le proprie facoltà e la propria autonomia partendo da momenti di formazione, alternanza scuola-lavoro, tirocini formativi e campi estivi – evidenzia Adriana Pagliarini, coordinatrice della rete Agricoltura Sociale Lombardia – Progettare queste azioni ha permesso ai coordinatori delle varie province di avviare relazioni significative con il loro territorio portando ad includere in questo processo anche nuove realtà agri-sociali. Per questo fare rete significa prima di tutto fare cultura, cercando di convertire passo dopo passo la comunità ad un approccio più consapevole delle scelte, partendo da un’agricoltura buona, sana e sostenibile che valorizzi le produzioni locali, il chilometro zero e avendo soprattutto come obiettivo la sostenibilità economica dell’impresa agricola”.
Infine diverse realtà come aziende agricole e cooperative sociali appartenenti alla rete lombarda in questo periodo di feste sono impegnate nella preparazione e diffusione di speciali cesti natalizi contenenti prodotti che valorizzano le tipicità locali rispettando al contempo la sostenibilità ambientale. Parliamo, ad esempio, di confetture, conserve, miele, frutta e verdura, vino derivati da attività di agricoltura sociale in cui sono impegnate persone con diversa tipologia di svantaggio rappresentato da disabilità, precarietà economica, situazione di detenzione e immigrazione. L’introito monetario proveniente dalla vendita dei cesti verrà utilizzato per garantire la continuità di questi percorsi di inclusione lavorativa che favoriscono un riscatto autentico ai soggetti protagonisti scardinando l’ottica dell’assistenzialismo.
A Pavia il buono si mette in vendita
Imminente l’inaugurazione di un nuovo punto vendita a Voghera chiamato “La Bottega degli Ortolani” che proporrà prodotti derivanti dall’agricoltura sociale. Il progetto è sostenuto da tutte le 9 realtà della rete dell’agricoltura sociale pavese e da una prestigiosa partnership istituzionale. Variegati e ghiotti i prodotti in vendita: pane fatto con grani antichi e prodotti da forno come ad esempio pizze, focacce, brioches, formaggi e salumi, latte e yogurt, verdura e frutta, miele, confetture. Prodotti buoni in tutti i sensi visto che una parte di fatturato verrà investito per consentire una continuità lavorativa ai giovani con fragilità che hanno fatto esperienza di tirocinio attraverso il bando regionale 2017.
I ragazzi potranno inoltre cimentarsi con una nuova mansione molto importante, quella di addetti alle vendite, che permetterà loro di acquisire competenze diverse nell’ambito di un’organizzazione dove il filone rosso è rappresentato dall’agricoltura sociale e dai suoi valori. “Avremo sia prodotti provenienti dall’agricoltura sociale della provincia di Pavia, ovvero frutta, verdura, trasformati e vino, sia prodotti non provenienti dalla rete ma da realtà che sposano la nostra filosofia – spiega Moreno Baggini, coordinatore territoriale per la rete Agricoltura Sociale Lombardia, nonché uno dei referenti principali dell’iniziativa e responsabile di “Orti Sociali di Voghera” – Al centro del progetto abbiamo l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati che verranno anche coinvolti in attività di consegna a domicilio. Ci sarà il contatto diretto con il cliente e sono previsti sia la possibilità di acquisti on line attraverso il nostro sito www. agricolturasocialepavia.it sia la vendita nei mercati”.
A Monza Brianza le “diversa abilità” coltivano successi
Emblematica la storia di Stefano. La quasi perdita totale della vista gli stava per compromettere la possibilità di un presente e allo stesso tempo di un futuro lavorativo, poi è arrivata la svolta nell’ambito della Cooperativa sociale “Solaris – Ambiente e Lavoro” dove è diventato lui stesso una preziosa risorsa in carne ed ossa da cui poter imparare. “Grazie al loro impegno sui nostri terreni le persone possono riacquistare la dignità sociale ed economica date dal riconoscimento di un compenso” spiega Andrea Caserini, referente della cooperativa e coordinatore territoriale di Monza Brianza per Agricoltura Sociale Lombardia. I colleghi di Stefano hanno potuto apprendere da lui accorgimenti preziosi implementando così nella loro quotidianità lavorativa una nuova visione utile alla produzione, alla sicurezza e alle relazioni.
A Lecco sbocciano i barattoli natalizi
Originalità e creatività sono gli ingredienti dei barattoli natalizi contenenti prodotti derivanti dall’agricoltura sociale. L’iniziativa vede coinvolta la provincia di Lecco con le realtà “Cascina Rampina”, “Casa dei ragazzi” e “Paso Lavoro” a cui si aggiunge la Cooperativa “Oasi Mosaico” di Como. “È il secondo anno che attiviamo questo tipo di progetto e lo facciamo in sinergia con un’azienda che presta molta attenzione all’aspetto sociale e al tema del lavoro, ossia la Castel srl – spiega Maurizio Cassanmagnago, coordinatore territoriale di Agricoltura Sociale Lombardia nonché referente della Cooperativa sociale “Paso Lavoro” – I barattoli contengono marmellate, salsine, sottoli, sottaceti, succo di mela, farina di farro, vasetti con terriccio e bulbi di tulipano, succo di mirtillo. Il tutto coltivato secondo i principi dell’agricoltura sociale”.
A Lodi il lavoro è per tutti
Si chiama “L’Orto di tutti” il progetto che scaturisce dalla rete lodigiana di agricoltura sociale appartenente ad Agricoltura Sociale Lombardia. I prodotti derivano, infatti, da attività agricole che includono professionalmente persone in situazione di svantaggio e fragilità consentendo loro un riscatto dal punto di vista personale ed economico. Sviluppando la distribuzione di questi prodotti, l’iniziativa permette agli stessi consumatori di sostenere attivamente una concreta attività di inclusione lavorativa con risvolti preziosi dal punto di vista della collettività. Una vera e propria azione di welfare che trae linfa dalla genuinità della stessa produzione. Il progetto coinvolge diverse 8 realtà territoriali tra aziende agricole e cooperative sociali.
Le storie di Agricoltura Sociale Lombardia sono consultabili anche sul sito www.agricolturasocialelombardia.it
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento