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Ho sempre stimato e, lo ammetto, anche un po’ invidiato chi ha insieme alle idee, anche i sogni ben chiari: c’è chi come mio fratello, sin da piccolo, sogna di fare il vigile del fuoco, c’è chi da anni ha come sogno trasferirsi in un’altra città, chi di avere il posto di lavoro fisso, chi di realizzare quel progetto per cui lavora da anni. Poi c’è chi consuma sogni come fossero caramelle, ne ha uno diverso alla settimana. Tutte queste persone le ho stimate, ma io non sono mai stata purtroppo come loro.
Questi pensieri nascono proprio ora. Mi trovo ad un corso di un weeekend che promette di fornire strumenti utili al cambiamento (1) e sento le persone intorno a me che esprimono, attendendo il loro turno, il sogno nel cassetto: il desiderio più intimo, quello che puoi condividere solo con poche persone intorno a te e… con i partecipanti ad un corso che non conosci e che forse non rivedrai più. Sì, perché non è semplice ammettere ad altri, ma soprattutto a se stessi ad alta voce, qual è il proprio Sogno. E mentre sono qua ad ascoltare i loro, che sono dei più differenti, spero che arrivi più tardi possibile il mio turno. “Ok, ora cosa dico? Voglio essere sincera. Lo posso essere in questa sala di sognatori.” Ho intenzione di guardare dentro di me e capire cosa desidero veramente. E lì, in quel momento, vedo il vuoto.
I pensieri arrivano, e passano, l’uno dopo l’altro, e mi accorgo d’un tratto che tutto ciò che penso di desiderare non è nient’altro che il prodotto di desideri di qualcun altro, di aspettative che non voglio deludere, o sogni di seconda classe, quelli materiali o comunque poco chiari. Insomma tutti lì seduti al banco dei sogni, senza avere il biglietto valido. Ok, decido di fare ordine, di spostare tutti questi desideri per lasciare spazio ai miei. Ma… non esce nulla, la pagina rimane vuota e i miei occhi fissi.
Come è possibile? Da quando ho smesso di sognare? Presa da tutto ciò che la vita mi proponeva mi sono dimenticata di continuare a sognare, di costruire pensieri per poi sperare con tutta me stessa che si realizzassero. Ma guardando bene laggiù scorgo qualcosa: ci sono ancora, eccoli! Sono solo sotterrati da tempo sotto un mucchio di strati di compromessi e paure che non ho mai deciso di buttare via.
Ok, ci sono! In attesa di finire la pulizia e trovare il coraggio di guardare finalmente con occhi diversi quei sogni, tocca a me, ed esprimo il mio di sogno, appena formatosi: “Io sogno di sognare. Voglio conoscere i miei sogni, quelli veri, che si fanno solo ad occhi aperti!”. Ma ora che il sogno ce l’ho, che faccio? Ah già, ero ad un corso sul cambiamento! Non mi resta che passare dal sogno alla pratica. Ora sono pronta! Ho un sogno anche io da realizzare. Riinizio da qui!
- Corsi Dalla Teoria Alla Pratica
Italia che Cambia ha da qualche mese iniziato a portare in diverse città italiane un format di corso di due giorni che propone un percorso che parte da un’analisi dello scenario attuale, sino ad arrivare ad affrontare il cambiamento a livello individuale e poi collettivo. Quali sono le emozioni, quali le difficoltà, quali le paure e i punti di forza che entrano in gioco? Nel fare ciò si utilizzano tecniche di facilitazione, giochi, lavori di gruppo. Nella seconda giornata vi è un esperto che supporta questo percorso attraverso la conoscenza e l’approfondimento di strumenti utili a progettare il cambiamento. Per maggiori informazioni sui prossimi corsi in programma clicca qui
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