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Promuovere anche in Italia il vuoto a rendere (VAR), al fine di ridurre gli sprechi e contrastare la cultura dell’usa e getta. Questo l’obiettivo del progetto Rewind, ideato da un team di studenti universitari di Milano che attraverso un questionario sta raccogliendo informazioni circa le motivazioni dei possibili utilizzatori del VAR, attività che permette il riutilizzo delle bottiglie che, una volta svuotate, vengono rese al fornitore in modo tale che possano essere riadoperate, così da evitare che finiscano in discarica. La finalità è quella di mettere a punto uno strumento che favorisca il ricorso a questa pratica virtuosa. Ne abbiamo parlato con Cosimo Damiano Riontino, uno dei membri del team.
Come nasce il progetto?
Il progetto nasce da un’idea coltivata nel tempo e da una propensione al rispetto e all’amore per l’ambiente che ci circonda. L’Università ricopre un ruolo fondamentale: io ed i miei colleghi stiamo seguendo il corso di “Social media e digital marketing”, grazie al quale stiamo acquisendo competenze nell’utilizzo dei social e soprattutto stiamo capendo la loro importanza per lo sviluppo e la diffusione di pratiche a fini sociali.
Frequentiamo il corso di Management dell’Innovazione e dell’Imprenditorialità, in un ambiente dinamico, in una sorta di incubatore universitario, spazi che in Italia fanno fatica ad evolvere. Ad ogni team è stato chiesto di sviluppare un’idea, noi abbiamo puntato sulla sostenibilità. Questo è dovuto alle diverse esperienze all’estero dei componenti del nostro team, sempre con un occhio ad osservare “l’erba del vicino” in maniera propositiva. Il team è composto da 4 ragazze/i: Dalila Casiraghi, laureata in Management Pubblico, Kaili Su, laureata in Cina in E-Commerce, Leonardo Giorgio, laureto in Economia Aziendale, e il sottoscritto, Cosimo Damiano Riontino, laureato in Economia Aziendale. Nel nostro percorso di studio abbiamo acquisito competenze ed esperienze eterogenee.
Cos’è Rewind?
Rewind è un’iniziativa a scopo sociale, il nostro core business è il riutilizzo degli imballaggi e ridurre lo spreco, disincentivando la cattiva abitudine dell’”usa e getta”. Vogliamo supportare, incentivare ed informare i consumatori, nonché cittadini, nell’utilizzo del “Vuoto a rendere” (VAR), pratica ormai di uso comune nei Paesi del Nord Europa. Implementando il sistema con un’applicazione ad hoc per smartphone, strumenti di largo utilizzo da parte dei cittadini. Inoltre, vogliamo creare una Community di collaborazione e di condivisione delle pratiche ecosostenibili per un ritorno all’amor proprio e verso le città in cui viviamo. La speranza è quella di ottenere vantaggi per il futuro dei “cittadini di domani”, andando a ridurre il numero di discariche ed inceneritori inquinanti presenti sul territorio, e di conseguenza migliorando la salute di tutti.
A che punto è oggi il vostro progetto?
Oggi il progetto è in fase embrionale, quindi, per il momento ha un fine didattico, ma ci sono tutti i presupposti per continuare. Attraverso un questionario vogliamo raccogliere le opinioni e le motivazioni dei possibili utilizzatori del VAR.
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