Dreamers: la fiera di moda indipendente contro la fast fashion
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Torino - Attualmente il mondo della moda si riduce in gran parte alla fast fashion, la “moda veloce”, in cui ciò che è di tendenza viene copiato, realizzato in breve tempo e con materiali scadenti e messo in vendita a poco prezzo. Tralasciando l’alta moda, inaccessibile ai più per motivi economici, siamo quasi tutti vittime di questa globalizzazione dell’abbigliamento. Eppure, c’è chi crede ancora nel valore della moda e della bellezza degli abiti, con un occhio al passato e un piede nel futuro.
Ludovica e Barbara sono due torinesi che, nel capoluogo piemontese, hanno dato vita a una manifestazione che ha proprio l’obiettivo di valorizzare la moda indipendente e artigianale, per sensibilizzare il grande pubblico facendo capire agli acquirenti che dietro una maglietta di Zara o H&M non c’è nulla – a parte, spesso, inquinamento e sfruttamento del lavoro –, mentre i capi dovrebbero trasmettere qualcosa: non solo bellezza ed eleganza, ma anche la storia di chi li ha confezionati.
All’inizio di novembre, presso Lingotto Fiere, si è tenuta Dreamers, la kermesse che vuole sostenere i protagonisti della moda indipendente, dando loro spazio e combattendo la cultura dell’omologazione. Stilisti e fashion designer, artigiani, botteghe, ma anche giornalisti e blogger, critici, imprenditori provenienti dal Piemonte e da tutta Italia si sono dati appuntamento per conoscersi e fare rete.
“Dreamers è un’occasione unica per incontrare e toccare la creatività della moda e la sua poesia. Un racconto articolato del saper fare e della visionarietà progettuale contemporanea”. Si ritorna quindi al tema dell’artigianalità, dei saperi manuali, di un’armonia fra materiali creata da designer appassionati e capaci, sempre attenti alla tradizione – che non vuol dire ricopiare pedissequamente le proposte del passato quando si è a corto di idee – ma cercando al tempo stesso l’innovazione e le nuove forme.
Forse non è un caso che questa iniziativa sia nata proprio in Piemonte, patria di Slow Food. Come il mondo del cibo infatti, anche quello della moda è vittima della standardizzazione, dell’industrializzazione e di un mercato che pretende prodotti sempre più veloci ed economici. Dreamers è quindi un tentativo di rallentare, consentendo al designer di riscoprire il piacere di creare e al pubblico di acquistare capi con una storia, una forma e un’armonia.
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