7 Nov 2017

Una studentessa lancia in Italia il motore di ricerca che finanzia progetti virtuosi

Scritto da: Redazione

Federica Fusco, giovane studentessa di Roma, lancia Lilo, il primo motore di ricerca solidale italiano. L’obiettivo? Riversare i profitti del web per finanziare progetti culturali, sociali ed ecologici e ridare potere di scelta agli utenti.

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Nasce da un’idea della giovane studentessa romana Federica Fusco l’idea di lanciare in Italia il primo motore di ricerca solidale: Lilo. L’obiettivo è quello di riversare i profitti del web per finanziare delle associazioni italiane e ridonare potere di scelta agli utenti internet.

Federica Fusco

Federica Fusco

L’idea
“Le ricerche che ognuno di noi fa quotidianamente generano un guadagno pari a 30€ all’anno per i motori di ricerca e spesso le persone non ne sono a conoscenza. Partendo da questa consapevolezza, volevo impegnarmi in un’economia digitale che rimettesse parte dell’umano su internet. Mi piaceva l’idea che gli utenti potessero ‘riprendere potere’ e decidere a cosa destinare i soldi che creano con le loro ricerche; e Lilo di certo segue questa filosofia!”.

 

“30 Euro l’anno –  continua Federica – potrebbe sembrare modesta ma, se moltiplicata per il numero di utenti internet in Italia, diventa una cifra colossale. E se ognuno di noi potesse riversare questo denaro a progetti di propria scelta? Immaginate cosa accadrebbe se ogni mese milioni di utenti si unissero per permettere a dei giovani di trovare lavoro o per esaudire i sogni di bambini malati o ancora per rendere l’Italia più verde con programmi di riforestazione. Tutto questo è possibile sul motore di ricerca Lilo”.

 
https://youtu.be/d-yIGY–zrc
 

Come funziona
Il motore di ricerca assicura la pertinenza dei risultati, avendo sviluppato una tecnologia di metamotore ed utilizzando gli algoritmi dei più grandi motori di ricerca. Lilo funziona come Google e si può usare quotidianamente per tutte le nostre ricerche. La differenza è che, ad ogni ricerca su Lilo, l’utente guadagna una simbolica goccia d’acqua, logo della piattaforma e simbolo del denaro generato. In seguito, potrà donare le proprie gocce ad uno o più progetti di sua scelta, classificati secondo quattro categorie: sociale, ambientale, sanità e cultura. È Lilo poi a trasformare queste gocce in denaro e a donarlo alle associazioni.

 

Per ogni progetto, l’utente ha la possibilità di conoscere il numero dei sostenitori, il numero di gocce d’acqua donate e la somma raccolta a quella data.  Per una “navigazione solidale” e per partecipare al finanziamento gratuito di progetti sulla piattaforma associata al motore Lilo, l’utente è invitato a testare il motore di ricerca sul sito.

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Come finanziare un progetto su Lilo
Per proporre e finanziare il proprio progetto sulla piattaforma Lilo, i titolari di un progetto sono invitati a compilare direttamente un modulo online  sul sito. Saranno esaminati i progetti presenti da più di un anno nel dominio sociale, ambientale, sanitario o culturale, di cui sia chiaro l’effetto positivo e sia definito l’obiettivo. I depositari riceveranno una risposta entro 15 giorni.

 

“Lilo.org consente a tutti di comprendere l’impatto che ciascuno può avere nella società, sensibilizza le persone a problematiche che si conoscono ma davanti alle quali spesso ci si sente impotenti. Con Lilo ci avviciniamo a progetti che ci stanno a cuore attraverso un gesto semplice come navigare sul web. Parliamo di gocce d’acqua e sembra qualcosa di piccolo ma in realtà queste rappresentano molto di più per le associazioni. Lilo è un appoggio finanziario ma, al tempo stesso, un vero e proprio strumento di sensibilizzazione”.

lilo-
La sfida: reinventare il web e renderlo più solidale
 È durante i suoi studi in Francia che Federica Fusco, studentessa romana, sente parlare del modello di navigazione responsabile “Lilo”. Decide di incontrare gli ideatori del modello fondato nel 2015 e di proporgli di svilupparlo insieme in Italia. Detto, fatto!

 

Nell’estate del 2017, solo qualche mese più tardi, Federica lancia una fase pilota e coinvolge le prime 4 associazioni italiane, ancor prima di sviluppare Lilo in Italia. Ad oggi, Federica spera di accogliere un numero sempre maggiore di progetti locali ed impegnati nel campo sociale o ambientale per raggiungere un obiettivo semplice, quanto ambizioso: “rimettere dell’umano su internet”.

 

In Francia, il modello di Lilo ha già permesso di raccogliere più di 420 000 euro e di finanziare una cinquantina di progetti. Altre iniziative analoghe stanno crescendo in Europa, grazie all’intraprendenza di talenti locali come Federica.

 

 “Aver contribuito allo sviluppo di Lilo nel mio Paese è qualcosa che mi riempie d’orgoglio. La presenza di iniziative come Lilo permette a tutti di sentirsi parte attiva del cambiamento, d’un cambiamento più etico. Mi entusiasma partecipare alla crescita di una soluzione efficace che ha aspirazioni sociali. È qualcosa di motivante, tanto più che non esiste un equivalente in Italia. Il concept è buono, è la promessa concreta di un’economia digitale responsabile”.

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