Weekend formativi in ecovillaggio: la carica dei 101!
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PERCHÉ “PROGETTARE IL CAMBIAMENTO”?
Uno degli obiettivi di Italia che Cambia è la diffusione delle conoscenze fondamentali all’uomo contemporaneo per costruire un futuro degno di essere vissuto in armonia con il Pianeta che lo ospita. Per questo abbiamo ideato un percorso formativo residenziale in tre moduli full immersion, ciascuno della durata di un weekend, ciascuno in un diverso ecovillaggio italiano.
Il percorso si chiama “Progettare il Cambiamento – Comprendere il presente per orientare il proprio futuro”. Il primo modulo ha per tema il Pensiero del Cambiamento, il secondo gli Strumenti del Cambiamento e il terzo le Azioni (in fase di progettazione). È importante sottolineare che ogni modulo è indipendente dall’altro, ossia ogni partecipante può scegliere di frequentare uno o più moduli a seconda dei propri interessi o necessità.
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A CHI È RIVOLTO?
“Progettare il Cambiamento” non è rivolto solo a chi ha bisogno di consolidare una traccia personale già avviata, ossia a chi ha già smesso di credere alla capacità della vita tradizionale, stretta nella tenaglia città-lavoro-consumo, di generare felicità. Soprattutto, è rivolto a coloro i quali avvertono l’esigenza di cambiare la propria vita ma hanno ancora dubbi sull’origine di questo bisogno o sulla nuova direzione da prendere (a costoro consigliamo il modulo “Pensiero”), e a coloro che si chiedono come iniziare a mettere concretamente in pratica il progetto – associativo o imprenditoriale – che sognano (a costoro consigliamo i moduli “Strumenti” e “Azioni”).
La presenza, nello stesso percorso formativo, di materie diverse che nascono dagli stessi presupposti di fondo e si pongono obiettivi simili, rende automaticamente questi eventi tra le migliori introduzioni possibili al sistema concettuale e pratico che porta al Cambiamento. Proprio in quanto introduzioni, tuttavia, è bene precisare che essi non hanno alcuna pretesa di esaustività su quegli argomenti; possono generare e stimolare l’avvio di una transizione, ma non esaurire la ricerca personale che ne è alla base.
PERCHÉ GLI ECOVILLAGGI?
Durante la fase di progettazione del percorso ci siamo chiesti quali potessero essere i luoghi idonei a ospitare degli incontri residenziali destinati a diffondere la possibilità di un cambio vita. Il modello ideale avrebbe dovuto avere le seguenti caratteristiche: bello ma sobrio, accogliente, situato in un contesto rurale, circondato dalla natura, aderente ai valori che promuoviamo, abitato o frequentato da persone in grado di costituire un esempio, adatto a ispirare e cementare una piccola e temporanea comunità di persone in transizione, dotato di sufficiente capacità ricettiva. La scelta è caduta sugli ecovillaggi della RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici), cosa che ci permette – da un lato – di sostenere economicamente gli ecovillaggi stessi e – dall’altro – di dare la possibilità di entrare in contatto con alcune fra le avanguardie più significative tra quelle che descriviamo nel nostro lavoro di divulgatori del Cambiamento.
Le peculiarità di ciascun ecovillaggio, inoltre, si configurano come un arricchimento dell’esperienza, poiché ognuno di essi è in grado di dare un tocco di originalità e personalizzazione al programma attraverso le testimonianze dei suoi membri e – laddove possibile – il loro coinvolgimento nella parte formativa. L’esempio del prossimo incontro è emblematico, con la presenza di ben tre laboratori e di un workshop condotti da membri dell’ecovillaggio Torri Superiore, sede del weekend.
COME SI SVOLGE IL WEEKEND?
Ogni incontro comprende workshop di diverse materie, testimonianze e attività sociali. La socialità è una parte fondamentale del progetto, perché nel Cambiamento che verrà non saremo mai soli se impariamo a riconoscerci. A latere dei workshop sulle varie materie proporremo pertanto proiezioni, cerchi di condivisione, esercizi di costruzione dell’identità di gruppo, laboratori sul “saper fare”, attività fisiche (movimento corporeo, yoga, trekking, ecc.), meditazione, visite guidate dell’ecovillaggio e, laddove possibile, dei dintorni.
Anche l’ospitalità e il cibo sono frutto di scelte precise. Abbiamo deciso, infatti, di ospitare i partecipanti in camerate con bagni in comune perché l’abitudine alla condivisione è alla base di una vita più conviviale e felice. Per quanto riguarda la cucina, ogni ecovillaggio proporrà la propria –che sarà sempre vegana con opzioni vegetariane – con prodotti nella stragrande maggioranza freschi, biologici e a km zero. E dopo cena, spazio alla creatività, ai talenti e alle proposte dei partecipanti, per un’esperienza full time che lascerà senz’altro il segno.
COME SONO STATI GLI INCONTRI FINORA?
Un’esperienza full time che, a giudicare dai feedback fin qui ottenuti, è diventata una formula vincente, visto che la media del 95% dei feedback positivi ottenuti nei due precedenti incontri è stata addirittura superata il mese scorso a Panta Rei, arrivando a sfiorare il 99%.
Lanciati per la prima volta nel marzo 2017, i weekend formativi in ecovillaggio di Italia che Cambia, si sono già rivelati una scintilla di Cambiamento per poco più di 100 partecipanti da tutta Italia.
A QUANDO IL PROSSIMO INCONTRO?
Nel prossimo incontro, che si svolgerà dall’1 al 3 dicembre all’ecovillaggio Torri Superiore, nel comune di Ventimiglia (IM), torneremo a parlare degli Strumenti del Cambiamento con un programma ancora più ricco del solito. Avremo infatti sei materie invece di quattro, e poi una meditazione collettiva e tre laboratori (yoga della risata, autoproduzione di una crema all’aloe e gnocchi di patate alla ligure) a cura degli abitanti dell’ecovillaggio, momenti di formazione-gioco, un bellissimo sentiero di trekking (durante il workshop di Ecopsicologia), due cerchi di condivisione, attività serali e naturalmente la visita guidata di Torri Superiore.
Le sei materie saranno divise nei seguenti cinque workshop:
1) Facilitazione, con Martina Francesca: una metodologia di lavoro sempre più diffusa che permette di porre attenzione ai nostri obiettivi, alle modalità con cui li raggiungiamo e alle persone coinvolte nel processo.
2) Ecopsicologia, con Marcella Danon: una disciplina in grado di attivare sensibilità e connessione con l’ambiente per facilitare l’autorealizzazione personale.
3) Comunicazione ecologica e Ascolto profondo, con Eva Lotz: due strumenti utili a creare armonia nei gruppi – in modo che ognuno possa contribuire con i propri talenti a realizzare lo scopo comune – e per entrare in contatto con i propri mondi interiori sviluppando empatia con il prossimo.
4) Sociocrazia, con Pierre Houben: un metodo cooperativo in grado di dare ai gruppi umani maggiore efficienza, coinvolgimento, stabilità e agilità nei processi decisionali.
5) Conoscenza e gestione del Conflitto, con Lucilla Borio: un focus orientato a comprendere il conflitto e la sua azione su di noi per affrontarlo in modo costruttivo ascoltando i messaggi che ci porta senza esserne travolti.
PERCHÉ UN CAMBIAMENTO CON LA “C” MAIUSCOLA?
Il Cambiamento che cerchiamo di diffondere attraverso la nostra attività e i nostri corsi ha la “C” maiuscola perché non è una svolta generica della nostra vita. Non è passare dal lavoro in banca a quello per una multinazionale, o dalla casa del coniuge a quella dell’amante.
Il Cambiamento che promuoviamo è un cambio di paradigma, di valori, di modalità di azione. Ha le sembianze delle persone che da anni raccontiamo nelle nostre storie. Serve ad avere i loro sorrisi, il loro entusiasmo. Inizia col comprendere le ragioni profonde del malessere in cui versano le società umane; si sviluppa apprendendo strumenti adatti a muoverci in una nuova visione del presente; si consolida applicando quel pensiero e quegli strumenti alla nostra vita e al nostro territorio, trasformandoli in un esempio.
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Guarda il video del primo incontro di “Progettare il Cambiamento”, all’ecovillaggio Panta Rei
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