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Per soddisfare la crescente domanda di carni bianche a prezzi sempre più bassi, negli ultimi decenni i polli sono stati sottoposti a una intensa selezione genetica affinché raggiungano il peso di macellazione a sole 6 settimane di vita. Questa crescita abnorme è la causa principale delle deformazioni e delle patologie che li colpiscono: le ossa, i polmoni e il cuore di questi delicati animali non riescono infatti a svilupparsi allo stesso ritmo della muscolatura, causando loro ogni sorta di deformità, difficoltà motorie, problemi cardiaci e respiratori.
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In questo gigantesco sistema intensivo, la vita di un pollo vale poco più di un centesimo. Prestare cure veterinarie agli animali è quindi visto dall’industria come uno spreco di soldi: molto spesso, i polli malati o feriti vengono semplicemente lasciati ad agonizzare nell’indifferenza generale.
Per lo stesso motivo gli operatori non soccorrono minimamente i polli infermi o troppo deboli per poter raggiungere il cibo e l’acqua, condannandoli a una fra le morti più lente e peggiori: quella per inedia. Così, ogni anno, sono milioni i polli che muoiono di malattia o stenti ancor prima di arrivare al macello.
MANEGGIATI CON VIOLENZA
I polli che riescono a sopravvivere a questo orrore non possono considerarsi fortunati: hanno infatti solo 42 giorni di vita quando vengono inviati al macello. Appena arrivati, gli operatori afferrano questi delicati animali con violenza e noncuranza, spesso spezzandogli ali e zampe, per poi appenderli a testa in giù su ganci di metallo.
Disorientati e in preda al terrore, i polli si dibattono convulsamente nel tentativo di liberarsi, al punto che molti sfuggono allo stordimento, che risulta così inefficace. Ogni giorno, migliaia di polli vengono brutalmente sgozzati mentre sono ancora pienamente o parzialmente coscienti.
Abbiamo visitato gli allevamenti e i macelli dei maggiori produttori di carne di pollo in Italia: possiamo affermare senza ombra di dubbio che in questi luoghi la sofferenza è la regola e non l’eccezione. Numerosi studi scientifici condotti negli ultimi 15 anni hanno completamente smentito il pensare comune riguardo i polli. È infatti dimostrato che essi hanno abilità cognitive, emozionali e sociali pari a quelle di molti mammiferi.
• INTELLIGENZA
• SOCIALITÀ
• COMUNICAZIONE
INTELLIGENZA
A differenza di quanto si creda, i polli sono animali sensibili e dal comportamento complesso. Già a pochi giorni dalla nascita, essi sono in grado di compiere operazioni aritmetiche e sviluppano un alto livello di autocontrollo, qualità che si riscontrano nell’uomo solo dopo alcuni anni di vita. I polli, inoltre, ricordano eventi passati e li utilizzano per fare scelte critiche. Sono addirittura in grado di “ingannare” i propri simili: pensa, a volte il maschio emette il verso relativo alla presenza di cibo anche in sua assenza, così da attrarre le femmine verso di sé!
SOCIALITÀ
Il pollo è un animale molto socievole ed esprime al meglio le sue capacità cognitive quando si rapporta con altri individui. I pulcini ricevono insegnamenti ed informazioni ricevute dalla madre, elaborandoli criticamente. Da adulti riescono a distinguere fino ad 80 individui all’interno del gruppo e sviluppano relazioni durature tra di loro, a riprova della loro memoria a lungo termine. Sono in grado di organizzare attività di gruppo, ad esempio per la ricerca del cibo o per la difesa dai predatori. Inoltre, è provato come recepiscano lo stato emozionale degli individui intorno a loro e come ne subiscano profondamente l’influenza.
COMUNICAZIONE
I polli hanno sviluppate capacità di comunicazione intenzionale e specializzata ed emettono oltre 30 suoni per trasmettere informazioni specifiche. Grazie alle sue elevate abilità cognitive e tattiche, un pollo può decidere di variare la durata e l’intensità di un suono in modo da avvertire il gruppo del pericolo imminente evitando, al contempo, che il predatore riesca ad identificare la sua posizione. Come per molti altri aspetti, anche le abilità di comunicazione dei polli si mostrano simili o equivalenti a quelle di molte altre specie considerate intelligenti, come ad esempio i primati.
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