27 Ott 2017

La sfida di oggi? Imparare a comunicare con se stessi e con gli altri

Scritto da: Alessia Canzian

Marco e Alberto ci raccontano come è nato il loro Laboratorio di Comunicazione Empatica. Un percorso per riconnettersi con se stessi e migliorare la relazione con gli altri attraverso un approccio non violento alla comunicazione. Un laboratorio che non ha un prezzo fisso, ma che utilizza l’economia del dono.

Salva nei preferiti

Quante volte nella vita ci siamo trovati a vivere delle incomprensioni con amici, con il partner o con colleghi di lavoro? Delle incomprensioni così profonde da portare ad una rottura definitiva. Una telefonata troncata e una relazione andata in fumo, tutto a causa di un’incomprensione.

Solitamente, in seguito ad un’incomprensione capita di pensare: “Ho ragione io, come può non capire?”. La cosa curiosa, però, è che quando si innesca questo tipo di ragionamento, dall’altra parte c’è il nostro interlocutore che pensa la stessa cosa: “Ho ragione io, come può non capire?”. In questo modo le parole si trasformano in muri insormontabili che impediscono alle persone di riuscire, realmente, a comprendersi.

Marco Fuscaldo e Alberto Gallo
vivono in provincia di Biella, sono amici di vecchia data, “Ci siamo conosciuti all’interno del Movimento della Transizione”, ci spiega Marco, “e all’interno della Transizione abbiamo approfondito le dinamiche relazionali legate alla comunicazione. Entrambi siamo stati affascinati da questo approccio alla comunicazione che inserisce la non violenza”.

Una passione che si è trasformato in un vero e proprio percorso come facilitatori della comunicazione empatica. Da diversi anni, infatti, Marco e Alberto propongono, in giro per l’Italia, il loro Laboratorio di Comunicazione Empatica che si fonda su un approccio non violento alla comunicazione.

laboratorio comunicazione empatica 1509107346

Il Laboratorio è strutturato in due giorni, solitamente un sabato e una domenica. Il primo giorno è più individuale e intimo: “proponiamo di utilizzare gli strumenti dell’empatia e della non violenza per capire quali sono i nostri bisogni”, ci conferma Marco. Il secondo giorno, invece, è più incentrato sulla relazione, quindi si utilizza questo approccio per cercare di comprendere i desideri e i bisogni dell’altro.

Una comunicazione che considera due fattori fondamentali. Da un lato la relazione e il dialogo con se stessi, dall’altro la relazione e il dialogo con gli altri.

“Quello che è importante fare emergere”, precisa Marco, “è che la centralità della comunicazione è determinata dal rapporto con se stessi e con l’altro. Quello che la comunicazione empatica porta all’attenzione è che ogni singola azione, ogni singola parola, ogni singolo gesto è mosso da sentimenti e da bisogni”.

Durante il loro laboratorio Marco e Alberto guidano i partecipanti nella scoperta dei sentimenti e dei bisogni che stanno alla base delle relazioni. Questo perché nel momento in cui due persone interagiscono tra loro nella libertà di poter esprimere i propri sentimenti e bisogni, completamente privati da sovrastrutture e costrizioni, la comunicazione risulta molto più chiara, molto più efficace e molto più in connessione.

“La comunicazione empatica”, ci racconta Marco, “ci può aiutare ad affrontare argomenti che possono essere normalmente difficili da affrontare. Ci può aiutare nel superare conflitti all’interno delle coppie, delle famiglie, delle associazioni o all’interno di un gruppo di lavoro”.

laboratorio comunicazione empatica 1509107424

Organizzare un laboratorio è molto semplice. Basta avere a disposizione una stanza. Per i due pranzi viene richiesto ad ogni partecipanti di portare una pietanza da poter condividere con gli altri. Infine, cosa veramente sorprendente, nessuno impone una quota di iscrizione.

Noi lavoriamo con l’economia del dono”, ci tiene a precisare Marco, “quindi non abbiamo fissato un prezzo perché non vogliamo escludere nessuno. Vogliamo dare ad ognuno la possibilità di valorizzare il corso in base alle proprie esigenze, in un’ottica up to you”.

Un percorso per facilitare le relazioni sociali, organizzato da professionisti che lavorano utilizzando un’economia diversa e non escludente. Tutti noi abbiamo bisogno di imparare a comunicare utilizzando un approccio non violento alle relazioni, un approccio che sia in grado di stimolare empatia e rispetto sia verso noi stessi, sia verso gli altri.

Per organizzare un Laboratorio di Comunicazione Empatica nella vostra città potete scrivere a:
michiamoalberto@gmail.com
comeunmarcobaleno@gmail.com

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Stefano Davide Bettera: la risposta buddhista alle domande esistenziali è “non lo so”
Stefano Davide Bettera: la risposta buddhista alle domande esistenziali è “non lo so”

Siamo consapevoli dell’importanza del respiro?
Siamo consapevoli dell’importanza del respiro?

Costellazioni familiari: Giuseppe Mercone ci racconta il suo viaggio attraverso vino e spiritualità
Costellazioni familiari: Giuseppe Mercone ci racconta il suo viaggio attraverso vino e spiritualità

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Dopo i droni, le radiazioni: che succede negli Usa? – #1034

|

Il Comitato per la liberazione di Assange: “Julian è libero, ma l’informazione no”

|

A Campobello di Licata c’è un forno di comunità in cui lavora tutto il paese

|

Buon Natale globale, tra riti solstiziali e consumismo moderno

|

L’archeologia lo mostra: la cura è stata centrale nella storia della civiltà

|

I rifiuti elettronici sono un grosso problema. La soluzione? Riparare invece che ricomprare

|

Perché dire basta ai botti di Capodanno: petizioni e proposte sostenibili

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

string(8) "piemonte"