4 Ott 2017

Destinazione Casentino

Scritto da: Daniela Bartolini

La storia di Paolo e Maria Paola, del loro ritorno in Casentino e del desiderio di rinnovare lo sguardo su queste terre. Una proposta di viaggio ispirazionale per vedere oltre, ascoltare aldilà, scoprire in profondo, ri-fiutare.

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Questa terra è la nostra terra 

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti,
gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.

Abbiamo bisogno di attenzione.
Attenzione a chi cade,
al sole che nasce e che muore,
ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato…

Abbiamo bisogno di rallentare
più che accelerare,
di dare valore al silenzio,
al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.

(in libera condivisione con Franco Arminio, Paolo Salvi e Maria Paola Casali) 

Paolo è nato in Casentino, nel borgo di Poppi, Maria Paola, pavese di origine, l’ha scoperto trenta anni fa. In questi decenni una moltitudine di esperienze, di vita, dall’editoria all’arte per Paolo, dalla pedagogia alla Kinesiologia educativa al Brain Gym® per Maria Paola, di formazione alla persona in comune, e dieci anni lontani dal Casentino.
Il loro ritorno nelle nostre terre, le loro esperienze di vita e considerazioni da “esiliati volontari”, come si raccontano loro stessi, riporta in Casentino nuove e maturate proposte con uno sguardo diverso.

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Nella scelta di questo ritorno hanno giocato tanti fattori: l’affetto per questo territorio, l’aspetto ambientale, umano, culturale che offre.
“Chi non fa un’esperienza metropolitana non può capire la qualità che troviamo qui – racconta Paolo – La qualità complessiva della vita si misura dai dettagli, nelle esperienze essenziali di cui non possiamo fare a meno. Non solo tornato per motivi nostalgici, romantici ma sentimentali, nel senso del sentire. Mi mancava sentire delle cose, in termini qualitativi: dall’acqua al profumo delle ginestre quando si attraversa la Consuma, al gusto di relazioni personali dirette.”

“Rientrando in Casentino ho trovato una situazione quasi intatta dal punto di vista naturalistico, dell’arte e della cultura intesa come rispetto della natura e delle persone, prima di tutto. Mi piacerebbe riportare l’attenzione su ciò che viene ri-fiutato, fiutato di nuovo. La bellezza del Casentino è tanta e tale che la si può apprezzare forse solo se si è stati lontani per un bel po’ di tempo, sopratutto in un età matura.
È una terra ancora autentica, come lo sono ancora l’Amiata e la Lunigiana in Toscana. Terre nascoste, che vanno cercate e che rischiano la marginalizzazione. Siamo una terra di confine e potrebbe essere una grande ricchezza, come lo è stato in passato, ma può essere terra di confino. Di espiazione e purgatorio, se la si subisce, o in un altro senso, di elevazione come è stato ed è da un punto di vista spirituale”

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Da tutto questo nascono nuove proposte per “ritrovare radici” e valori. Infondo un problema a volte non lo si percepisce fino a quando non si fa un’esperienza diversa. Sperimentare un modo di vivere diverso, la bellezza, la qualità umana di questa terra può aprire gli occhi sul disagio in cui spesso si vive in città e innestare azioni di cambiamento.

Questa terra è la nostra terra”, tre giornate per lasciarsi stupire nel Ri-Accordarci con noi stessi e il circostante, tra natura, arte e umanità, per vedere oltre, ascoltare aldilà, scoprire in profondo, è questa la proposta per conoscere e vivere il Casentino, e non solo.
Un’idea raccolta e promossa anche da Destinazione Umana, il portale web che diffonde un nuovo concetto del viaggiare, ispirazionale, in cui il focus non è più sul DOVE andare, ma sul CHI conoscere.

I tre giorni con Paolo e con gli abitanti di questa terra, saranno un’occasione per curare il rapporto tra il contesto ambientale e il proprio equilibrio psicofisico.
Per VEDERE OLTRE attraverso borghi, pievi, castelli, acque, foreste, paesaggi; per ASCOLTARE ALDILA’ , dai suoni e voci del silenzio, della natura, ai Conti Santi e Briganti delle Novelle a Dante; per SCOPRIRE in PROFONDO, attraverso il contatto diretto con le culture locali, i mulini, i cibi, i tessuti e i mestieri e le persone che li operano.

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Un viaggio, rivolto a piccoli gruppi, per tutte quelle persone che desiderano ri-accordarsi con se stessi e il circostante da soli, in coppia o in gruppo, sperimentando personalmente e/o professionalmente nuovi strumenti di vita e lavoro.

Tre giorni che possono diventare sei per chi volesse approfondire l’esperienza personale e professionale dei modelli formativi offerti da InfinitiForm-Azione e in particolare il Metodo Formativo R.A.M. – Ri.Armonica.Mente, ideato da Paolo e Maria Paola.

Vedere oltre, ascoltare aldilà, scoprire in profondo, ri-fiutare, un’invito ad uno sguardo e ad una lettura diversa del territorio che a Paolo e Maria Paola piacerebbe estendere con nuovi percorsi anche a chi questa terra la abita.

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