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Cosa succederebbe se la tecnologia si mettesse a disposizione delle disabilità? Questa è la grande domanda a cui vuole dare risposta Abilitando, un evento che si terrà venerdì 6 e sabato 7 ottobre in provincia di Alessandria.
Siamo a Bosco Marengo, un paese di 2.424 abitanti nel basso Piemonte, luogo in cui sorge il Complesso Monumentale di Santa Croce, una struttura voluta e fondata da san Pio V nella seconda metà del 1500. Il complesso si compone della chiesa e degli edifici conventuali, “tutte le zone accessibili sono state occupate dal nostro evento”, ci specifica Paolo Robutti ideatore ed organizzatore di Abilitando.
Paolo Robutti è informatico e da più di dieci anni si occupa di tecnologie per disabili visivi, “ho sempre sentito la necessità di andare a realizzare un evento che presentasse soluzioni tecnologiche per persone con disabilità”, ci conferma Paolo, “perché non si parla mai abbastanza di questo settore”.
Abilitando nasce nel 2015, in collaborazione con il Consorzio dei Servizi Sociali dell’alessandrino (CISSACA) e il Rotary Club Gavi Libarna, con lo scopo di mettere la cittadinanza nella condizione di poter riflettere su un tema che, purtroppo, spesso non viene approfondito.
Nonostante la settorialità, l’evento, nella sua prima edizione, ha saputo stimolare la partecipazione di tutta la città, e non solo di persone che a questo tema erano strettamente legate, sia per contingenze fisiche biologiche, sia per contingenze lavorative professionali. Una partecipazione che è anche la dimostrazione di come la società stia cambiando e di come stia diventando sempre più inclusiva. Come a dimostrazione che le persone non sono sole nella loro disabilità, ma c’è una società che è disposta a conoscere e a scoprire nuovi strumenti di inclusione.
“Sono un informatico anomalo”, ci spiega Paolo, “non vivo di tecnologia, ma credo che la tecnologia sia un mezzo. Ritengo che la tecnologia possa essere un aiuto. Un tramite per permettere alla persona con disabilità di trovare dei punti di appoggio o degli ambiti di soluzione che in qualche modo permetta loro di vivere meglio, o di ricevere delle agevolazioni. Un non vedente non potrà mai leggere un libro cartaceo, mentre con il supporto di un tablet lo potrà fare. Una persona costretta nel letto non potrà alzarsi per tirare su la tapparella, mentre con un comando a controllo vocale avrebbe la possibilità di alzarla e abbassarla a piacimento”.
Queste e molte altre soluzioni tecnologiche saranno mostrate in questi due giorni di presentazioni, convegni, laboratori, workshop ed eventi artistici che hanno al centro il rapporto tra nuove tecnologie e disabilità. Un evento completamente gratuito, sia per i fruitori, sia per gli espositori. Perché l’intento non è vendere, ma divulgare conoscenza e tecnologia. Un ponte tra chi realizza soluzioni e chi cerca soluzioni.
Una seconda edizione, Abilitando è un evento biennale, completamente rinnovata rispetto alla prima. Spazi espositivi raddoppiati e focus su tre settori specifici: tecnologia per la disabilità, accessibilità museale e rapporto tra sport e disabilità.
Particolarmente interessante il percorso sull’accessibilità museale, pensato non solo per i disabili carrozzati, ma anche per i disabili sensoriali, quindi non udenti e non vedenti. L’intera sezione dell’evento sarà posta al primo piano del Complesso Monumentale, al suo interno saranno esposte opere tattili provenienti da diversi musei italiani. Saranno presenti circa 30 dipinti, riproduzioni fedeli di opere famose costruite in materiali diversi proprio per permettere ai non vedenti di fruire di cultura e di arte. “Andremo a costruire un vero e proprio percorso tattile”, ci conferma Paolo soddisfatto.
Un altro percorso interessante è quello proposto dallo Spin off dell’Università di Genova, EYRA, che ha realizzato un prodotto che si chiama Horus Technology, un particolare “occhiale” per non vedenti. “Tutto quello che viene inquadrato dalla telecamera che è posizionata su questi occhiali”, ci spiega Paolo, “ viene tradotto in voce e trasmesso tramite auricolare. Durante Abilitando sarà riprodotto uno scaffale del supermercato e le persone saranno invitate a fare la spesa utilizzando Horus”. Ospiti d’onore saranno Pepper e NAO, robot giapponesi che non siamo soliti vedere sul territorio italiano.
Saranno presenti anche dei percorsi costruiti per far capire alle persone normodotate quelle che possono essere le difficoltà provate dalle persone con disabilità. In collaborazione con l’Università di Siena è stato realizzato un percorso tattile e olfattivo da percorrere bendati. Così come sarà possibile provare delle passeggiate esperienziali con delle cuffie particolari che permetteranno alle persone di capire cosa significhi essere non udente.
Anche la ristorazione è stata pensata per le persone con disabilità, pertanto non saranno presenti self service, ma tutto sarà servito al tavolo. Inoltre, saranno disponibili diverse tipologie di pasti per persone affette da allergie o intolleranze.
Un evento che mostra un società in cambiamento e che si mette a disposizione dell’altro, di chi è più in difficoltà e di chi può veramente ricevere un sostegno concreto dall’incontro tra tecnologie e disabilità. Un evento che fa sperare in un futuro migliore, un futuro in cui la tecnologia si mette a disposizione di chi ha veramente necessità di ricevere un supporto, non per moda, non per status symbol, ma per vivere una vita meno difficile e più serena.
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