Progetto Solez, anche a Torino si cercano smart solutions per la mobilità sostenibile
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Torino - Le città soffrono di congestione, aria poco pulita, esposizione al rumore. Il trasporto urbano, come riporta Il Libro bianco dei Trasporti adottato nel 2011 dalla Commissione Europea, è responsabile di circa un quarto delle emissioni di CO2 e il 69% degli incidenti stradali si verificano nelle città. C’è bisogno di una strategia globale per i trasporti che riduca drasticamente la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio e che permetta di diminuire le emissioni di carbonio nei trasporti.
In risposta a questi effetti negativi causati dai trasporti, la Commissione Europea ha dunque fissato una serie di obiettivi, tra i quali uno specifico sulle aree urbane. Questo obiettivo consiste nel dimezzare l’uso dei veicoli alimentati con carburanti tradizionali entro il 2030, eliminarli gradualmente dalle città entro il 2050 e arrivare ad una rete di trasporto urbana a zero emissioni nei maggiori centri urbani entro il 2030.
La maggior parte delle città europee si è sviluppata attorno ad un centro ben definito, contraddistinto dalla concentrazione di attività commerciali, di intrattenimento e sedi delle istituzioni politiche locali. Per questo motivo i centri cittadini sono responsabili di una parte rilevante del traffico urbano da e per i centri urbani limitrofi, dove questo fenomeno di urbanizzazione, che si sta ampliando anno dopo anno, crea una richiesta di servizi di trasporto sempre maggiore. Questo fenomeno di urbanizzazione, che si sta ampliando anno dopo anno includendo vaste zone che si urbanizzano, sta portando ad una richiesta sempre maggiore di trasporti ma le città non sono in grado di tollerare volumi di traffico maggiori per ragioni sia ambientali che di spazio urbano.
Gli strumenti utilizzati per arginare questo fenomeno sono le politiche di restrizione all’accesso dei centri storici, il posizionamento strategico e la regolamentazione della sosta e le politiche del gestione dei parcheggi, il potenziamento del trasporto pubblico. Tuttavia, ciascuno di questi approcci ha dimostrato di avere dei pro e dei contro che devono essere attentamente valutati per individuare la combinazione più efficace di soluzioni per ogni singola area urbana.
Il progetto SOLEZ (Smart sOlutions supporting Low Emission Zones and other low-carbon mobility policies in EU cities), avviato nel giugno del 2016 coinvolge città ed enti europei (10 partner di 7 nazioni diverse con un budget di oltre 2 milioni di euro) che lavorano su soluzioni di mobilità sostenibile e che intendono condividere, attraverso lo scambio di “buone pratiche”, informazioni ed esperienze in modo da migliorare le proprie strategie e lo sviluppo di idee “smart” per la gestione delle zone a basse emissioni (LEZ) nelle aree urbane funzionali migliorando le capacità degli amministratori locali di pianificare politiche di mobilità sostenibile e aumentando al contempo la tollerabilità da parte dei cittadini, degli interventi proposti.
L’obiettivo finale di Solez prevede l’elaborazione di otto strategie o piani d’azione per la mobilità sostenibile, lo sviluppo e l’implementazione di strumenti e servizi innovativi che si adatteranno alle diverse necessità delle città, nel rispetto delle esigenze degli amministratori locali, dei residenti, dei turisti, degli operatori privati e commerciali.
“Rientra appieno in questo progetto il percorso che l’Amministrazione ha avviato e che proseguirà con i vari portatori di interesse (residenti, operatori economici, operatori del trasporto, associazioni di categoria) per giungere alla definizione di un documento nel quale saranno indicate le nuove policy della futura zona a traffico limitata cittadina – spiega l’assessora alla Viabilità Maria Lapietra – Solez – prosegue l’assessora – permetterà di condividere questi risultati con le altre città partner per offrire e raccogliere spunti di miglioramento reciproci”.
Significativa, in quest’ottica è stata l’istituzione a luglio di un ufficio dedicato alla Mobilità Dolce con una divisione dedicata alla ciclabilità e una alla camminabilità, e il passaggio di competenze di questa struttura dall’assessorato all’ambiente a quello alla viabilità, oltre alla nascita della Consulta per la Mobilità Ciclabile.
Tra le soluzioni proposte nell’ambito delle azioni pilota, ci saranno servizi avanzati per il parcheggio intelligente (con uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Ict), servizi a valore aggiunto per aumentare l’attrattiva delle zone Ztl riducendo gli effetti negativi per le restrizioni del traffico, strumenti Ict per la pianificazione del trasporto pubblico, grazie all’incremento di bus elettrici nelle città in cui la mobilità pubblica con mezzi elettrici è già presente.
Il progetto parte dal presupposto che le politiche per limitare il traffico nei centri urbani sono un mezzo efficace per la riduzione della congestione stradale, dell’inquinamento atmosferico e acustico e allo stesso tempo proteggono e migliorano gli stessi centri urbani. L’implementazione delle Zone a Basse Emissioni e di altre misure per una mobilità a basse emissioni di carbonio sarà condotta attraverso strategie partecipative e iniziative per aumentare il coinvolgimento della società civile e dei soggetti privati nelle iniziative di mobilità sostenibile e di tutte le decisioni attinenti. Informazione e condivisione serviranno a garantire l’effettiva attuazione e l’accettabilità degli interventi proposti e quindi ad una maggiore efficacia degli interventi adottati
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