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Maria Felicia Coppola è nata a Pompei 60 anni fa. Dopo una carriera in una boutique di alta moda decide di lasciare tutto, cambiare vita, e dedicarsi alla sua passione di sempre. La montagna. Si trasferisce in una casa di sua proprietà nel Parco Nazionale d’Abruzzo, e dopo soli 8 giorni vede per caso il cartello vendesi di fronte a una casa disabitata. “Mi si sono accese le lampadine e ho deciso di creare il primo rifugio privato del parco”. Oggi è il Rifugio Selva Bella, un luogo magico immerso nella natura, dove il prossimo ottobre si terrà il seminario dello sciamano eschimese Angangaaq “Shapeshifting. Cambia la tua energia!”, incentrato proprio sul riconnettersi con le energie degli animali selvaggi, che non mancano intorno al rifugio.
Come descriveresti quello che fai?
Fin da piccola frequento la montagna. D’altronde sono nata sotto il Vesuvio. Quest’anno diventerò aquila d’oro per 25 anni iscrizione al CAI. Qui ho deciso di creare un posto speciale prima per me e poi per chi è amante del silenzio, della montagna, della natura e degli animali. Un posto dove la gente si sente ben accetta ed è accolta in una casa, la mia.
Che cos’è il rifugio Selva Bella?
Il bosco qui intorno si chiama Selva Bella, il nome non l’ho inventato io. Ho fatto un bel lavoro per farlo divenire accogliente anche d’inverno, anche a -20° con due metri di neve. I vecchi proprietari ci venivano solo d’estate. Ho lavorato più degli operai. Mettevo il cemento nell’impastatrice alle 6 del mattino per avviare il lavoro. Io avevo già in testa quello che dovevo fare e quindi avevo fretta di muovermi. Sono stata fortunata a non incontrare intoppi. Ho avuto subito un buon riscontro. Avevo messo un cartello fuori dicendo che stavamo aprendo un rifugio in montagna e già prima di aprire avevo prenotazioni. Il rifugio si trova a metà strada tra Villetta Barrea e Scanno, vicino a Passo Godi dove vengono a fare sci di fondo e ciaspolate. È un rifugio che forse mancava, è l’unico rifugio privato del parco.
Cosa ti piace della montagna?
Se qualcuno me lo chiede è perché non conosce la montagna. Intanto sei più vicino a Dio di qualsiasi altra persona. Poi la fatica per salire viene compensata dalla vetta dove arrivi. Gli animali che ti guardano nel bosco… è ritornare alle origini o forse a quando ero ragazzina. Io ci sono cresciuta in mezzo alla natura. Un amico mi dice che ho il sacro fuoco della montagna.
Ci sono momenti in cui vorresti mollare tutto?
Solo quando mi ritrovo davanti un muro di 2 metri di neve di mattina da spalare. Ma non è neanche vero. L’unica cosa che mi fa paura è quando la vecchiaia mi farà andare via da questo posto.
Tu hai la passione della fotografia. Cosa esprimi con la fotografia?
Fermare dei momenti belli. Ho iniziato fin da bambina. Facevo diapositive. Io non esco mai senza la mia macchina fotografica. La mia paura è di dimenticare con la vecchiaia, almeno vedrò le foto. Un’amica non si ricordava più delle persone ma vedendo foto degli animali si ricordava il loro nome.
A ottobre si terrà presso il tuo rifugio un seminario su una tecnica degli sciamani per cambiare l’energia interiore ispirandosi agli animali. Che rapporto si sviluppa con gli animali selvaggi vivendoci così vicino?
Non è proprio un rapporto perché loro tengono la loro libertà. Quei pochi che si avvicinano come le volpi vengono cacciate via dalla mia gatta. Tu lo sai che stanno qui intorno perché la mattina trovi i segni. Trovo gli alberi scortecciati dai cervi. O le feci della martora. Sono io a casa loro, non loro nel mio territorio. Quando sarete qui per il seminario vedremo certamente i cervi perché sono sempre qui intorno ed è il momento clou dei bramiti e dei combattimenti. Poi i caprioli. Spesso i lupi. A volte gli orsi, ma sono casi fortuiti. Io non ho più bisogno di vederli perché so chi sono, quali sono, e quello che fanno. Portate i binocoli e se volete facciamo una passeggiata per avvistarne alcuni!
Per maggiori informazioni sul seminario clicca qui
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