Senza acqua non si… RIVE. Il resoconto del raduno degli ecovillaggi
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Si è svolto nei giorni scorsi a Gambassi Terme, in Toscana l’annuale raduno nazionale della RIVE – Rete Italiana Villaggi Ecologici, associazione nata nel 1996 per tenere in contatto le eterogenee realtà degli ecovillaggi sparsa su tutto il territorio nazionale e per supportare la nascita di nuove. L’evento, giunto alla sua 21esima edizione, è stato ospitato quest’anno dall’ecovillaggio Habitat, progetto partito nel 2010 con l’acquisto di 13 ettari di terreno e la costituzione di un’associazione culturale, a cui sono poi seguite la costruzione di strutture in legno e terra cruda e l’attivazione di percorsi di permacultura e didattica.
Il raduno estivo della RIVE è da anni il principale momento di confronto fra gli ecovillaggi già esistenti sul territorio nazionale e fra questi e i nuovi progetti in via di realizzazione, nonché l’occasione – per chi vive in città ma è interessato a forme di vita rurale e comunitaria – di conoscere coloro che stanno già sperimentando stili di vita ecologici e collaborativi.
Pur essendo queste esperienze comunitarie molto diverse fra loro per orientamento filosofico e organizzativo, esse sono tutte accomunate dalla ricerca e dalla sperimentazione di stili di vita responsabili e sostenibili, non soltanto dal punto di vista ecologico, ma anche da quello spirituale, socioculturale ed economico.
Oltre ai 18 ecovillaggi storici (numero record di soci RIVE), erano presenti ben 19 ecovillaggi in costruzione e 17 diversi nuovi progetti localizzati in varie regioni, a testimonianza di un crescente e diffuso interesse per la possibilità di coniugare riduzione dei bisogni e scollocamento, rispetto per l’ambiente e cibo sano, vita sociale e relazioni umane profonde.
A questo proposito, ricordiamo che per avvicinarsi al mondo degli ecovillaggi, la RIVE suggerisce di consultare il materiale informativo presente su internet o le sempre più numerose pubblicazioni sull’argomento e di scegliere poi una o più realtà da visitare. A quel punto basta contattare le realtà prescelte e chiedere di poter visitare il luogo da volontario – per un periodo più o meno lungo – o da semplice visitatore, in quest’ultimo caso pagando un piccolo contributo per le spese. Qualora si desideri poi entrare a far parte della comunità dopo il primo periodo di visita, se ne fa esplicita richiesta e – generalmente dopo il consenso di tutti gli abitanti dell’ecovillaggio – si viene ammessi a un periodo di prova che può durare da qualche mese ad un anno.
La formula della manifestazione è uno dei fattori che ne decreta l’annuale successo. Sono stati circa 300, infatti, coloro che hanno partecipato – da ospiti paganti o da volontari – ai workshop proposti dai diversi ecovillaggi, agli incontri tematici, alle presentazioni dei vecchi e nuovi progetti, fino alla costituzione dei clan territoriali per far conoscere fra loro le persone interessate a questo mondo per aree omogenee. Come sempre è stata altissima la partecipazione dei volontari che ogni anno, da tutta Italia, si offrono di aiutare nella preparazione dei pasti, nell’accoglienza, nella logistica e nell’intrattenimento (quest’ultimo affidato al gruppo dei cosiddetti “piùmani”, i cui membri indossano una piuma).
Con il suo fitto programma di attività autogestite, il raduno RIVE è ormai diventato un vero e proprio momento di sperimentazione collettiva durante il quale riflettere con serietà – pur conservando un modo semplice di stare insieme, scambiare esperienze e giocare – sui diversi approcci dell’abitare e sulle alternative agli stili di vita urbani, che sempre più persone mettono ormai in discussione.
Quest’anno l’argomento principale affrontato durante gli incontri tematici è stato la crisi idrica. Un tema che ogni ecovillaggio affronta in maniera diversa, con il denominatore comune della drastica riduzione degli sprechi e la razionalizzazione dello smaltimento. Secondo i membri della RIVE, tuttavia, se non verranno messi in campo correttivi strutturali del modo di produzione industriale imperante, che causa inquinamento delle falde e riscaldamento climatico, anche la più drastica riduzione degli sprechi non porterà che a un miglioramento temporaneo della situazione.
Durante le prossime settimane vi proporremo alcuni video nei quali i rappresentanti dei diversi ecovillaggi ci informano sulle loro novità o presentano il proprio progetto. Per il momento, ecco la nostra intervista a Riccardo Clemente (del “Popolo degli Elfi”) e Andrea Stagliano (dell’ecovillaggio in costruzione “Corte del Vento”), attuali co-presidenti della RIVE, che fra le altre cose annunciano il grande evento del prossimo anno: la storica Comune di Bagnaia ospiterà il meeting internazionale degli ecovillaggi europei.
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