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E’ stato emozionante. Inutile girarci intorno. Trovarsi lì a presentare Italia che cambia, in piedi, in un cinema, con uno schermo dietro le spalle e una sessantina di persone – tedesche! – sedute in sala mi ha fatto battere il cuore come non mi accadeva da tempo. Ero lì per introdurre i video più significativi girati in questi anni in Piemonte. Al mio fianco, Giuliana traduceva tutto in lingua germanica e io sentivo tramutarsi il nostro lavoro in qualcosa di reale, concreto, autorevole!
Sì, spesso bisogna andare lontano per vedere da vicino il valore del nostro lavoro, per apprezzare la grandezza di quanto sta avvenendo nel nostro Paese.
Ero lì, in Brandeburgo, vicino Berlino, e osservavo gli sguardi attenti dei tedeschi. I tedeschi! Quelli che in Italia prendiamo sempre ad esempio per le loro eccellenze nel settore ambientale, sociale, per la gestione dei rifiuti ecc, erano ammaliati dai volti cangianti degli italici attori del cambiamento. Ogni tot minuti smettevo di parlare, mi sedevo in platea, e osservavo uno dei nostri video sottotitolato in tedesco. Aveva qualcosa di surreale la scena.
Una presentazione il mercoledì, un’altra il venerdì, in mezzo la libreria italiana il giovedì. Tante parole, tanti incontri. Il sabato sono ad un altro evento e mi si avvicina una ragazza. Mi parla in inglese, che purtroppo non è il mio forte, ma le sue parole sono chiare. “Ti voglio ringraziare” mi dice “perché mi hai dato speranza. E’ bellissimo vedere quante realtà concrete si stanno muovendo. Dobbiamo mostrarlo anche qui, in Germania!”.
E in effetti, sta già accadendo. Luca Asperius (già tra i fondatori di Italia che Cambia), Alexandre Schütze e Hannes Gerlof hanno, infatti, creato due portali identici a quello piemontese, uno dedicato a Berlino e uno dedicato alla regione del Brandeburgo. Si sono avvalsi della nostra esperienza e dei nostri strumenti per attivare processi analoghi a quelli che stiamo portando avanti in Italia.
Ed ecco che il cuore non solo accelera, impazzisce. In Germania, a mille chilometri da noi, un gruppo di ragazzi e ragazze si è messo a mappare, realizzare video, fare networking e chissà cos’altro! Proprio come stiamo facendo noi!
Ma torniamo alla prima serata. Finite le proiezioni delle nostre “storie”, sul grande schermo compare un video realizzato dalla redazione locale. Uomini e donne spiegano in tedesco cosa sia per loro il cambiamento. Io non capisco una parola, ma riconosco gli sguardi, i volti, la determinazione, la passione, la capacità di sognare “altrimenti”.
E ora lo so. Qualunque cosa abbiamo fatto o faremo ormai il seme è stato piantato. Italia che Cambia, Casentino che Cambia, Piemonte che Cambia, Brandeburgo “imwandel”.
Chissà quante e quali altre forme prenderà la pianta. Sta alla Natura deciderlo. Io, per un attimo almeno, mi godo il paesaggio. E comincio a pensare a cosa proverò quando porteremo le storie girate in Brandeburgo qui da noi, in Piemonte.
Guarda il nostro portale dedicato alla regione del Brandeburgo
Guarda il nostro portale dedicato a Berlino
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